Tecnicamente, l’avena pura non contiene glutine.
Contiene invece una proteina simile chiamata avenina.
Per la maggior parte delle persone, inclusi i pazienti con celiachia sotto controllo o sensibilità al glutine, l’avenina non causa problemi.
Tuttavia sono due le necessarie considerazioni:
Contaminazione incrociata: L’avena è spesso coltivata in rotazione con grano, orzo o segale, e processata negli stessi impianti.
Questo può portare a una contaminazione con glutine del prodotto finito.
Per affrontare il problema esistono prodotti di avena certificati senza glutine.
Questi sono coltivati, trasportati e lavorati in modo da evitare il contatto con cereali contenenti glutine.
Reattività in alcuni celiaci:
Una piccola percentuale di persone celiache potrebbe reagire anche all’avenina dell’avena.
La posizione della Associazione Italiana Celiachia è stata finora orientata al principio di precauzione, ma ad oggi, sulla base della più recente letteratura scientifica disponibile, ha preso una posizione di apertura ai celiaci al consumo di tutti i prodotti a base di avena, a patto che specifichino espressamente in etichetta l’assenza di glutine e limitatamente ai pazienti in completa remissione clinica e sierologica di malattia e che stiano seguendo una dieta senza glutine che abbia escluso anche l’avena da almeno due anni.
Le persone celiache dovrebbero iniziare a consumare alimenti senza glutine a base di avena sotto controllo medico, che si occuperà di verificare l’eventuale sensibilità all’avena per suggerire, se necessario, l’interruzione del consumo.
Simile la posizione della Commissione Europea, che riconosce come la maggior parte delle persone intolleranti al glutine possa inserire l’avena nella propria dieta senza effetti negativi per la salute.
La condizione stessa è tuttora oggetto di discussione, ma si ritiene che possa essere introdotta gradualmente per verificarne la risposta soggettiva.