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Quali sono gli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute?

Francesca Russo
Francesca Russo
2025-07-23 02:59:48
Numero di risposte : 38
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I campi elettromagnetici possono causare effetti diretti o indiretti. Per frequenze < 1MHz l’effetto biologico prevalente a breve termine è la stimolazione delle cellule elettricamente eccitabili. Per frequenze > 1 MHz è il riscaldamento, direttamente legato alla potenza assorbita, la causa di effetti biologici. Gli effetti diretti dei campi elettromagnetici sono i seguenti: vertigini e nausea provocati da campi magnetici statici; effetti su organi sensoriali, nervi e muscoli provocati da campi a bassa frequenza; riscaldamento di tutto il corpo o di parti del corpo causato da campi ad alta frequenza; effetti su nervi e muscoli e riscaldamento causato da frequenze intermedie. Gli effetti indiretti dei campi elettromagnetici sono i seguenti: interferenze con apparecchiature e altri dispositivi medici elettronici; interferenze con apparecchiature o dispositivi medici impiantabili attivi; interferenze con dispositivi medici portati sul corpo; interferenze con dispositivi impiantabili passivi.
Sirio Fabbri
Sirio Fabbri
2025-07-17 19:34:27
Numero di risposte : 26
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La maggiore preoccupazione della popolazione riguarda la possibilità dell’insorgenza di malattie degenerative e cancro in seguito all’esposizione a campi elettromagnetici. La ricerca scientifica non è ancora in grado di dare assicurazioni assolute circa l’impatto sulla salute delle emissioni elettromagnetiche ai livelli che si possono incontrare negli ambienti di vita. I meccanismi di interazione con la salute dell’uomo variano in base alla frequenza di emissione. Gli effetti riconosciuti sono la stimolazione di nervi e muscoli, nel caso dei campi di bassa frequenza, e il riscaldamento dei tessuti, nel caso dei campi di alta frequenza. Questi effetti, definiti acuti, si verificano solo a livelli di esposizione molto elevati.

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Gianmarco Villa
Gianmarco Villa
2025-07-12 20:05:55
Numero di risposte : 19
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I numerosi studi effettuati fino ad oggi hanno dimostrato effetti sanitari sulle persone solo per livelli molto alti di esposizione a campi elettromagnetici, non riscontrabili negli ambienti di vita della popolazione, capaci di indurre aumenti di temperatura rilevanti nel corpo umano, mentre non sono stati ad oggi dimostrati effetti per livelli di esposizione normalmente associati all'uso quotidiano di apparecchi che emettono campi elettromagnetici. La radiazione elettromagnetica proveniente dal sole, ed in particolare la sua componente ultravioletta, è un fattore di rischio accertato per diverse patologie, tra cui un grave tumore maligno della pelle come il melanoma, motivo per cui l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato la radiazione ultravioletta, solare ed artificiale, come “cancerogena per gli esseri umani” (Gruppo 1). Tuttavia, la comunità scientifica concorda sul fatto che sono necessari ulteriori studi relativamente ai possibili rischi connessi alle esposizioni ambientali ai campi magnetici a bassa frequenza e ai campi elettromagnetici a radiofrequenza.
Kristel Grassi
Kristel Grassi
2025-07-01 12:23:59
Numero di risposte : 26
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I campi elettromagnetici possono causare due diversi tipi di effetti noti potenzialmente dannosi per la salute e la sicurezza: effetti biofisici diretti ed effetti indiretti. Gli effetti biofisici diretti sono quelli derivanti da un’interazione dei campi con i tessuti del corpo e possono essere di natura termica o non termica. Si tratta di effetti a soglia in quanto si verificano solo al di sopra di determinati livelli di esposizione e sono prevenuti rispettando i Valori Limite di Esposizione (VLE) fissati dal D.lgs. 81/08 Titolo VIII Capo IV e s.m.i. Gli effetti indiretti che la normativa intende prevenire sono i seguenti: interferenze con attrezzature e altri dispositivi medici elettronici; interferenze con attrezzature o dispositivi medici impiantabili attivi, ad esempio stimolatori cardiaci e defibrillatori; interferenze con dispositivi medici portati sul corpo, ad esempio pompe per l’infusione di farmaci; interferenze con dispositivi impiantati passivi, ad esempio protesi articolari, chiodi, fili o piastre di metallo; effetti su schegge metalliche, tatuaggi, body piercing e body art; rischio di proiezione di oggetti ferromagnetici non fissi in un campo magnetico statico; innesco involontario di detonatori; innesco di incendi o esplosioni a causa di materiali infiammabili o esplosivi; scosse elettriche o ustioni dovute a correnti di contatto che si verificano quando, in presenza di un campo elettromagnetico, il corpo umano entra in contatto con un oggetto a diverso potenziale elettrico. Alcuni degli effetti indiretti possono insorgere a livelli di esposizione inferiori a quelli in grado di indurre gli effetti biofisici diretti e possono avere conseguenze anche gravi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

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Alan Ferrari
Alan Ferrari
2025-07-01 11:10:53
Numero di risposte : 23
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In quale misura l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico danneggi la salute è ancora una questione ampiamente aperta perché mancano prove definitive degli effetti biologici negativi delle onde elettromagnetiche sull’essere umano. Un’esposizione di breve durata a campi elettromagnetici a bassa frequenza di elevata intensità è in grado di causare effetti acuti, provocando la stimolazione dei nervi e dei muscoli e disturbare l’eccitazione delle cellule del sistema nervoso centrale. L’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza ha come effetto acuto principale il riscaldamento dei tessuti, tuttavia l’intensità dei campi a radiofrequenza a cui la popolazione è normalmente esposta non sono tali da produrre un riscaldamento significativo. Non sono radiazioni ionizzanti, vale a dire che non hanno un’energia insufficiente per rompere i legami molecolari e quindi danneggiare direttamente il DNA, tuttavia sono emerse preoccupazioni sulla possibilità che le radiazioni elettromagnetiche favoriscano l’insorgenza dei tumori. Sulla base delle evidenze disponibili, l’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha inserito i campi magnetici a radiofrequenza e i campi magnetici a bassa frequenza nel Gruppo 2B ovvero tra i possibili cancerogeni per l’uomo. Alcuni studi epidemiologici hanno suggerito una possibile associazione tra l’uso del cellulare e il glioma e il neurinoma del nervo acustico. Si tratterebbe comunque di un lieve aumento di rischio, che interessa soprattutto chi fa un uso intensivo del cellulare per motivo professionale passando molte ore al telefono per diversi anni.
Vitalba Bianco
Vitalba Bianco
2025-06-18 01:27:46
Numero di risposte : 21
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Gli effetti sanitari correlati con l'esposizione ai campi elettromagnetici si distinguono in effetti a breve termine ed effetti a lungo termine. Gli effetti a breve termine sono correlati ad una esposizione di breve durata caratterizzata da elevati livelli di campo, mentre gli effetti a lungo termine sono correlati ad una esposizione di lunga durata caratterizzata da bassi livelli di campo. Per le frequenze estremamente basse gli effetti a breve termine sono principalmente quelli derivanti da stimolazione elettrica dei tessuti muscolari e nervosi, mentre per le radiofrequenze sono costituiti principalmente dagli effetti termici connessi al riscaldamento. I campi magnetici a frequenza estremamente bassa sono classificati “possibilmente cancerogeni” già da diversi anni, mentre solo recentemente uno studio dello IARC classifica nel citato gruppo 2B anche i campi elettromagnetici a radiofrequenza associati all’uso personale di telefoni senza fili. Lo studio rileva “limitate” evidenze di cancerogenicità associata all’uso personale di telefoni senza fili, cioè delle evidenze positive da approfondire con ulteriori studi; mentre rileva “inadeguate” evidenze di cancerogenicità associata agli altri due tipi di esposizioni, cioè evidenze insufficienti a stabilire la presenza o l’assenza di una associazione causale fra esposizione e cancro. Infatti, l’uso del telefonino personale causa un’esposizione umana più alta rispetto a quella dovuta ai campi elettromagnetici emessi dagli impianti, a causa della vicinanza all’antenna del telefonino. In attesa della disponibilità di ulteriori studi sul rischio da esposizione associata all’uso personale di telefoni senza fili, lo studio dello IARC ritiene importante adottare accorgimenti preventivi quali l’utilizzo di auricolari e di messaggi di testo, pertanto è opportuno promuovere una corretta educazione all’uso del telefono senza fili, con particolare attenzione agli utenti più giovani.

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