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Quali sono gli approcci pedagogici?

Alighieri Ferrara
Alighieri Ferrara
2025-07-22 02:00:27
Numero di risposte : 21
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Tre sono i metodi pedagogici storici: Montessori, Waldorf-Steiner e Reggio Emilia Approach. La scuola pubblica di oggi, e i programmi varati dal Ministero dell’Istruzione tentano di mescolare diversi approcci, o almeno ciò che si crede sia il meglio di ogni approccio. Tra i metodi educativi è ovviamente privilegiato in tutto il mondo il metodo elaborato da Maria Montessori. Altrettanto utilizzato è anche l'approccio elaborato da Rudolf Steiner. Infine, soprattutto nell’ultimo decennio, ha suscitato moltissimo interesse il Reggio Emilia Approach di Loris Malaguzzi nato nelle scuole comunali di Reggio Emilia. Al centro di questo nuovo approccio ci sono i bisogni del bambino e non più quelli del contesto sociale. Ancora oggi, l'impianto scolastico si basa sull’idea dell'apprendimento graduale, apprendimento che inizia ovviamente già nell’ambiente familiare e continua e si perfeziona a scuola.
Manuela Parisi
Manuela Parisi
2025-07-21 22:52:20
Numero di risposte : 20
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Il più noto è il Montessori, ma di metodi pedagogici ne esistono davvero tanti. I CEMEA affermano che: ogni essere umano ha la libertà di svilupparsi e trasformarsi nel corso della sua vita esiste soltanto una educazione, che si rivolge a tutti l’educazione tiene conto del reale in tutte le sue forme l’ambiente è fondamentale nello sviluppo dell’individuo l’educazione deve fondarsi sull’attività ogni persona ha diritto al rispetto Il metodo Margherita Fasolo Rientra nel principio dell’educazione attiva, e la sua finalità educativa è seguire gli interessi dei bambini in età 2 – 6 anni senza imposizioni, lasciandoli liberi nella scelta delle attività. Il metodo Analogico Bortolato Da Camillo Bortolato, suo ideatore, è definito come quello più naturale e istintivo. Il Reggio Emilia Approach Punto di riferimento nel mondo, si sviluppa e rinnova quotidianamente nelle scuole e nei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia. Ma quali sono, oggi, i metodi pedagogici più importanti? il Montessori, il Waldorf-Steiner e l’Happy Child. Il metodo Montessori è il più noto, e non solo agli addetti ai lavori, grazie anche alla fiction del 2007 di Canale 5 “Maria Montessori – una vita per i bambini”, con protagonista una strepitosa Paola Cortellesi.

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Valdo Barone
Valdo Barone
2025-07-21 22:19:01
Numero di risposte : 26
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La ricerca in campo psico-pedagogico sta dedicando sempre maggiore attenzione ai fattori dell’apprendimento diversi dalla sola capacità di acquisire e governare razionalmente le conoscenze, ma spesso altrettanto importanti: tra questi le abilità sociali, l’empatia, la resilienza, la motivazione. Tra le metodologie didattiche che puntano ad attivare tali fattori ha destato particolare attenzione negli ultimi anni quella che utilizza la narrazione esperienziale, attraverso la quale il soggetto che la pratica si avvale della sua memoria, nella quale sono presenti anche forti componenti emotive, per ricostruire una informazione. Nel volume vengono presentate diverse modalità per intendere e “evocare” la memoria della vita esperita traendo esempi anche dalla letteratura narrativa e trovando in essa significative corrispondenze con alcune teorie neuropsicologiche, che suggeriscono l’ipotesi che tali forme di narrazione siano particolarmente coinvolgenti ed efficaci, perchè sarebbero coerenti con alcuni processi della psiche umana. Di questa complessa problematica è utile che siano informati e consapevoli gli insegnanti che desiderano rendere più efficace il loro insegnamento.
Mariagiulia De luca
Mariagiulia De luca
2025-07-10 08:52:11
Numero di risposte : 21
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L’approccio pedagogico basato sull’empatia propone di avere cura delle relazioni in modo che si crei un progetto educativo fondato sul dialogo, il potere dell’ascolto delle narrazioni di ciascuno, l’arte di ricevere e porre domande, la capacità di fare da specchio a ciò che emerge. I bambini e i ragazzi non hanno bisogno che gli si dica cosa devono sapere ma a imparare ad orientarsi nel mare delle informazioni a cui sono esposti, aiutandoli a sperimentare nella vita concreta quelle conoscenze, per metterle in pratica, in modo che diventino abilità e competenze spendibili in tante altre situazioni. A questo proposito il Consiglio europeo aggiorna nel 2020 le raccomandazioni riguardo alle competenze chiave. Esse sono: Personali Autoregolazione: consapevolezza e gestione di emozioni, pensieri e comportamenti. Flessibilità: capacità di gestire le transizioni e l’incertezza e di affrontare le sfide Benessere: ricerca della soddisfazione nella vita, cura della salute fisica, mentale e sociale e adozione di uno stile di vita sostenibile. Sociali Empatia: la comprensione delle emozioni, delle esperienze e dei valori di un’altra persona e il saper dare risposte appropriate. Comunicazione: utilizzo di strategie di comunicazione pertinenti, di codici e strumenti specifici a seconda del contesto e del contenuto. Collaborazione: impegno in attività di gruppo e lavoro di squadra in cui si riconoscono e rispettano gli altri. Imparare a imparare Mentalità di crescita: credere nel potenziale proprio e degli altri di imparare a progredire continuamente Pensiero critico: capacità di valutare informazioni e argomenti per sostenere conclusioni motivate e sviluppare soluzioni innovative. Gestione dell’apprendimento: pianificazione, organizzazione, monitoraggio e revisione del proprio apprendimento. La Pedagogia basata sull’empatia nasce dagli innumerevoli ricerche ed esperienze nel campo della psicologia umanistica a iniziare dal lavoro di Carl Rogers colloquio centrato sul cliente o meglio Client-centered therapy pubblicato nel 1950 padre del counseling. Questi studi hanno dato poi impulso al lavoro di altri autori come Thomas Gordon che parla di relazioni efficaci e a Marshall B. Rosenberg con il suo approccio alla comunicazione non violenta. Fino ad arrivare all’esperienza dei Professori finlandesi Tom Arnkil e Jaakko Seikkula all’interno del loro lavoro nella rete dei servizi sociali rivolti alla persona che parlano di metodo dialogico. Educare va al di là della mera istruzione, significa fornire gli strumenti affinché ciascun individuo possa autonomamente, in un progressivo potenziamento delle proprie capacità, compiere scelte per la propria autodeterminazione, affrontando in modo critico, ma propositivo, le diverse situazioni esistenziali.

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Tristano Caruso
Tristano Caruso
2025-07-04 09:29:53
Numero di risposte : 20
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Pedagogia costruttivista e apprendimento attivo, che incoraggia gli studenti a costruire il proprio sapere Metodo Montessori e educazione centrata sul bambino, promuovendo l'autonomia e la curiosità Apprendimento esperienziale e laboratoriale, che combina teoria e pratica per un'esperienza completa Tecnologie educative e didattica digitale, per migliorare l'accesso e la qualità dell'educazione Apprendimento cooperativo e peer learning, che favoriscono la condivisione di conoscenze e abilità sociali Sviluppo delle competenze socio-emotive, come empatia e comunicazione efficace Creazione di comunità di apprendimento, che incoraggiano il sostegno reciproco Inclusione e differenziazione didattica per garantire pari opportunità per tutti gli studenti
Giuliana Barone
Giuliana Barone
2025-06-25 14:17:50
Numero di risposte : 14
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I metodi più conosciuti e comunemente usati sono il metodo Montessori, il metodo Waldorf-Steiner e il metodo Happy Child. Il metodo Montessori e il metodo Waldorf sono due modelli educativi di stampo psicologico e rappresentano due valide alternative all’insegnamento tradizionale, il quale impone metodi educativi troppo rigidi. Il modello elaborato tra il XIX e il XX secolo da Maria Montessori, parte dall’assunto per cui ogni bambino deve essere libero di esprimere le proprie capacità senza che sia l’adulto a guidare la quotidianità del bambino. Il metodo Waldorf, invece, è incentrato in particolare sull’espressività artistica dei bambini attraverso esperienze sensoriali. Il metodo Happy Child è caratterizzato dalla tempestività dell’apprendimento dato che punta sui primi anni di vita che sono ritenuti quelli più importanti, nei quali il bambino assimila ogni insegnamento ed attività compiuta. Vengono sviluppate la gratitudine e la lode del comportamento positivo per incoraggiare i piccoli verso i progressi quotidiani ed aumentare il proprio senso di autostima anche in casi di ‘insuccesso’. Il workshop “I metodi pedagogici: come distinguerli e utilizzarli nei vari contesti educativi” è destinato ad educatori e operatori all’infanzia ed è diviso in due parti: durante la prima giornata la Dottoressa parlerà in generale dei metodi pedagogici e, in particolare, del metodo Montessori; la seconda giornata invece è incentrata sul metodo Rousseau, il metodo Happy Child e sulle tecniche di Freinet.

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Lina Mazza
Lina Mazza
2025-06-25 13:04:03
Numero di risposte : 26
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Parlare di approcci pedagogici significa riferirsi a tutte le concettualizzazioni che esistono attorno al fatto educativo, cioè ai diversi modelli di insegnamento esistenti, ciascuno con le proprie competenze e idee su cosa e come educare, oltre che sui meccanismi ideali. Esistono molti approcci o modelli pedagogici diversi, né esiste un unico modo per metterli in pratica. approccio umanistico In questo approccio il concetto di insegnamento si basa su: Creare attività didattiche contemporanee. Favorire un clima di classe piacevole e motivante. Promuovere l'autonomia degli studenti. Motivare attraverso il dialogo i processi di insegnamento e apprendimento. Lo studente è un agente che cerca il proprio apprendimento. L'insegnante è una guida per lo studente. La valutazione è un processo continuo che si concentra sullo sviluppo delle persone. approccio cognitivo Questo approccio funziona secondo i seguenti principi: Parte delle conoscenze pregresse dello studente. L'insegnamento si basa su strategie cognitive e metacognitive dallo studente. L'insegnante interviene come mediatore tra le nuove conoscenze e lo studente. Allo stesso modo, controlla frequentemente i progressi dello studente. Lo studente ha un ruolo attivo. La valutazione è frequente e sommativa. Vengono valutate sia le conoscenze che le abilità dello studente.
Annunziata Sala
Annunziata Sala
2025-06-25 12:03:41
Numero di risposte : 29
0
Tutti gli “approcci didattici” dei nostri formatori valorizzano la didattica attiva, laboratoriale e inclusiva, in grado di ascoltare i bisogni e i desideri degli alunni, di valorizzare le loro intelligenze e di sviluppare i talenti. Si tratta, infine, di “approcci” interdisciplinari volti a promuovere il confronto e il dialogo tra discipline, ma anche tra studenti e docenti, in modo creativo e partecipativo. Questo perché crediamo che la scuola oggi debba educare non solo al “saper fare”, ma anche al “saper essere”. Ciò significa che accanto alla promozione delle competenze di vita (life skills), occorre affiancare un orientamento valoriale in grado di promuovere una cittadinanza planetaria, basata sull’ascolto e sul rispetto dell’Altro, così come del proprio Pianeta.
Gianmarco Conti
Gianmarco Conti
2025-06-25 10:47:10
Numero di risposte : 27
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Il più noto è il Montessori, ma di metodi pedagogici ne esistono davvero tanti. Facendo un rapido excursus, chiudiamo gli occhi e torniamo indietro fino al 1937, anno di nascita, in Francia, dei Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva. I CEMEA affermano che ogni essere umano ha la libertà di svilupparsi e trasformarsi nel corso della sua vita. Cosa significa EDUCAZIONE ATTIVA, significa offrire a chiunque situazioni nelle quali essere consapevole del mondo che lo circonda. Il metodo Margherita Fasolo Rientra nel principio dell’educazione attiva, e la sua finalità educativa è seguire gli interessi dei bambini in età 2 – 6 anni senza imposizioni, lasciandoli liberi nella scelta delle attività. Il metodo Analogico Bortolato Da Camillo Bortolato, suo ideatore, è definito come quello più naturale e istintivo. Il Reggio Emilia Approach Punto di riferimento nel mondo, si sviluppa e rinnova quotidianamente nelle scuole e nei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia. Ma quali sono, oggi, i metodi pedagogici più importanti, quelli al momento più utilizzati sono: il Montessori, il Waldorf-Steiner e l’Happy Child. Il metodo Montessori è il più noto, e non solo agli addetti ai lavori, grazie anche alla fiction del 2007 di Canale 5 “Maria Montessori – una vita per i bambini”, con protagonista una strepitosa Paola Cortellesi. Elaborato tra il XIX e il XX secolo, il metodo Montessori parte dalla tesi che ogni bambino deve essere lasciato libero di esprimere le proprie capacità, senza che un adulto lo guidi. Libertà, spontaneità, fiducia, osservazione: questi i termini chiave del metodo Montessori, talmente noto e apprezzato da essere adottato attualmente da circa 65mila scuole in tutto il mondo.