Quali sono le responsabilità di un supervisore?

Raffaele Leone
2025-06-01 17:39:21
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I manager sono sempre più soggetti ad azioni legali intraprese nei loro confronti.
Sia sul piano civile che su quello penale, il rischio che corre un manager è di ignorare una normativa che prescrive nuovi obblighi di legge a carico della società che egli rappresenta e per la quale opera.
C’è la possibilità di incorrere in sanzioni, esponendo a responsabilità l’azienda e, di riflesso, all’azione di rivalsa dell’impresa nei confronti del dirigente incauto.
La maggior parte delle cause di responsabilità dei manager d’azienda sono riconducibili a: mancata ottemperanza a leggi e regolamenti di un paese in cui l’impresa opera; negligenza e imperizia nella gestione dell’impresa tenuto conto della natura dell’incarico e delle specifiche competenze richieste dalla mansione; danni alla reputazione e all’immagine dell’impresa; perdita di dati aziendali, violazione di dati sensibili, attacchi informatici;
In tali casi, gli amministratori e i dirigenti dell’azienda possono essere chiamati a risarcire i danni civili patrimoniali provocati a terzi oltre alle conseguenze di natura penale in quanto personalmente responsabili.
Può accadere che, nello svolgimento delle proprie mansioni dirigenziali, il manager deleghi a terzi l’esecuzione di un incarico.
In questi casi, ferma la responsabilità del terzo esecutore per i danni cagionati, può accadere che l’impresa chiami in causa il manager per non aver monitorato con attenzione l’operato del terzo incaricato.
La nuova normativa in materia di diritto d’impresa prevede anche, per talune fattispecie, una responsabilità diretta della società per il fatto posto in essere dai propri preposti.

Isira Valentini
2025-06-01 16:51:15
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Il supervisore è ovviamente libero di occuparsi personalmente della propria crescita professionale.
Il fatto, però, che al supervisore venga affidata la responsabilità della propria autoformazione non significa che ne abbia anche l'autorità per deciderne le modalità.
Nel tempo libero, infatti, ogni professionista potrà formarsi come meglio crede ma molto probailmente non potrà spendere né il denaro né il tempo della sua organizzazione per rafforzare questo programma di formazione.
In questo caso, saranno solamente le persone davvero motivate a poter puntare su crescita e formazione.
Il responsabile del supervisore dovrebbe sentire pienamente la responsabilità della crescita dei propri uomini e questo ha anche una certa logica perché i capi dovrebbero essere responsabili delle performance dei loro collaboratori e queste performance, spesso, dipendono più o meno direttamente dalla formazione erogata.
Il top management ha una responsabilità particolare nei confronti della formazione dei supervisori perché deve preoccuparsi di creare l'ambiente adatto alla crescita professionale di ogni lavoratore oltre che di fornire le risorse necessarie alla loro attuazione.
I professionisti esterni all'organizzazione, ovviamente, non hanno alcuna autorità diretta sulle decisioni relative alla formazione e dovranno limitarsi a presentare alla Direzione la loro idea per lo sviluppo professionale delle singole persone.
Il personale dovrà comprendere che la Direzione si impegna a fondo nella formazione che resta una priorità anche in tempi di crisi.
Deve essere chiaro che la formazione è un investimento, non una spesa.
Oltre al supporto economico, i top manager dovranno fornire un certo monte ore lavorative da spendere in formazione perché è inutile chiedere alle persone di sostenere un corso se il loro carico di lavoro non consente di trovare mezz'ora libera per svolgerlo.
Gli specialisti della formazione possono studiare programmi ad hoc per far crescere ognuno di loro proprio nel campo in cui presentano maggiori segnali di debolezza allo scopo di sfruttare al massimo il loro potenziale.
In questo caso la formazione verrà erogata grazie ad un'influenza positiva che il professionista dovrà riuscire a sviluppare nei confronti del discente e non grazie al potere che una figura come quella del capo diretto o del top management potrebbero esercitare.

Monia Damico
2025-06-01 14:44:50
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Onestamente, raramente, se mai, ho un supervisore che prende sul serio il suo lavoro. A volte ne trovi uno disposto a fare da mentore, ma per la maggior parte corriamo tutti in giro pestandoci i piedi a vicenda e in generale perdendo tempo. Per non parlare del fatto che presentarsi al nostro reparto è davvero una questione di fortuna se si cerca un servizio.
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