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Qual è la dimensione pedagogica della pratica sportiva?

Siro Ferrara
Siro Ferrara
2025-07-19 05:15:48
Numero di risposte : 25
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Il secondo capitolo, "Il valore educativo dello sport e la poliedricità della figura dell’allenatore", tratta dei valori intrinseci e degli aspetti etici insiti nello sport, che lo rendono una pratica capace di formare la persona in modo onnicomprensivo, integrando l’aspetto fisico, cognitivo ed etico di cui c'è bisogno per evolversi in modo pieno ed equilibrato. Inoltre una parte è dedicata dedicata a ciò che caratterizza gli eventi educativi, come complessità, l’imprevedibilità e la polarità pedagogica, che auspicabilmente l’allenatore deve conoscere, e in un'altra parte viene inquadrata ed approfondita la figura dell’educatore, la sua identità, i suoi valori e competenze. Infine si analizza tutto quel bagaglio conoscitivo che l’allenatore deve possedere e coltivare sia per essere un buon educatore, sia per divenire un esemplare morale alla luce della teoria filosofica presentata nel terzo capitolo. La tesi che sostengo è che gli insegnanti, i maestri, gli educatori e gli allenatori sono in una posizione privilegiata per divenire esemplari morali per i loro allievi ed è importante che tendano ad essere dei buoni esempi di quelle competenze e sensibilità che sono alla base delle caratteristiche che gli permettono di essere persone ammirabili. In altre parole la competenza comunicativa, relazionale e la capacità riflessiva e osservativa sono quelle che permettono agli individui di agire in modo significativo per sé stessi e per gli altri, dunque coltivarle e trasmetterle significa educare i ragazzi al dialogo, al confronto, alla capacità di espressione, di relazione, dunque di arricchimento interiore, di introspezione e di comprensione di sé stessi e degli altri. Questo non può che avere risvolti positivi per la persona e per la società, indipendentemente dai settori e dai campi in cui ognuno deciderà di spendere queste qualità, portando un significativo benessere sociale che oggi è ancora lungi dall’essere realtà.
Cristina Sorrentino
Cristina Sorrentino
2025-07-10 22:05:30
Numero di risposte : 31
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La dimensione pedagogica della pratica sportiva tende a celebrare eccessivamente la vittoria come finalità stessa dell’intero processo. La dimensione pedagogica della pratica sportiva riduce l’importanza e il significato delle trasformazioni e dei miglioramenti che i partecipanti possono realizzare anche senza vincere. Lo sport può generare processi di reale educazione/formazione nelle nostre società. L’esperienza sportiva tende a celebrare eccessivamente, anche attraverso le narrazioni che la accompagnano e costituiscono, la vittoria come finalità stessa dell’intero processo. La tesi che si sostiene è che l’esperienza sportiva tende, intrinsecamente, a celebrare eccessivamente, anche attraverso le narrazioni che la accompagnano e costituiscono, la vittoria come finalità stessa dell’intero processo. L’articolo analizza la dimensione agonistica presente nelle pratiche sportive, con la finalità di mostrare a quali condizioni lo sport può generare processi di reale educazione/formazione nelle nostre società. Per fare questo, approfondisce alcuni aspetti strutturali della competizione sportiva, distinguendola, attraverso analogie e differenze, da altre pratiche, come il gioco, che, strutturalmente, favoriscono maggiormente un’educazione fisicomotoria dell’uomo. Il gioco, strutturalmente, favorisce maggiormente un’educazione fisicomotoria dell’uomo. L’articolo studia alcuni aspetti strutturali della competizione sportiva, distinguendola, attraverso analogie e differenze, da altre pratiche.

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Lina Sartori
Lina Sartori
2025-07-04 15:54:17
Numero di risposte : 26
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L’attività sportiva può essere uno strumento valido per scaricare tensioni, aggressività. L’attività sportiva e il movimento fisico, diventano un mezzo educativo in grado di aiutare ogni persona, soprattutto i bambini, permettendo l’esercizio e quindi la scarica energetica e al contempo, sviluppare e affinare la coordinazione, il movimento, l’equilibrio. Attraverso la pratica sportivo-educativa, si mira ad integrare la dimensione ludica con gli stili educativi, permettendo il miglioramento della concezione che il soggetto ha di sé, del proprio corpo e della rappresentazione che di esso ne ha. Solo in contesto ludico, lo sport può essere inteso educativo. Lo sport è una possibile risorsa educativa, ma non è automatico che venga sfruttato sotto questa lettura. Appellarsi ad approcci di questo tipo, piuttosto che compiere esclusivamente esercizio fisico, permette però il raggiungimento di obiettivi sicuramente differenti. Permette di riprodurre sul piano simbolico quelle che sono le realtà quotidiane e inoltre permette di apprendere con leggerezza, piacere e lo fa in modo attivo. Offre la possibilità per l’incontro con l’altro e per l’instaurarsi delle relazioni.
Evangelista Palmieri
Evangelista Palmieri
2025-06-25 12:03:40
Numero di risposte : 24
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Nella letteratura pedagogica sono numerosi gli elementi che suggeriscono vi sia un forte legame tra attività sportiva e formazione umana. Se assumiamo lo sport come un fenomeno ludico, nel senso attribuito al gioco da studiosi come Huizinga e Caillois, possiamo intravedere in esso quello stare in una dimensione altra rispetto alla vita normale che è la matrice della sperimentazione dell’alterazione del sé. Nello sport incontriamo l’altrove nel campo, nella pista, nella palestra, nella strada, i quali vengono caratterizzati durante la pratica sportiva da sistemi regolativi diversi e autonomi rispetto a quanti normano il funzionamento della vita quotidiana. Questo altrove richiama energicamente quello rinvenibile nei testi critici della letteratura per l’infanzia, anch’essa denotata dalla sospensione dal reale, alla quale è riconosciuta una forte valenza formativa, sia per il protagonista sia per il lettore. Perché l’attività fisica implica un viaggio.

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Hector Palumbo
Hector Palumbo
2025-06-25 10:02:19
Numero di risposte : 20
0
La pedagogia dello sport si configura come una scienza educativa dell'azione motoria. Dunque la PDS è una pedagogia applicata e specialistica, derivata da una scienza madre, che si occupa delle possibilità di azioni intenzionali e non, dei valori, dei limiti dell'educazione attraverso lo sport nei vari contesti. Il valore educativo delle discipline sportive si traduce nel porre le basi per una società più onesta, sana e serena. Per i bambini è un gioco a tutti gli effetti, che insegna loro ad ascoltare, osservare le regole, rispettare i compagni e socializzare; in adolescenza, l'attenzione si sposta sul fisico, la muscolatura, il peso e gli obiettivi da raggiungere. La disciplina sportiva favorisce una conoscenza tra i ragazzi, assicurando una sana crescita culturale.
Brigitta Parisi
Brigitta Parisi
2025-06-25 09:08:45
Numero di risposte : 28
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La pratica sportiva deve riuscire ad educare alla conoscenza di se stessi e degli altri attraverso l’esercizio sportivo. Si tratta di promuovere attraverso la pratica sportiva una persona capace di intendere la vita, capace di districarsi nei meandri dell’esistenza con un appropriato bagaglio conoscitivo, culturale e relazionale. Lo sport non è finalizzato a se stesso, ma alla persona. Occorre ravvivare il coraggio, anzi la passione per l’educare. È necessario formare gli educatori, motivandoli a livello personale e sociale, e riscoprire il significato e le condizioni dell’impegno educativo. Una scuola di pensiero capace di rigenerare e promuovere un modello di cultura sportiva che rimetta al centro il “bene ultimo” della persona umana, la sua dignità e la questione educativa. Riaffermare la scelta educativa come dimensione prioritaria dell’attività sportiva, cioè ritenere che attraverso l’esperienza sportiva si possa ricostruire l’humanum nella sua interezza. La dimensione pedagogica della pratica sportiva è fondamentale per dare una risposta in base ad un “bene” per cui vale la pena vivere, vale la pena soffrire, studiare, lavorare, rispettare le regole… Il bene secondo questo significato più profondo significa avere a cuore il destino e il bene ultimo dei ragazzi.

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