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Quali sono le novità per le associazioni nel 2025?

Morgana D'amico
Morgana D'amico
2025-07-04 19:09:30
Numero di risposte : 33
0
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto decreto “Milleproroghe”, che contiene misure importanti per gli enti non profit. Sono state disposte: una nuova proroga per consentire alle ONLUS di beneficiare del 5 per mille per l’anno 2025; La proroga al 1° gennaio del 2026 del termine a partire dal quale troverà applicazione il nuovo regime di esenzione IVA - al posto di quello di esclusione - per le operazioni realizzate a favore dei propri associati dagli enti associativi. Anche la legge di bilancio per il 2025 contiene previsioni che interessano il Terzo Settore tra le quali segnaliamo: il mancato rifinanziamento del Fondo di contrasto alla povertà educativa; l’incremento di 50 milioni di euro della dotazione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti; l’istituzione Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori finalizzato ad incentivare la funzione sociale, civile ed educativa promossa nelle comunità locali dalle parrocchie, dagli istituti religiosi e dalle associazioni del Terzo settore mediante le attività di oratorio.
Alfredo Ferri
Alfredo Ferri
2025-07-01 15:37:59
Numero di risposte : 29
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A partire dal 1° gennaio 2025, ci saranno importanti novità per le associazioni e gli enti del Terzo Settore in merito all’IVA. Queste nuove regole, introdotte dal legislatore, mirano a semplificare alcune procedure e a rendere più chiaro l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto alle attività delle organizzazioni non profit. Regime forfettario IVA: Le organizzazioni di volontariato (OdV) e le associazioni di promozione sociale (APS) con ricavi non superiori a 65.000 euro potranno avvalersi di un regime forfettario IVA. Sono previste altre semplificazioni per le associazioni, come la possibilità di emettere fatture semplificate e di utilizzare registri IVA più snelli. Le nuove regole sull’IVA rappresentano un passo avanti verso una maggiore semplificazione fiscale per il Terzo Settore. Per adeguarsi alle nuove norme, è consigliabile: Informarsi: Approfondisci le novità normative e verifica come queste si applicano alla tua associazione.

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Ninfa Ricci
Ninfa Ricci
2025-06-19 05:08:01
Numero di risposte : 29
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Il passaggio dall’esclusione all’esenzione non modifica il trattamento economico dei corrispettivi percepiti dagli enti per i servizi resi ai soci. La modifica è importante perché implica l’apertura della partita IVA per molte organizzazioni che finora hanno operato solo con il codice fiscale e sono state esonerate dagli obblighi di fatturazione elettronica, dall’obbligo delle registrazioni contabili, dall’obbligo di effettuare le liquidazioni periodiche e dalla presentazione della dichiarazione IVA. Una delle principali scelte per molti enti associativi sarà l’adesione al regime speciale ex L. 398/1991. La Legge 398/1991 consente la determinazione delle imposte su base forfettaria e per molte realtà rappresenta una soluzione particolarmente vantaggiosa, soprattutto per le ASD e le SSD, dal momento che semplificano di parecchio gli adempimenti rispetto al regime IVA ordinario. Una valida alternativa è rappresentata dalla dispensa dagli adempimenti ai sensi dell’articolo 36-bis del D.P.R. 633/72 che consente di non emettere fatture per le prestazioni esenti, salvo diversa richiesta espressa del cliente.
Ugo Gallo
Ugo Gallo
2025-06-19 03:21:54
Numero di risposte : 32
0
Dal 1° gennaio 2025 era prevista l'entrata in vigore delle novità contenute nel Dl n 146/2021 per gli enti associativi. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi che attualmente beneficiano dell’esclusione dall'IVA verranno attratte nel campo di applicazione dell’imposta, ma per ora la decorrenza di tale norma è ulteriormente prorogata. Con il decreto Milleproroghe, pubblicato in GU n 302 del 27 dicembre si prevede, tra gli altri, anche lo slittamento di questo termine. Già l'Esecutivo all'atto della approvazione del decreto specificava: "si proroga al 10 gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15 -quater del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146." Ricordiamo che tali enti, quando entrerà in vigore la norma ora prorogata, non dovranno sempre applicare l’IVA alle operazioni effettuate, infatti molte volte beneficiano della esenzione, però il venir meno del regime di “de-commercializzazione” IVA determinerà un aggravio di adempimenti a carico degli stessi in quanto le operazioni esenti, a differenza di quelle escluse, sono soggette a obblighi formali per l'IVA.

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Danthon Ferrari
Danthon Ferrari
2025-06-19 02:07:34
Numero di risposte : 21
0
Le novità Iva maggiormente impattanti riguardano principalmente il trattamento Iva dei corrispettivi specifici, peraltro riferibili alle associazioni di promozione sociale e alle associazioni sportive dilettantistiche. Le norme Iva attuali consentono all’APS di escludere i proventi del corso di arte, dall’area impositiva Iva. L’apertura di un procedimento di infrazione dell’Unione Europea su questo tema ha spinto il legislatore, con il D.L. 146/2021, a “spostare” alcune operazioni attualmente considerate fuori campo Iva, dall’art. 4 all’art. 10 D.P.R. 633/1972. Ciò significa che tali operazioni non saranno più fuori campo, ma saranno considerate esenti. Tale variazione non è però un mero tecnicismo, ma porta con sé probabili futuri obblighi per le associazioni che annoverano i corrispettivi specifici tra i loro introiti, non ultimo, l’apertura della partita Iva. Sotto l’aspetto dell’entrata in vigore, la L. 23.02.2024, n. 18 ha rinviato l’applicazione dell’esenzione Iva su tali operazioni al 1.01.2025. In sintesi, le novità riguardano quasi esclusivamente le associazioni di promozione sociale che, oltre a incassare le quote associative ed altre entrate istituzionali, incassano corrispettivi specifici dai soci, e che ad oggi sono sprovviste di partita Iva. Le associazioni sportive dilettantistiche che effettuano prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica, e che a oggi sono sprovviste di partita Iva. È quindi errato asserire che la partita Iva è obbligatoria per tutte le associazioni. Sotto l’aspetto degli adempimenti Iva, appare chiaro che per coloro che si troveranno costretti ad aprire la partita Iva per la presenza di corrispettivi specifici in esenzione a partire dal 2025, sarà possibile optare per la dispensa per operazioni esenti.
Isabel Vitale
Isabel Vitale
2025-06-11 04:01:47
Numero di risposte : 30
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La riforma del terzo settore sembra non finire mai. Il percorso partito nel 2016, infatti, non solo non è ancora giunto a conclusione, ma tra il 2024 e il 2025 ha visto e vedrà parecchie modifiche. Legge 104/2024 In vigore dal 3 agosto e approvata in tempi rapidi in Parlamento, la legge 104 effettua una considerevole revisione al Codice del terzo settore. Molte le novità introdotte, come l’innalzamento del limite entro il quale gli enti senza personalità giuridica possano redigere solo il rendiconto per cassa, invece del bilancio. Tanto il 2024 quanto il 2025 saranno ricordati come anni segnati da importanti novità fiscali per il non profit. Un’altra questione che si trascina da anni è quella legata al parere europeo sul regime fiscale definito dalla riforma del 2016-2017; era atteso già in estate, pare sia imminente, comunque si può dire con un certo grado di certezza che arriverà nel 2025. Il 2024, comunque, ha portato in dote al comparto la possibilità per Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale di accedere al regime forfettario, ma anche l’obbligo di fatturazione elettronica per tutti gli enti non profit con partita Iva. Tra gli argomenti clou del 2024 e del 2025 ci sono sicuramente due novità introdotte dalla manovra, ovvero la norma sui revisori nelle organizzazioni che ricevono contributi pubblici e, soprattutto, la «spending review» per le stesse organizzazioni.

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