Il più noto è il Montessori, ma di metodi pedagogici ne esistono davvero tanti. Facendo un rapido excursus, chiudiamo gli occhi e torniamo indietro fino al 1937, anno di nascita, in Francia, dei Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva. I CEMEA affermano che ogni essere umano ha la libertà di svilupparsi e trasformarsi nel corso della sua vita.
Cosa significa EDUCAZIONE ATTIVA, significa offrire a chiunque situazioni nelle quali essere consapevole del mondo che lo circonda. Il metodo Margherita Fasolo Rientra nel principio dell’educazione attiva, e la sua finalità educativa è seguire gli interessi dei bambini in età 2 – 6 anni senza imposizioni, lasciandoli liberi nella scelta delle attività.
Il metodo Analogico Bortolato Da Camillo Bortolato, suo ideatore, è definito come quello più naturale e istintivo.
Il Reggio Emilia Approach Punto di riferimento nel mondo, si sviluppa e rinnova quotidianamente nelle scuole e nei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia. Ma quali sono, oggi, i metodi pedagogici più importanti, quelli al momento più utilizzati sono: il Montessori, il Waldorf-Steiner e l’Happy Child.
Il metodo Montessori è il più noto, e non solo agli addetti ai lavori, grazie anche alla fiction del 2007 di Canale 5 “Maria Montessori – una vita per i bambini”, con protagonista una strepitosa Paola Cortellesi.
Elaborato tra il XIX e il XX secolo, il metodo Montessori parte dalla tesi che ogni bambino deve essere lasciato libero di esprimere le proprie capacità, senza che un adulto lo guidi.
Libertà, spontaneità, fiducia, osservazione: questi i termini chiave del metodo Montessori, talmente noto e apprezzato da essere adottato attualmente da circa 65mila scuole in tutto il mondo.