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Esistono ancora le colonie estive?

Olimpia D'angelo
Olimpia D'angelo
2025-07-08 17:13:14
Numero di risposte : 38
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Oggi li chiamano campus, centri estivi, summer camp e possono arrivare a costare anche 2.160 euro. Abbandonate oggi all’incuria e all’archeologia balneare, al centro di dibattiti comunali sulla necessità di abbatterle o riconvertirle. Le colonie estive ormai ridotte a scheletri fatiscenti racchiudono in realtà ricordi, emozioni, felicità, traumi e milioni di “prime volte”. Un’associazione che ha lanciato l’hashtag #RiutilizzasiColoniaBolognese per far rivivere gli spazi di una delle strutture più grandi di Rimini che nel 1940 ospitava anche 1.000 minori del capoluogo emiliano. A causare il declino delle colonie fu il boom economico. Con la fine del regime, il patrimonio edilizio passò in mano al Vaticano e poi alle associazioni cattoliche, che cambiarono radicalmente approccio pedagogico. Le nuove strutture riflettevano l’architettura del periodo più pauperista e con materiali di fortuna.
Joshua Leone
Joshua Leone
2025-07-08 17:09:58
Numero di risposte : 26
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Esistono ancora molte delle strutture che ospitavano delle colonie, oggi perfettamente conservate e ancora in uso. Lo sviluppo delle colonie durante il governo fascista fornì l’esempio per la nascita delle colonie costruite dai grandi gruppi industriali. Sempre nel corso del Ventennio si creò quel concetto popolare di vacanza in colonia ancora oggi presente.

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Rosanna Pagano
Rosanna Pagano
2025-07-08 16:37:57
Numero di risposte : 26
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Una realtà, quella delle colonie, che termina alla fine degli anni Settanta: le famiglie grazie al boom economico vedono finalmente aumentare i loro redditi e quindi iniziano ad organizzarsi le vacanze autonomamente. Ed il soggiorno in colonia diventa, quasi di colpo, relegato a quelle foto di un mondo che non c’è più. Ma rimane la loro memoria. Perché quelle colonie costituirono realmente esperienze sociali e prime visioni di un welfare concreto che forse iniziamo a rimpiangere in questa torrida estate del 2022, stagione complessa di difficoltà economiche per tante famiglie e di troppi bambini ai quali anche sul nostro territorio è brutalmente negato l’accesso a momenti di svago e di leggerezza.
Claudio Palmieri
Claudio Palmieri
2025-07-08 14:26:43
Numero di risposte : 33
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Ormai praticamente scomparse le colonie estive per bambini, come noi le ricordiamo il kinderheim Aquilone offre una valida proposta per le vacanze di bambini da soli senza genitori. Il KINDERHEIM Aquilone è qualcosa un pò speciale, durante la stagione estiva non e’ un albergo che saltuariamente ospita bambini, ne’ una colonia estiva per bambini. E’ un centro di vacanza per soli bambini e ragazzi, aperto nei periodi di vacanze estive, pasquali o invernali, il cui principale scopo e’, di offrire ai bambini e ai ragazzi ospiti una divertente vacanza in un ambiente sano, controllato in un clima di calda familiarita’. I Kinderheim italiani di lunga esperienza sono riuniti nella Associazione Kinderheim Italiani di cui l’Aquilone fa parte da molti anni, allo scopo di qualificare tramite l’adesione e l’osservanza di un regolamento le case aderenti, diversamente dalle vecchie colonie estive per bambini nei kinderheim il numero degli ospiti è limitato e l’ambiente è sereno e curato. Siamo aperti in altri periodi dell’anno anche come agriturismo per famiglie e per le scuole che organizzano da noi campi scuola e gite scolastiche. Il nostro Kinderheim Aquilone, ha maturato una lunga esperienza, da 45 anni organizza vacanze estive per bambini, e offre ai genitori la possibilità di fare frequentare con serenità ai propri figli dai 5 ai 13 anni un soggiorno estivo o invernale pieno di allegria, ricco di attività, in un ambiente sano e curato, in mezzo alla natura delle colline e montagne dell’Umbria.

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Nadia Galli
Nadia Galli
2025-07-04 06:08:28
Numero di risposte : 27
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Non potrebbe essere altrimenti: anche le colonie estive, come tante altre tradizioni, si stanno trasformando in una rarità, un residuo del tempo che fu. Persino la parola sta cadendo in disuso ed è più comune sentir parlare di «centri estivi». Proprio le difficoltà economiche degli enti locali hanno avuto un ruolo importante nella semi-sparizione delle colonie estive. Un tempo erano soprattutto i Comuni ad organizzarle e finanziarle, il contributo chiesto alle famiglie era molto ridotto e diventava così una forma di assistenza sociale: una vacanza anche per i figli di chi non poteva permettersi le vacanze. In realtà, quelle che resistono meglio sono soprattutto le colonie organizzate dalle aziende per i figli dei dipendenti: tradizione, questa sì, che non accenna a sparire. Così, continuano ad essere in piena attività colonie vecchie di oltre 70 anni e ospitate da edifici ormai storici, come la colonia Fiat di Marina di Massa, in Toscana, e quella Agip - oggi dell’Eni - a Cesenatico. Tra le grandi città l’eccezione è Milano, dove quest’anno il Comune ha messo a disposizione 4 mila posti per le sue «Case Vacanza». Anche in questo caso nessuno si azzarda più a chiamarle colonie. Però, a parte Milano e poche altre isole felici, anche quest’attività è prerogativa sempre meno degli enti pubblici e sempre più di privati, associazioni e parrocchie.
Matilde Rossi
Matilde Rossi
2025-06-26 01:50:09
Numero di risposte : 29
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Oramai le colonie, molto costose per i comuni, sono quasi tutte scomparse. Resta qualche possibilità di andare in colonia, ma sono davvero poche e molti genitori preferiscono spendere meno mandando i figli in città. Ora, complice la crisi, le domande per le vacanze in colonia (o case vacanza) sono aumentate nuovamente. Le uniche colonie che restano oramai davvero attive sono quelle per figli di dipendenti ex statali, come Fiat, Eni, Enel.

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Cira Neri
Cira Neri
2025-06-22 16:07:51
Numero di risposte : 23
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Una volta c’erano le colonie estive, al mare o in montagna, dove far trascorrere qualche settimana di vacanza ai bambini prima di partire per le ferie con tutta la famiglia. Oggi, le colonie si sono molto evolute e si chiamano “camp” (un concetto nato negli Stati Uniti negli Anni ’80), perché non si tratta più di soggiornare in mega strutture con ampie camerate dove ci si sposta tutti in fila per svolgere le varie attività come avveniva un tempo, anche con un po’ di angoscia da parte dei bambini ma pure dei genitori. I camp, benché possano ospitare orde di bimbi, oggi sono riservati a piccoli gruppi di ragazzi che si dedicano a sport, escursioni, nuotate e all’apprendimento di nuove lingue o di discipline mai provate. Se molte famiglie si sono già organizzate da mesi iscrivendo i propri figli a uno dei tanti camp, sono ancora tante quelle che non ne conoscono l’esistenza e alcune strutture hanno ancora posti disponibili, spesso a prezzi da last minute. Tra i più didattici ci sono i campi che si svolgono a stretto contatto con la natura. I ragazzi non solo trascorrono una piacevole vacanza in compagnia di altri loro coetanei, facendo nuove amicizie e nuove esperienze, ma scoprendo anche nuovi luoghi e apprendendo qualcosa di utile. Uniscono l’utile al dilettevole i campi estivi linguistici. Imparare una lingua durante le vacanze è un’esperienza diversa e molto più piacevole rispetto ai banchi di scuola, perché avviene giocando, divertendosi e interagendo con altri bambini e ragazzi. Ce ne sono in molte località turistiche della maggior parte delle Regioni d’Italia, dall’Umbria al Lazio, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Lombardia e via dicendo. Durante i soggiorni, oltre a parlare esclusivamente la lingua straniera, si fanno tantissime attività come un vero campo estivo, a seconda della zona in cui ci si trova e dell’offerta del territorio. Oggi sono molte anche le scuole di lingue specializzate che organizzano campi estivi per ragazzi, ma ci sono anche organizzazioni ad hoc che coniugano lo sport – dal calcio al tennis al basket alla bicicletta – o la musica o una scuola di cucina con la lingua straniera.
Nunzia Rizzi
Nunzia Rizzi
2025-06-09 09:37:46
Numero di risposte : 19
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I bimbi di famiglie con più figli che risorse per mantenerli, venivano mandati a trascorrere l'estate, quando avevano problemi di salute. Perché l'aria di mare faceva bene, stare al sole donava un miglior colorito e i problemi, per un po', sembravano meno difficili da affrontare. A ripensare le colonie, cercando di dare loro una nuova giovinezza, ora è la Regione Emilia Romagna, che con il Comune di Rimini e altri centri della costa, intende valorizzare quelle strutture con strumenti urbanistici per favorire la loro riqualificazione, liberandole da norme e vincoli che, finora, sono stati di ostacolo agli investimenti. Tornano le colonie: il progetto Dall'altro, c'è il potenziale da sfruttare degli edifici, non di rado firmati da grandi architetti, che potrebbero ancora essere importanti per il turismo. E poi c'è la questione della memoria di un Paese, che, per decenni, in quelle strutture, ha prima curato, poi cresciuto, infine fatto divertire i propri giovani e giovanissimi, regalando loro la gratificante sensazione di essere autonomi in comunità a misura di bambino. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu riconosciuto il valore formativo delle colonie, per questo aperte a tutti, senza più questioni di censo. Con il passare dei decenni e il cambiamento di secolo, dunque, dalle colonie gestite da associazioni benefiche si passò ad altre gestite dalle Amministrazioni o da titolari di aziende per i figli dei dipendenti. Poi, fu l'idea di turismo a cambiare. I viaggi in famiglia presero il posto delle villeggiature per l'infanzia. E le affollate architetture di un tempo iniziarono ad essere abbandonate e, progressivamente, condannate al degrado. E ora quelle strutture che sembravano relegate al passato potrebbero avere un nuvo futuro.

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Kociss Rizzi
Kociss Rizzi
2025-06-09 08:22:47
Numero di risposte : 27
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Esistono ancora le colonie estive. Con il termine colonia estiva si intende pertanto una vacanza tematica dedicata a giovani tra i 5 e i 20 anni. Attualmente le colonie estive hanno assunto obiettivi e significati differenti da quelli per cui erano state inizialmente pensate. Già a partire dagli anni '70, esse passano di competenza alle amministrazioni e agli Enti pubblici. Oltre agli enti pubblici anche grandi aziende private avevano istituito colonie estive per i figli dei dipendenti. Le colonie estive diventano un'esperienza formativa a 360° per i partecipanti, dedicata non più solo alla salvaguardia della salute fisica, ma anche alla corretta crescita motoria, alla coltivazione di passioni e hobby, al miglioramento delle lingue straniere, allo sviluppo di relazioni sociali con coetanei. La colonia estiva perde la sua funzione di struttura assistenziale, assumendo sfumature completamente diverse. Talvolta il termine colonia estiva viene impropriamente utilizzato come sinonimo di campo estivo.