Telefonare alla Polizia Locale al numero di pronto intervento e segnalare il disturbo alla quiete pubblica.
Se è molto tardi e la Polizia Locale non risponde, rivolgersi al 112 o al 113 che sono gli organi preposti e che sono di turno 24 ore su 24.
Se le forze dell’ordine non inviano una pattuglia, richiamare.
E’ molto più efficace che le telefonate siano effettuate da più di una persona.
Se il problema persiste, cercare di costituire una rete di persone che vivono lo stesso disturbo e che siano disposte a chiamare in orari notturni.
Se la Polizia Locale riceve chiamate da persone diverse, è molto più probabile che intervenga.
Fare fotografie e filmati in modo da avere prove di quanto si sostiene.
Scrivere una mail indirizzata al Sindaco, al Comandante della Polizia Locale e all’Assessore alla Sicurezza del Comune e al protocollo raccontando il disagio e allegando foto e filmato e richiedendo l’intervento del Comune.
Inviare la mail all’Ufficio Protocollo o portare fisicamente la copia cartacea è fondamentale per avere la registrazione di questo atto.
Iniziare a tenere un archivio di tutto ciò che si scrive o viene pubblicato dai giornali riguardante il problema.
Se il rumore causa qualche disturbo documentate tutto con certificati medici e prescrizioni.
Costituire il Comitato di Residenti che sono coinvolti in modo che da questo momento in poi, ogni richiesta al Comune venga presentata da un gruppo di persone e non da una sola.
Se le mail non hanno effetto, inviare un esposto al Sindaco firmato dal maggior numero di persone possibili.
Richiedere al Comune rilievi fonometrici solo il Comune può chiedere all’ARPA di intervenire e non i privati cittadini.
Se potete fate fare voi stessi rilievi fonometrici da tecnici specializzati sia nel momento di disturbo che nei momenti di quiete.
In seguito ad un esposto il Comune deve dare una risposta.
In caso non arrivasse, l’esposto può essere fatto alla Procura di Stato e contemporaneamente inviato al Sindaco, alla Polizia Locale e alla Questura.