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Chi è responsabile in caso di infortunio?

Raffaella Costa
Raffaella Costa
2025-07-11 11:56:31
Numero di risposte : 30
0
Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire e far osservare determinate regole di sicurezza sul lavoro. La figura chiave che ha l’obbligo di garantire e far osservare determinate regole di sicurezza sul lavoro è il datore di lavoro. Al datore di lavoro vengono attribuiti due compiti essenziali: fornire una corretta informazione sulle norme di sicurezza e il relativo addestramento e assicurarsi che tali norme antinfortunistiche vengano rispettate. Insieme al datore di lavoro, anche i dirigenti e i preposti organizzano le attività svolte dai lavoratori. Il datore di lavoro ha l’obbligo di assicurare in azienda massima sicurezza.
Assia Gatti
Assia Gatti
2025-07-11 10:48:20
Numero di risposte : 24
0
La responsabilità civile ricade sul datore di lavoro qualora un infortunio sia riconducibile alla mancata adozione di misure di sicurezza adeguate. La responsabilità penale, invece, deriva direttamente dalla violazione di norme antinfortunistiche o di leggi sulla sicurezza. Ai sensi degli articoli 589 e 590 del Codice Penale, il datore di lavoro può essere accusato di lesioni personali colpose od omicidio colposo in caso di infortuni gravi o mortali. Il datore di lavoro rimane responsabile della vigilanza e del controllo sul corretto svolgimento delle mansioni delegate, come stabilisce la giurisprudenza. Il mancato rispetto dei principi normativi sulla delega può comportare la nullità dell’atto, rendendo il datore direttamente responsabile per eventuali violazioni della normativa sulla sicurezza. Il datore di lavoro può delegare alcune funzioni in materia di sicurezza, garantendo un’efficace distribuzione delle responsabilità.

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Giuliana Messina
Giuliana Messina
2025-07-11 08:15:08
Numero di risposte : 26
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Il datore di lavoro non è esente dalla responsabilità per le lesioni causate da un infortunio sul lavoro, anche se il lavoratore adempie con negligenza alle prescrizioni della normativa antinfortunistica. In sintesi, l’impresa è responsabile anche quando il dipendente ha attuato comportamenti irresponsabili. Nella predisposizione delle misure di sicurezza il datore di lavoro deve essere previdente, prevedendo le possibili imperizie dei lavoratori.
Naomi Farina
Naomi Farina
2025-06-29 18:37:53
Numero di risposte : 25
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Il datore di lavoro risulta sempre e comunque responsabile in caso di infortunio sul lavoro, quando manca l’attuazione di misure specifiche previste dalla legge o esigibili in termini di prudenza, perizia, e diligenza del buon padre di famiglia, idonee a impedirne l’evento lesivo. L’omessa prevenzione di manovre imprudenti da parte del lavoratore fa ricadere sul datore di lavoro le eventuali lesioni colpose. Il datore di lavoro è tenuto non solo a proteggere l’incolumità di chi lavora, ma anche a prevenire ogni rischio legato all’eventuale imprudenza o negligenza degli altri. Il datore di lavoro “è sempre responsabile dell’infortunio occorso al lavoratore, sia quando ometta di adottare le misure protettive, comprese quelle esigibili in relazione al rischio derivante dalla condotta colposa del lavoratore, sia quando, pur avendo adottate le necessarie misure, non accerti e vigili affinché queste siano di fatto rispettate da parte del dipendente”. Dell’infortunio del dipendente risponde il datore di lavoro, insieme all’INAIL a cui va immediatamente comunicato il sinistro se prevede lesioni che causano inabilità per più di tre giorni, nelle seguenti circostanze: quando l’infortunio sia dipeso dalla mancata adozione, da parte del datore di lavoro, delle misure di sicurezza che tutelano l’integrità psico-fisica dei dipendenti quando il datore di lavoro è stato condannato penalmente per il fatto dal quale l’infortunio è derivato quando la sentenza penale stabilisce che l’infortunio è avvenuto per fatto imputabile agli incaricati della direzione o sorveglianza da parte del datore di lavoro. Se il rischio è generale, ne risponde sempre il datore di lavoro in prima persona e non le figure intermedie, ma il datore apicale.

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Anna Palumbo
Anna Palumbo
2025-06-22 14:56:28
Numero di risposte : 23
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Il datore di lavoro è sempre responsabile se non prova di aver adottato tutte le misure antinfortunistiche necessarie, anche in considerazione dell'attività concretamente svolta dal lavoratore. La responsabilità dell'imprenditore per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità psicofisica del lavoratore discende o da norme specifiche, oppure, nel caso in cui esse non siano rinvenibili, dalla norma generale di cui all'art. 2087 del c.c.. La condotta del datore di lavoro deve essere sottoposta ad una valutazione caso per caso, tenuto conto della concreta realtà aziendale e del concreto tipo di lavorazione insieme al connesso rischio di infortunio, sempre alla luce delle garanzie costituzionali del lavoratore nel luogo di lavoro. Nel caso esposto era, pertanto, rinvenibile la sussistenza del nesso causale tra l'infortunio e l'attività svolta dal lavoratore in un ambiente in cui, anche in considerazione della pericolosità della macchina adibita per la movimentazione a cui il danneggiato era stato assegnato dopo un solo giorno di formazione, era altamente probabile che, non adottando le cautele prescritte, si verificassero eventi dannosi per il personale. I giudici della Suprema Corte hanno, infine, confermato le motivazioni a cui era giunta la Corte territoriale, considerato che non era stata fornita la prova liberatoria e che la responsabilità era configurabile come contrattuale, derivante da omessa adozione, ai sensi dell'art. 2087 del c.c., delle opportune misure di prevenzione volte a preservare l'integrità psico-fisica del lavoratore sul luogo. In tema di responsabilità per danni subiti dal lavoratore, l'onere della prova grava sul datore di lavoro che deve dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l'evento lesivo - cd. prova liberatoria - attraverso l'adozione di cautele previste in via generale e specifica dalle norme antinfortunistiche.
Rosita Gallo
Rosita Gallo
2025-06-14 03:05:31
Numero di risposte : 26
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Il datore di lavoro non è penalmente responsabile in automatico per l’infortunio di un suo lavoratore: ai fini dell’imputazione, infatti, è necessario dimostrare la colpevolezza del titolare. Tra le responsabilità del datore, infatti, c’è anche quella di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature idonee ai fini della sicurezza e della salute ai fini dell’attività lavorativa svolta. In giurisprudenza, infatti, è ormai pacifico che solo il comportamento abnorme del lavoratore, esulante dalle attività lavorative e dalle modalità operative assegnate, possa escludere la responsabilità del datore. Il fatto poteva essere imputato al titolare solo nel caso in cui fosse a questi contestabile una condotta colposa, in ordine a comportamenti soggettivamente rimproverabili. Tali sarebbero stati, ad esempio, l’inerzia di fronte alla notoria assenza o al mancato funzionamento dei dispositivi di sicurezza, ovvero direttive volte al non utilizzo degli stessi. La Cassazione ha deciso che, nel caso di un infortunio sul lavoro, la responsabilità penale del datore e degli eventuali superiori deve essere sempre provata, sia con riferimento al profilo del danno che a quello della colpevolezza.

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