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Cosa cambia per le ASD dal 2025?

Aldo Rizzi
Aldo Rizzi
2025-07-04 01:54:42
Numero di risposte : 31
0
A partire dal 1° gennaio 2025, le ASD che svolgono attività commerciali, ovvero cessione di beni e prestazioni di servizi a pagamento, dovranno obbligatoriamente aprire Partita IVA. Le ASD potranno esercitare attività secondarie rispetto a quelle istituzionali, purché previste nello statuto. Le ASD potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge 398/1991, che offre semplificazioni contabili e una tassazione forfettaria sui proventi commerciali, adeguando le proprie procedure fiscali alle nuove disposizioni. L’apertura della Partita IVA implica una serie di obblighi per le ASD, tra cui: Emissione di fatture elettroniche: Per ogni cessione di beni o prestazione di servizi effettuata, l’associazione dovrà emettere fattura elettronica. Registrazione delle fatture emesse e ricevute: Le fatture dovranno essere registrate nei registri IVA. Tenuta delle scritture contabili: Sarà necessario tenere una contabilità ordinaria o semplificata, a seconda del volume d’affari. Dichiarazione IVA: L’associazione dovrà presentare la dichiarazione IVA periodica. Dichiarazione dei redditi: Sarà necessario presentare la dichiarazione dei redditi annuale. L’esenzione IVA per le attività sportive e di educazione fisica significa che le ASD non dovranno applicare l’IVA sui corrispettivi ricevuti per queste attività, anche se i destinatari non sono soci dell’associazione. La possibilità di svolgere attività secondarie apre nuove opportunità di finanziamento per le ASD, come: Sponsorizzazioni: Ricerca di sponsor che finanziano le attività dell’associazione in cambio di visibilità. Gestione di impianti sportivi: Affitto o concessione di spazi e impianti sportivi a terzi. Organizzazione di eventi: Organizzazione di manifestazioni sportive, tornei o eventi promozionali. È fondamentale che queste attività siano secondarie e strumentali rispetto all’attività istituzionale dell’ASD, ovvero la promozione e la pratica dello sport dilettantistico. Le ASD che usufruiscono delle agevolazioni previste dalla Legge 398/1991 dovranno adeguare le proprie procedure contabili e fiscali alle nuove disposizioni in materia di IVA e attività secondarie.
Oretta Testa
Oretta Testa
2025-07-03 22:15:56
Numero di risposte : 32
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Il mondo delle associazioni sportive dilettantistiche in regime 398/1991 dovrà prepararsi a questi cambiamenti, in vigore dal 1° gennaio 2026. Viene meno una regola particolarmente rigida per il settore: il limite ai pagamenti in contanti, che risultava più severo di quello previsto dalla normativa antiriciclaggio generale. Viene eliminata la possibilità di detassare i proventi di due eventi all’anno, un’agevolazione storica e rilevante per molte realtà sportive. Con il D.lgs. 24 marzo 2025, n. 33 viene abrogato, a decorrere dal 1° gennaio 2026, l’art. 25 della legge 13 maggio 1999, n. 133. La norma, largamente utilizzata dalle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e dalle società sportive dilettantistiche (SSD) che hanno optato per il regime forfetario ex legge 398/1991, subisce quindi modifiche importanti per il settore.

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Ciro Palumbo
Ciro Palumbo
2025-07-03 20:17:39
Numero di risposte : 24
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Cosa cambia dal 01/01/2025? Per comprendere al meglio il cambiamento previsto dal nuovo regime IVA ribadiamo due concetti fondamentali: Attività considerate “Fuori campo IVA” Attività considerate “in campo IVA” ma esenti La sostanziale differenza è che le attività di cui al punti 1 non vengono considerate ai fini dell'applicazione e calcolo dell'IVA, mentre le attività di cui al punto 2 vengono considerate in campo di applicazione IVA, seppur poi in regime di esenzione dal versamento dell'imposta. Una volta fissati questi due concetti, possiamo introdurre la principale novità attesa per il 1 Gennaio, ovvero la nuova rilevanza fiscale di attività cd. ”istituzionali”. Infatti all'inizio del prossimo anno quelle attività che richiedevano il rilascio di una semplice ricevuta, dovranno invece essere fatturate , con l'onere poi di registrazione e presentazione dei modelli dichiarativi gravante sull'ente sportivo. Pertanto è certo che le ASD senza partita IVA ne dovranno aprire una, poiché tutte le operazioni sia istituzionali che commerciali, ad eccezione delle sole quote associative, rientreranno in campo IVA ed andranno corredate di fattura elettronica. Per i soggetti già dotati di partita IVA in regime di 398, sembrerebbe che gli obblighi di registrazione e dichiarazione non siano contemplati, fatti salvi per le attività commerciali come sponsorizzazioni e pubblicità. Tuttavia la norma non manca di criticità che avrà bisogno di ulteriori chiarimenti auspicabili dall'Agenzia delle Entrate.
Ciro Marini
Ciro Marini
2025-06-30 00:31:14
Numero di risposte : 24
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Cosa cambia per le ASD dal 2025? E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri n. 107 del 9 dicembre 2024 il tradizionale decreto-legge di fine anno, ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, noto come “Milleproroghe”, con cui si posticipa l’entrata in vigore di disposizioni normative o si proroga l’efficacia di leggi in scadenza. Nei 20 articoli del provvedimento, di particolare interesse per gli enti sportivi dilettantistici è l’art. 3 che stabilisce l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione Iva per le operazioni realizzate dagli enti associativi al 1° gennaio 2026 anziché al 1 gennaio 2025. Questa proroga consente alle associazioni sportive dilettantistiche (ASD), alle società sportive dilettantistiche (SSD) e alle Associazioni di Promozione Sociale (APS) di continuare ad applicare l’attuale regime fiscale per un ulteriore anno, mantenendo le agevolazioni attualmente in vigore. Fino al 31 dicembre 2025 rimarrà applicabile l’articolo 4 del D.P.R. IVA 633/1972. Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, previsto ora per il 1° gennaio 2026, avrebbe comportato fin da subito per molte associazioni sportive dilettantistiche nuovi oneri significativi, tra cui: Apertura della partita IVA: obbligo esteso anche alle associazioni operanti con il solo codice fiscale; Registratore di cassa: introduzione dell’obbligo per la certificazione dei corrispettivi; Obbligo dell’emissione della fattura elettronica fatto salvo le semplificazioni previste dal regime forfetario di cui alla Legge 398/1991 che consentono l’esonero da TUTTI gli obblighi formali previsti dal titolo II del decreto IVA (fatturazione, certificazione dei corrispettivi, registrazione, dichiarazione), fatta eccezione per la fatturazione relativa alle attività di sponsorizzazione e pubblicità, che resta obbligatoria. La proroga rappresenta, quindi, una notizia positiva per le associazioni e società sportive dilettantistiche, che avranno un anno in più per adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali e organizzare al meglio le proprie attività.

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Giacobbe Mariani
Giacobbe Mariani
2025-06-19 17:44:04
Numero di risposte : 24
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Dal 1° luglio 2025 verranno meno le limitazioni alla libertà contrattuali per tutti gli atleti. Così come già previsto per i nuovi tesserati già dal mese di luglio 2023, anche in relazione ai tesseramenti che rappresentano rinnovi di precedenti rapporti si va verso la possibilità di recesso senza alcuna limitazione. Per i tesseramenti già in atto al 30 giugno 2023 e operanti, dopo quest’ultima data, senza soluzione di continuità, anche mediante rinnovo, in calendario bisognerà invece annotare la data del 1° luglio 2025. Questo il termine che segnerà l’abolizione del vincolo sportivo degli atleti, in tutte le casistiche. Il rinvio al 2025 è stato introdotto con il fine di consentire alle Società giovanili, così come ad associazioni e società dilettantistiche, di valutare l’impatto dell’eliminazione del vincolo, strumento che nel corso degli anni ha garantito una pianificazione più stabile degli investimenti anche sui singoli atleti. L’eliminazione del vincolo sportivo è stata legata ad un’ulteriore novità. Secondo quanto previsto dall’articolo 12 del DL n. 36/2021, le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline Sportive Associate, incluse quelle paralimpiche, devono prevedere nei loro regolamenti che, al momento del primo contratto di lavoro sportivo di un atleta, le società sportive professionistiche e dilettantistiche riconoscano un premio di formazione tecnica proporzionalmente suddiviso, sulla base della durata e del contenuto formativo del rapporto, tra le società sportive dilettantistiche o professionistiche presso le quali l’atleta si è formato. Il premio rappresenta di fatto un contrappeso all’eliminazione del vincolo sportivo, che punta a valorizzare le attività di formazione svolte nei confronti degli atleti, sia in ambito dilettantistico che nello sport professionale. La riforma dello sport punta quindi a rendere più fluidi i rapporti di lavoro anche nello sport, garantendo maggiore libertà di scelta ai singoli tesserati.
Tazio Bianchi
Tazio Bianchi
2025-06-16 08:22:09
Numero di risposte : 29
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Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi. A fronte di una riforma dall’impatto pratico importante, e con il fine di favorire il passaggio graduale al nuovo regime, il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore. Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA. ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tutti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri. Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA. Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione sarà effettivo dal 1° gennaio 2026. Slitta al 1° gennaio 2026 la riforma che interesserà anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche. La novità è duplice e, con il fine di adeguare la normativa interna alle indicazioni comunitarie, oltre a prevedere il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione, estende l’applicazione delle misure agevolative a tutte le persone che praticano lo sport, e non solo a soci e tesserati di ASD e SSD. Al pari degli enti del Terzo Settore quindi, anche ASD e SSD continueranno ad operare per tutto il 2025 nel regime di esclusione dall’IVA, con il conseguente venir meno dell’obbligo di adeguarsi almeno per il momento alle novità che incideranno sulla gestione dal punto di vista fiscale dell’attività svolta.

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Ermes Donati
Ermes Donati
2025-06-03 07:59:37
Numero di risposte : 34
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Dal 1° gennaio 2025 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate dalle associazioni che attualmente beneficiano dell'esclusione IVA fossero assoggettate a imposta. Tuttavia, grazie alla proroga approvata il 9 dicembre 2024, l'entrata in vigore della riforma slitta al 10 gennaio 2026. Il termine per l'applicazione delle nuove regole è quindi fissato al 10 gennaio 2026. Attualmente, molte associazioni politiche, sindacali, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e formazione extrascolastica beneficiano dell'esclusione dall'IVA per le loro attività istituzionali, come le cessioni di beni e servizi ai soci o tesserati. Fino al 31 dicembre 2024, tali operazioni non necessitano di registrazione o documentazione IVA. Con l'entrata in vigore del nuovo regime previsto dal Dl n. 146/2021, le operazioni delle associazioni sarebbero state soggette a IVA dal 1° gennaio 2025. La proroga, però, fa slittare il termine, permettendo alle associazioni di continuare ad operare senza gli adempimenti IVA fino al 10 gennaio 2026. Le associazioni sportive dilettantistiche beneficiano attualmente dell’esclusione IVA per le attività svolte a favore dei soci e tesserati. Il rinvio della riforma fiscale permette loro di continuare a operare senza ulteriori oneri, sostenendo così l’accessibilità e la continuità delle attività sportive locali, senza gravare sugli aspetti burocratici e fiscali. Gli enti beneficiari dell'esenzione IVA, tra cui le ASD, continueranno a operare sotto il regime attuale fino alla nuova scadenza Con l'approvazione del Decreto Milleproroghe 2025, il governo ha dato tempo agli enti del Terzo Settore di adeguarsi al nuovo sistema fiscale, evitando problematiche burocratiche e fiscali per il momento.