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Qual è il valore limite di esposizione che non deve mai essere superato?

Bruno Moretti
Bruno Moretti
2025-07-23 08:58:32
Numero di risposte : 24
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I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a: a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa); b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa); c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa). Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un’elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione e protezione conseguenti e in particolare: a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito; b) l’informazione e la formazione; c) il controllo sanitario. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.
Amedeo Neri
Amedeo Neri
2025-07-14 08:44:21
Numero di risposte : 28
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Il valore di concentrazione che non deve essere mai superato durante il periodo lavorativo è detto C (Ceiling). Per alcune sostanze particolarmente tossiche l’esposizione consentita è nulla e per altre esiste anche un limite che non deve essere mai raggiunto, detto “IDLH” (Immediately Dangerous to Life and Health). Il TLV raccomandati dall’ACGIH sono limiti adottati in molti Paesi tra i quali l’Italia e sono anche i più aggiornati e i più numerosi. Valori limite di esposizione professionale per alcune diecine di agenti chimici sono stabiliti nell’allegato XXXVIII al D. lgs. 81/2008 e successivi aggiornamenti, l'ultimo dei quali è stato apportato con il D.M. 6 agosto 2012 che ha recepito la direttiva europea 2009/161/UE. Il NIOSH suggerisce valori limite cosiddetti “REL” (Recommended Exposure Limits). I TLV raccomandati dall’ACGIH sono adottati in molti Paesi, tra i quali l’Italia, e sono anche i più aggiornati e numerosi.

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Carla Romano
Carla Romano
2025-07-14 06:26:47
Numero di risposte : 27
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Il valore limite d’esposizione pari a 87 dB(A), contrariamente ai 90 dB(A) del D.Lgs. 277/91, non deve mai essere superato. I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa dell'esposizione del lavoratore. Riguardo alle misure di protezione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 3 del D.Lgs. 626/94, il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori ai valori limite di esposizione, mediante le misure indicate nell’art. 49-sexies del D.Lgs. 626/94. Il datore di lavoro garantisca che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento agli argomenti indicati nell’art. 49-nonies.
Cosimo Silvestri
Cosimo Silvestri
2025-07-03 22:14:29
Numero di risposte : 29
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Il rumore all’interno degli ambienti di lavoro rappresenta una delle più frequenti cause di malattie professionali. L’esposizione prolungata nel tempo a livelli significativi di rumore infatti, può provocare danni sia all’apparato uditivo, tra cui ipoacusia e sordità, che causare effetti extra-uditivi, comportando conseguenze sulla sicurezza. All’interno del D.lgs 81/08 vengono definite le tre soglie di esposizione giornaliera al rumore. Il valore limite di esposizione, pari a 87dB. Il valore limite di esposizione pari a 87 dB non deve essere mai superato, altrimenti, tale valore rappresenta una non conformità che deve essere gestita e riportata entro i limiti.

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Adriano Bianchi
Adriano Bianchi
2025-06-28 04:55:25
Numero di risposte : 36
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I limiti di esposizione negli ambienti di lavoro o TLV sono valori di concentrazione di sostanze aerodisperse, più o meno tossiche, al di sotto delle quali la maggior parte dei lavoratori può rimanere esposta ripetutamente tutti giorni senza effetti dannosi per la salute. Sono previste tre categorie di TLV: a) TWA, valori di concentrazione mediati su una giornata lavorativa di otto ore al giorno e su 40 ore la settimana ; b) STEL, valori di concentrazione per esposizione breve, normalmente mediati su 15 minuti; questa esposizione non può ripetersi per più di quattro volte al giorno assicurando almeno un’ora di intervallo tra esposizioni successive; c) C, valore di concentrazione che non deve essere mai superato durante il periodo lavorativo. Per alcune sostanze particolarmente tossiche l’esposizione consentita è nulla e per altre esiste anche un limite che non deve essere mai raggiunto, detto “IDLH”. Nel caso di esposizione a miscele di sostanze tossiche il TLV si assume uguale alla media ponderata. c) C, valore di concentrazione che non deve essere mai superato durante il periodo lavorativo.
Alan Ferrari
Alan Ferrari
2025-06-18 06:42:19
Numero di risposte : 23
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Il valore limite di esposizione che non deve mai essere superato è fissato a LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa). Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un’elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione e protezione conseguenti. Il datore di lavoro adatta le misure per ridurre o eliminare i rischi alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio, incluse le donne in stato di gravidanza ed i minori. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente. Nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell’udito. La gestione dei rischi fisici risulta composta da una prima parte di carattere generale e da ulteriori sezioni per ogni rischio specifico. Il legislatore vi inserisce, oltre alla tutela dall’esposizione a rumore, anche quella dall’esposizione a vibrazioni meccaniche, a campi elettromagnetici, a radiazioni ottiche di origine artificiale ed a microclima ed atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e sicurezza sul lavoro.

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Filippo Moretti
Filippo Moretti
2025-06-18 06:40:00
Numero di risposte : 17
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I Limiti di esposizione alle radiazioni ottiche che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute conosciuti. I valori limite di esposizione e i Livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformità ai pertinenti VLE e, ove appropriato, per prendere le opportune misure di protezione o prevenzione specificate nel presente capo. I valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a: valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e Valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C». ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 \muPa). Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che: il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A). Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.