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Quali sono le responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio?

Ivana Monti
Ivana Monti
2025-06-14 06:21:38
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Il datore di lavoro non essendo l’infortunio derivato dallo svolgimento dell’attività lavorativa né da attività connesse con quella lavorativa andrà esente da responsabilità. Se il lavoratore ha contribuito – pur se non in via esclusiva – al verificarsi dell’infortunio sarà ritenuto corresponsabile dell’accaduto con conseguente diminuzione della posta risarcitoria. Il Giudice, però, prima di dare applicazione a detti principi, dovrà di volta in volta verificare se la condotta imprudente o negligente della vittima di un infortunio sul lavoro sia dipesa dall’inosservanza del datore di lavoro di doveri informativi o formativi. Spesso, infatti, la causa dell’infortunio sul lavoro è direttamente connessa: alla mancata predisposizione da parte del datore di lavoro delle misure di sicurezza idonee a prevenire i comportamenti imprudenti e negligenti del lavoratore all’omessa formazione del lavoratore sui rischi e pericoli connessi alla prestazione lavorativa all’aver impartito al lavoratore l’esecuzione di un compito pericoloso In questi casi, pur in presenza di un comportamento non rispettoso delle regole cautelari da parte del lavoratore, non sarà possibile invocare un concorso di colpa da parte della vittima dell’infortunio. Il lavoratore nel dare esecuzione alla propria prestazione lavorativa è assoggettato ad un obbligo di diligenza parametrato alla natura della prestazione che deve svolgere (art. 2104 c.c.) nonché a tutelare la propria e l’altrui incolumità (cfr. art. 20 d.lgs. 9.4.2008 n. 81).
Miriana Bruno
Miriana Bruno
2025-06-14 04:27:56
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In caso di lesioni personali colpose, un datore di lavoro può rischiare la condanna penale, anche ad una pena detentiva. Le responsabilità a carico del datore di lavoro restano gravose, gli oneri risarcitori sono sovente molto alti e, pertanto, l’opportunità di una difesa organizzata nel dettaglio, fin dalle prime fasi dell’istruttoria dibattimentale, resta fondamentale. Il reato più frequente in caso di infortunio sul lavoro è quello di cui all’art. 590 Cod. Pen.: “chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione (…) ovvero con la multa”. Il delitto di lesioni personali colpose punisce chi, tenendo una condotta negligente, imprudente o inesperta, oppure contraria a leggi, regolamenti, protocolli sicurezza, cagiona un danno fisico ad una persona. Per dispensare l’assicurato da tutti gli oneri connessi all’anticipazione delle spese legali, peritali, delle consulenze tecniche che in tali procedimenti possono essere molto elevate. Le spese per i ricorsi, sempre possibili e probabili, nonché quelle per le eventuali soccombenze, possono condizionare non poco le scelte del ricorrente, ovvero del chiamato in causa, se non vi è un’assicurazione specializzata che copre tali costi.
Piero Orlando
Piero Orlando
2025-06-14 04:15:37
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Il datore di lavoro risulta sempre e comunque responsabile in caso di infortunio sul lavoro, quando manca l’attuazione di misure specifiche previste dalla legge o esigibili in termini di prudenza, perizia, e diligenza del buon padre di famiglia, idonee a impedirne l’evento lesivo. L’omessa prevenzione di manovre imprudenti da parte del lavoratore fa ricadere sul datore di lavoro le eventuali lesioni colpose. Il datore di lavoro è tenuto non solo a proteggere l’incolumità di chi lavora, ma anche a prevenire ogni rischio legato all’eventuale imprudenza o negligenza degli altri. Il datore di lavoro “è sempre responsabile dell’infortunio occorso al lavoratore, sia quando ometta di adottare le misure protettive, comprese quelle esigibili in relazione al rischio derivante dalla condotta colposa del lavoratore, sia quando, pur avendo adottate le necessarie misure, non accerti e vigili affinché queste siano di fatto rispettate da parte del dipendente”. Dell’infortunio del dipendente risponde il datore di lavoro, insieme all’INAIL a cui va immediatamente comunicato il sinistro se prevede lesioni che causano inabilità per più di tre giorni, nelle seguenti circostanze: quando l’infortunio sia dipeso dalla mancata adozione, da parte del datore di lavoro, delle misure di sicurezza che tutelano l’integrità psico-fisica dei dipendenti quando il datore di lavoro è stato condannato penalmente per il fatto dal quale l’infortunio è derivato quando la sentenza penale stabilisce che l’infortunio è avvenuto per fatto imputabile agli incaricati della direzione o sorveglianza da parte del datore di lavoro. Un’altra importante caratteristica di questo tipo di responsabilità riguarda il fatto che se il rischio è generale, ne risponde sempre il datore di lavoro in prima persona e non le figure intermedie, ma il datore apicale. La sicurezza sul lavoro in azienda, pubblica o privata che sia, presuppone una vera e propria programmazione e formazione sul tema, da parte del datore, improntata alla gestione delle condizioni di rischio che si riflette sul piano contrattuale, in un maggior “carico obbligatorio”, giustificato tanto dalla posizione apicale che esso riveste all’interno dell’organizzazione dell’attività, quanto dalla destinazione di tale organizzazione alla soddisfazione del suo interesse imprenditoriale.