Come si riconosce un buon allenatore?

Pierina Fiore
2025-07-27 08:04:03
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Le parole chiave di un bravo allenatore dovrebbero essere fiducia, apprezzamento, incoraggiamento. Un aiuto nei momenti di difficoltà ma anche un punto di riferimento per aumentare la propria autostima alla luce dei progressivi miglioramenti della performance sportiva. Un bravo allenatore dovrebbe essere munito di enorme pazienza. E al rimprovero preferire la motivazione e l’incoraggiamento, così da rinforzare i comportamenti positivi. Le abilità e le competenze che fanno la differenza sono non bastano le competenze tecniche, è necessario essere anche un po’ psicologi e sviluppare buone abilità relazionali, analizzando con obiettività le situazioni senza favorire nessuno. Un leader “eletto” innanzitutto dai propri atleti, che gli riconoscono obiettività e autorevolezza.

Mariagiulia Coppola
2025-07-27 07:51:50
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Un buon allenatore rappresenta l’esperto, ovvero colui che facilita l’autoconsapevolezza dell’allievo e crea occasioni di apprendimento.
Il compito dell’allenatore è dunque quello di trasmettere competenze e conoscenze ma deve essere consapevole che c’è da imparare da ogni persona e da ogni situazione.
Vediamo più nel dettaglio quali sono le caratteristiche che un buon allenatore deve possedere.
Esperienze concrete di tipo tecnico e tattico;
Preparazione sul piano didattico per comunicare le proprie idee in modo semplice e chiaro;
Disponibilità umana di base ed intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere le proprie e le altrui emozioni e sapersi relazionare con esse;
Apertura al dialogo e capacità di ammettere i propri errori, che induce al rispetto e alla stima: è fondamentale saper essere autocritici e capire dove sta l’errore, prendendosi le proprie responsabilità;
Sicurezza in sé, che aiuta a creare e diffondere la motivazione negli allievi;
Ambizione e apertura mentale: è importante sapersi mettere in discussione, accettare visioni differenti dalla propria, mettersi nei panni degli altri e cercare soluzioni alternative dove necessario;
Capacità di adattarsi alla continua evoluzione del mestiere, senza rimanere rigidamente ancorati alle precedenti esperienze vissute;
Entusiasmo e passione per il proprio lavoro: tutto parte dal cuore e dall’amore per il calcio.
Un buon allenatore deve possedere anche molte qualità psicologiche da poter utilizzare per il bene dei suoi allievi.
Alcune delle più importanti sono:
Locus of control interno
Il locus of control viene definito come la percezione del controllo degli eventi che ognuno possiede e che può essere attribuito a se stessi o a fattori esterni, il primo viene definito interno, il secondo esterno.
Un buon allenatore deve possedere un locus of control interno, ovvero deve dimostrare di avere pieno controllo del suo mestiere e della squadra.
Assertività
Ovvero la capacità di esprimere i propri sentimenti ed emozioni in modo chiaro, di saper scegliere come comportarsi in un determinato momento/contesto.
Competenze comunicative
Fondamentali per permettere alle proprie idee di arrivare agli altri e di essere da loro comprese.
Empatia
Ovvero la capacità di comprendere a pieno lo stato d’animo altrui, riconoscendo le emozioni in gioco.
Capacità di problem solving
È la capacità di risolvere problemi, analizzare dati percettivi provenienti dall’ambiente e mettere in atto strategie per superare le difficoltà e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Gli allenatori devono conoscere gli atleti che hanno davanti, i loro punti di forza ed i loro limiti, non solo a livello calcistico, ma soprattutto a livello caratteriale e psicologico, e procedere con criteri differenziati di allenamento in funzione di ogni singolo atleta.

Alfredo Coppola
2025-07-27 07:15:10
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Un bravo allenatore dovrebbe manifestare interessamento e vicinanza, apprezzamento, fiducia e incoraggiamento. Dovrebbe prestare aiuto per risolvere le difficoltà, e concorrere alla formazione di un buon senso di autostima. Un bravo allenatore dovrebbe arrivare all’allenamento carico di entusiasmo; trasmettere sicurezza, affetto, accoglienza, serenità. Dovrebbe essere munito di enorme pazienza. Non dovrebbe rimproverare ma, al contrario, incoraggiare e motivare; rinforzare i comportamenti positivi. Un allenatore sbaglia quando ha bisogno di far vedere chi è che comanda; possiede tutte le idee e le soluzioni, e rifiuta quelle degli atleti perché ha paura che intacchino la sua autorità. Uno strumento utile per capire in quale direzione si sta andando, potrebbe essere quello di annotare per iscritto le proprie riflessioni sugli allenamenti dopo ogni seduta. L’allenatore deve dimostrare non solo di essere dotato di una serie di competenze tecniche e tattiche, ma anche di saper gestire lo stress causato da situazioni a volte difficili. Deve essere quindi in grado di sviluppare buone abilità relazionali. Essere leader formalmente non basta. Dovrebbero essere gli atleti a riconoscere all’allenatore tale autorità. Il primo passo da compiere allora sarà proprio cercare di conquistarsi la stima e il rispetto degli atleti. È fondamentale che l’allenatore analizzi con la massima obiettività le prestazioni fornite dai singoli e dal gruppo, senza dimostrare di avere preferenze o al contrario antipatie personali per qualcuno. Deve mantenere sempre la calma, il contatto con la realtà, la lucidità, per esaminare problemi e cercare possibili soluzioni. L’allenatore autoritario punta solo alla vittoria, che viene prima di qualunque altra cosa e che è l’unico obiettivo di cui tenere conto; non ha alcuna importanza comprendere quale possa essere la psicologia dei suoi atleti, quali le loro motivazioni. L’allenatore collaborativo cerca di capire i suoi atleti, di conoscere i loro processi psicologici e le loro motivazioni; per questo motivo predilige giocatori motivati intrinsecamente, perché ha più fiducia nella loro volontà di migliorarsi al fine di ottenere l’obiettivo. Sua caratteristica fondamentale è sapersi mettere in discussione, potendo così modificare in corsa alcuni atteggiamenti, sia personali che tecnico-tattici, se si rende conto di aver commesso degli errori.

Giuseppina De luca
2025-07-27 02:55:58
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Le caratteristiche di un buon allenatore sono simili a quelle di un insegnante.
Il successo degli alunni dipende in larga misura dal professionista incaricato e, in caso di problemi, è il primo a puntare il dito.
Senza avere una grande conoscenza, penso che si possa già avere un'idea di cosa sia un buon allenatore e di cosa sia un cattivo allenatore.
Dopo aver individuato le caratteristiche che un buon allenatore deve avere per il vostro club, elenchiamo le 10 caratteristiche che un buon allenatore deve avere:
1.- È socievole, empatico e ha buone capacità di comunicazione.
Trasmette sicurezza, comprendendo i bambini e guadagnando la loro fiducia.
2.- Frequenta, modella e richiede un comportamento rispettoso, corretto e sportivo.
Stabilisce aspettative realistiche e adeguate all'età dei ragazzi e delle ragazze.
Inoltre, bisogna comprendere le differenze di genere, ma evitare di rafforzare gli stereotipi di genere basati sulla cultura.
4.- È paziente, mantiene la tranquillità e non perde mai la calma.
5.- Non interferisce inutilmente nel processo di apprendimento durante gli allenamenti e le partite, sa quando insegnare, sottolinea gli aspetti positivi, rende l'allenamento divertente e cerca di insegnare che nello sport è più importante divertirsi che vincere.
6.- È aggiornato sulle nuove tecnologie e le utilizza per migliorare la comunicazione e la gestione della squadra.
7.- Adatta il proprio stile di allenamento in base alle esigenze di ciascun atleta.
Grazie alla sua esperienza, l'allenatore conosce i suoi giocatori uno per uno ed è sensibile alle loro esigenze nello sport e nella vita privata.
Motiva ogni giocatore a fare del suo meglio e lo aiuta ad apprendere nuove abilità.
8.-Cercate opportunità di lavoro di squadra.
Aiutate i vostri giocatori a formare una squadra efficace e coesa.
Ad esempio, organizzando feste di squadra, partecipando ad altri tipi di eventi, facendo viaggi insieme, ecc.
Sono le piccole cose che apportano un grande valore e uniscono una squadra.
9.- Conosce e padroneggia le questioni relative alla salute, alla sicurezza e allo sviluppo dei giocatori.
A tal fine, ha una conoscenza dello sviluppo del bambino.
È anche interessante che conosca il primo soccorso e il trattamento degli infortuni.
10.- Insistere sul comportamento adeguato dei genitori.
È molto importante che il primo esempio di comportamento per i bambini siano i loro genitori.
Non c'è posto per comportamenti aggressivi o per genitori che obbligano i figli a raggiungere determinati risultati sportivi.
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