L’avena diventa il segnale dei conflitti che a livello internazionale non sono ancora superati.
Infatti è sempre apparso strano che, per la medesima patologia, in Italia l’avena venisse vietata e in Gran Bretagna invece concessa.
La nostra posizione, che mira sempre al recupero della tolleranza alimentare in tutte le forme di intolleranza, e talora anche di una tolleranza parziale al glutine nelle forme di celiachia vera, è sempre stata quella di consentire l’avena tra i cereali utilizzabili dal celiaco, e ancora di più da chi soffra di sensibilità al glutine.
Per quanto riguarda l’avena, le evidenze sperimentali indicano che la stragrande maggioranza dei celiaci può tollerarla, tuttavia si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta priva di glutine soprattutto per il rischio di contaminazione.
Riconoscendo le qualità nutrizionali di questo ottimo cereale, la AIC segnala che una eventuale introduzione dell’avena a piccole dosi potrebbe essere ammessa sotto controllo medico nei celiaci che sono già a dieta aglutinata stretta da tempo ed hanno pertanto già normalizzato lo stato della mucosa intestinale.
In Gran Bretagna invece “Coeliac UK” in riferimento all’avena, pur ponendo qualche considerazione di attenzione, alla fine lascia l’avena pura in uso libero nella dieta del celiaco.
La società svedese per la celiachia esprime un parere anche più permissivo, limitando solo il fatto che l’avena pur largamente permessa per i suoi benefici, non può essere etichettata come “gluten-free” perché contiene avenina che ha, con il glutine qualche somiglianza, pur se documentate azioni diverse.
La società svedese segnala che l’avenina, per anni considerata da evitare, è realmente diversa dal glutine del frumento, e che i celiaci la possono mangiare senza paura.
Noi proseguiamo nel segnalare l’avena come ottimo cereale.