:

Cosa cambia per le ASD dal 2026?

Carmela Carbone
Carmela Carbone
2025-07-21 17:22:34
Numero di risposte : 27
1
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi. A fronte di una riforma dall’impatto pratico importante, e con il fine di favorire il passaggio graduale al nuovo regime, il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore. Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA. ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tratti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri. Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA. Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione sarà operativo dal 1° gennaio 2026. Il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede un ulteriore anno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa IVA. A partire dal 1° gennaio 2026, sarà eliminato dall’articolo 4 il riferimento alle prestazioni sportive rese nei confronti di soci e tesserati dalle operazioni fuori campo IVA. La novità prevede il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione e, con il fine di adeguare la normativa interna alle indicazioni comunitarie, estende l’applicazione delle misure agevolative a tutte le persone che praticano lo sport, e non solo a soci e tesserati di ASD e SSD. Il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo per adeguarsi alla nuova normativa IVA, che sarà operativa dal 1° gennaio 2026. La riforma IVA per le associazioni e le società sportive dilettantistiche è stata rinviata al 1° gennaio 2026, con il conseguente rinvio di obblighi e adempimenti.
Ciro Martinelli
Ciro Martinelli
2025-08-14 21:05:42
Numero di risposte : 27
0
L’intervento arriva a pochi mesi dall’entrata in vigore, prevista per il 1° gennaio 2026, delle nuove regole fiscali dedicate agli enti non profit. Una delle modifiche più significative si concentra sul trattamento delle attività classificate attualmente come commerciali, ma che, in base all’articolo 79 del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017), potrebbero essere ricondotte nel novero delle attività non commerciali. Tale riconsiderazione, si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri, può generare delle plusvalenze “virtuali”. In tali casi, il nuovo decreto prevede che l’imposizione fiscale non avvenga subito, bensì venga rinviata al momento in cui il bene verrà effettivamente ceduto o ne cambierà la destinazione. Il provvedimento legislativo introduce inoltro un’importante estensione del regime agevolato disciplinato dalla legge 16 dicembre 1991, n. 398, già applicabile alle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD).

Leggi anche

Come pagare i collaboratori sportivi?

Come pagare i collaboratori sportivi? I compensi sportivi nelle ASD e nelle Società Sportive dilett Leggi di più

Qual è il numero minimo di soci necessari per la costituzione di un'ASD?

Il numero minimo di componente del consiglio direttivo necessari per la costituzione di una ASD è di Leggi di più

Maika Bellini
Maika Bellini
2025-08-07 19:41:27
Numero di risposte : 25
0
A partire dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una profonda riforma dell’IVA nel settore sportivo dilettantistico. Si passerà dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione. Saranno introdotti nuovi obblighi di fatturazione e dichiarazione IVA. Le ASD e SSD dovranno affrontare una maggiore burocrazia fiscale e nuovi costi di gestione. Tuttavia, le realtà che adottano il regime 398/1991 continueranno a beneficiare delle agevolazioni e semplificazioni IVA anche dopo il 2026.
Evangelista Carbone
Evangelista Carbone
2025-08-07 14:09:17
Numero di risposte : 22
0
a) Regole di commercialità: margine consentito del 6% L’art. 79 CTS introduce criteri oggettivi per distinguere le attività non commerciali: un ente può generare fino al 6% di margine sui costi per tre esercizi consecutivi senza perdere la qualifica fiscale agevolata. b) Nuovi regimi forfettari Gli ETS, le APS e le OdV potranno beneficiare di: regimi forfettari (art. 80 CTS per ETS generici; art. 86 per APS/OdV); soglie di fatturato fino a 130.000 €, sostituendo la precedente Legge 398/1991 che prevedeva un limite di 400.000 €. c) Scomparsa dell’anagrafe ONLUS Le ONLUS come categoria fiscale autonoma scompaiono. Dal 1° gennaio 2026: tutti gli enti con status ONLUS devono trasformarsi in ETS e iscriversi al RUNTS entro il 31 marzo 2026. d) Definizione chiara di attività non commerciali Vengono introdotti criteri chiari per stabilire quando un’attività no‑profit è “non commerciale”, evitando così applicazioni arbitrarie dell’IVA o dell’IRPEF. Società sportive dilettantistiche (ASD/SSD) La vecchia Legge 398/1991 cede il passo al regime CTS: limiti ridotti (130.000 €); nuovi adempimenti contabili e fiscali; possibilità di generare ristoro anche da attività verso soci.

Leggi anche

Qual è il compenso del presidente di un'ASD?

Il presidente della Asd - o altro membro del consiglio direttivo - ha diritto ai rimborsi quando si Leggi di più

Qual è il compenso di un allenatore di un'ASD?

Il compenso di un allenatore di un'ASD può variare in base al sistema di gestione dei compensi sport Leggi di più

Raniero Moretti
Raniero Moretti
2025-08-07 14:06:03
Numero di risposte : 32
0
La riforma fiscale ETS segna un cambio di rotta importante per lo sport dilettantistico. Con la comfort letter del 7 marzo 2025, la Commissione Europea ha dichiarato pienamente compatibili con le regole sugli aiuti di Stato le disposizioni fiscali contenute nel Codice del Terzo Settore. Si apre così la strada all’applicazione, a partire dal 2026, dei nuovi regimi fiscali per ETS, ODV e APS, comprese le realtà sportive dilettantistiche con doppia qualifica. Le nuove regole fiscali del CTS non si applicheranno nel 2025 agli enti con esercizio coincidente con l’anno solare, per questi l’entrata in vigore è rinviata al 2026. La riforma fiscale ETS comporta la disapplicazione della L. 398/1991 per gli enti iscritti al RUNTS. Il regime ex art. 86 CTS sostituisce, per le ODV e APS, la L. 398/1991. Dal 2026, le operazioni istituzionali verso soci e tesserati non saranno più fuori campo IVA, ma vi rientreranno in regime di esenzione. Il passaggio al nuovo sistema rappresenta un bivio strategico per gli enti sportivi, poiché optare per l’inquadramento ETS consente l’accesso a nuovi regimi fiscali, ma comporta anche il superamento di quelli tradizionali. Il nuovo regime forfetario dell’art. 86 CTS è riservato agli enti con ricavi fino a €130.000, la soglia potrebbe ridursi a €85.000 in virtù delle direttive UE in materia di franchigia IVA. La disposizione anticipa, di fatto, il regime previsto dalla riforma. Ciò significa che a partire dal 2026, per le ASD, la situazione cambierà in quanto si applicheranno i nuovi regimi fiscali, tra cui il regime forfetario dell’art. 86 CTS, e l’esenzione IVA generalizzata per le prestazioni sportive verso soggetti terzi.
Marco Ricci
Marco Ricci
2025-08-01 06:08:01
Numero di risposte : 27
0
Cosa cambia per le ASD dal 2026. Il rinvio della riforma Iva al 2026 offre alle ASD un’opportunità unica per prepararsi con calma e attenzione. Organizzarsi, formarsi e implementare strumenti efficaci sono passi fondamentali per affrontare il cambiamento senza difficoltà. La riforma dell’Iva rappresenta un cambiamento significativo per tutte le associazioni sportive. Rimandare le decisioni potrebbe causare disagi e complicazioni al momento dell’entrata in vigore delle nuove regole. Pianificare fin da subito, invece, consente di gestire il cambiamento con maggiore serenità. Un passo essenziale è adottare strumenti e strategie che facilitino il monitoraggio delle attività fiscali, come la fatturazione elettronica. Azioni consigliate per le ASD: Rivedere i processi contabili: Verificare che tutte le operazioni economiche siano correttamente registrate e monitorate. Implementare la fatturazione elettronica: Approfitta dei servizi dedicati alle ASD, come quelli disponibili qui, per semplificare la gestione fiscale e ridurre gli errori. Formazione continua: Coinvolgere dirigenti e collaboratori in corsi di aggiornamento specifici per il Terzo Settore. Creare un piano fiscale a lungo termine: Identificare le azioni necessarie per adattarsi al nuovo regime Iva nel 2026, evitando decisioni last minute. Tuttavia, è importante non sottovalutare l’impatto che queste modifiche potrebbero avere sulla gestione economica e amministrativa delle attività sportive. Per semplificare la gestione fiscale e garantire conformità alle normative, scopri il servizio di fatturazione elettronica dedicato alle ASD cliccando qui.

Leggi anche

Come si registrano i collaboratori sportivi?

La riforma dello sport ha istituito il Registro nazionale delle Attività Sportive dilettantistiche a Leggi di più

Elda Damico
Elda Damico
2025-07-21 20:34:01
Numero di risposte : 28
0
Il nuovo regime fiscale interesserà anche le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte anche al Runts o che hanno acquisito la qualifica di Imprese Sociali. A decorrere dal primo gennaio 2026, quindi, per gli enti del Terzo settore diventeranno operativi i criteri previsti dal Codice del Terzo settore, e in particolare entreranno in vigore i criteri dettati dall’articolo 79 per stabilire: quando una attività di interesse generale è svolta con modalità non commerciale e quando un ente, nel suo complesso, assume natura commerciale o meno. Rispetto all’attuale disciplina prevista dal TUIR in relazione agli enti non commerciali, si assiste, in linea di principio, a un trattamento tributario che dovrebbe risultare di maggior favore a beneficio degli enti del Terzo settore, i quali, nell’ambito delle attività di interesse generale perseguite, potranno realizzare anche un avanzo di gestione.
Elga Testa
Elga Testa
2025-07-21 20:02:07
Numero di risposte : 24
0
Cosa cambia per le ASD dal 2026? Fino al 31 dicembre 2025 rimarrà applicabile l’articolo 4 del D.P.R. IVA 633/1972. Questo articolo stabilisce che non si considerano attività commerciali le prestazioni rese in conformità alle finalità istituzionali, effettuate verso il pagamento di corrispettivi specifici e rivolte a: Associati; Tesserati appartenenti al medesimo organismo affiliante; Associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di una unica organizzazione locale o nazionale. Pertanto le quote versate dai soci e di tesserati per partecipare alle attività sportive, didattiche e formative organizzate dalla ASD continueranno ad essere “fuori campo Iva” per tutto l’anno 2025. Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, previsto ora per il 1° gennaio 2026, avrebbe comportato fin da subito per molte associazioni sportive dilettantistiche nuovi oneri significativi, tra cui: Apertura della partita IVA: obbligo esteso anche alle associazioni operanti con il solo codice fiscale; Obbligo dell’emissione della fattura elettronica fatto salvo le semplificazioni previste dal regime forfetario di cui alla Legge 398/1991 che consentono l’esonero da TUTTI gli obblighi formali previsti dal titolo II del decreto IVA (fatturazione, certificazione dei corrispettivi, registrazione, dichiarazione), fatta eccezione per la fatturazione relativa alle attività di sponsorizzazione e pubblicità, che resta obbligatoria.
Egidio Gatti
Egidio Gatti
2025-07-21 19:52:04
Numero di risposte : 23
0
Viene meno una regola particolarmente rigida per il settore: il limite ai pagamenti in contanti, che risultava più severo di quello previsto dalla normativa antiriciclaggio generale. Viene eliminata la possibilità di detassare i proventi di due eventi all’anno, un’agevolazione storica e rilevante per molte realtà sportive. Il mondo delle associazioni sportive dilettantistiche in regime 398/1991 dovrà prepararsi a questi cambiamenti, in vigore dal 1° gennaio 2026. Si resta in attesa di possibili interventi correttivi o chiarimenti normativi. L’articolo 25 della legge 133/1999 conteneva alcune agevolazioni fiscali significative, ora cancellate.