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Qual è il compenso del presidente di un'ASD?

Dimitri Donati
Dimitri Donati
2025-07-29 02:18:40
Numero di risposte : 30
0
Il presidente di un’associazione, o un membro del consiglio direttivo, possano lavorare e percepire un compenso dalla stessa associazione che dirigono e di cui fanno parte. È assolutamente possibile per un presidente, o amministratore di un ente no profit, percepire una remunerazione per l’attività svolta. La legislazione sugli enti no profit vieta la distribuzione di utili tra i soci, ma non vieta il versamento di corrispettivi proporzionati all’attività svolta dal socio a favore dell’associazione. La corresponsione ad amministratori, sindaci e a chiunque rivesta cariche sociali, di compensi individuali non proporzionati all'attività svolta, alle responsabilità assunte e alle specifiche competenze o comunque superiori a quelli previsti in enti che operano nei medesimi o analoghi settori e condizioni. La corresponsione a lavoratori subordinati o autonomi di retribuzioni o compensi superiori del quaranta per cento rispetto a quelli previsti, per le medesime qualifiche, dai contratti collettivi di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. Tale articolo, fissa quindi i parametri per una corretta e adeguata corresponsione dei compensi nell'ambito dell'attività associativa.
Rosalino Pellegrini
Rosalino Pellegrini
2025-07-28 21:39:42
Numero di risposte : 35
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Nell’ambito delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche, è comune che il Presidente e alcuni membri del Consiglio Direttivo siano anche tecnici e ricevano un rimborso forfettario di spesa, generalmente rientrante nei 10.000 euro. L’art. 67 del T.U.I.R., che riguarda i compensi sportivi, precisa che sono considerati “redditi diversi” se non derivano dall’esercizio di arti e professioni o dalla qualità di lavoratore dipendente. La presenza dell’abitualità, della professionalità, della rilevanza quantitativa del lavoro svolto e del compenso percepito sono alcune delle principali caratteristiche prese in considerazione. La riforma risolve questa situazione in due modi, abroga la figura del collaboratore ex art. 67 e introduce la figura del lavoratore sportivo, stabilendo una disciplina specifica per gli istruttori che ricevono compensi dalle ASD o SSD. La Risoluzione 9/2007 ha stabilito che un socio può percepire compensi come amministratore, istruttore e/o locatore dell’immobile in cui viene svolta l’attività. Tuttavia, tale risoluzione non si applica alle prestazioni rese da coloro che siano contemporaneamente tecnici e membri dell’organo di amministrazione. Pertanto, la questione dei rimborsi forfettari di spesa e compensi per coloro che svolgono più ruoli all’interno dell’associazione rimane ancora aperta.

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Laura Milani
Laura Milani
2025-07-21 20:00:05
Numero di risposte : 29
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La nostra stella polare dovrà essere l’art. 10, comma 6 del D. LGS. N. 460 del 1997 poiché viene fatta chiarezza sulla distribuzione degli avanzi di gestione agli organi direttivi. Se lo statuto lo stabilisce, il Presidente potrà percepire compensi purchè disciplinati dagli articoli 67 e 69 del TUIR, ovvero: Indennità di carica, fino al tetto massimo previsto per i presidenti dei collegi sindacali selle S.p.A. Indennità di trasferta, compensi e premi connessi all’attività sportiva. Tali compensi potranno essere erogati o come redditi diversi entro la franchigia dei 10.000 euro, o come prestazioni occasionali, che ricordiamo non possono superare i 30 giorni e i 5.000 euro lordi per percipiente. A tali compensi occasionali andrà applicata la ritenuta d’acconto pari al 20%. Starà all’associazione stabilire quale delle due forme prediligere, ma si può riassumere la scelta affermando che le prestazioni occasionali vadano predilette per quei compensi non rientranti nell’attività tipica sportiva, ad esempio quelle gestionali o di manodopera, oppure quando la prestazione non venga svolta in modalità dilettantistica bensì professionale. Dunque, per concludere, la risposta è affermativa e lei potrà percepire compensi.
Bortolo Bruno
Bortolo Bruno
2025-07-21 19:55:06
Numero di risposte : 22
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Al fine di evitare un’eventuale contestazione di distribuzione indiretta di utili, sarebbe opportuno che l’erogazione dei compensi sportivi al Presidente risultasse da un’apposita delibera dell’organo associativo statutariamente deputato a ciò, che specifica espressamente il motivo di tale erogazione, ovvero che la percezione delle somme non è legata alla carica ricoperta, ma all’attività di istruttore. Sempre in un’ottica prudenziale, volta ad evitare una possibile distribuzione indiretta di utili, non può essere trascurata la Risoluzione dell’Agenzia Entrate 9E del 25/01/2007 secondo cui i compensi erogati all’istruttore/presidente non possono essere superiori a quelli percepiti dagli altri istruttori. Nello statuto può essere prevista l’erogazione agli amministratori delle somme di cui all’art. 67 TUIR, al ricorrere delle condizioni indicate da tale norma per l’esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica e non in virtù della carica ricoperta, oltre al riconoscimento di eventuali rimborsi spese a piè di lista.

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Loretta Ferrari
Loretta Ferrari
2025-07-21 19:05:46
Numero di risposte : 30
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Il presidente della Asd - o altro membro del consiglio direttivo - ha diritto ai rimborsi quando si sposta fuori dal comune. Il Presidente– come ormai chiarito in modo formale – non è da considerarsi un volontario ai sensi dell’art. 29 anche se si tratta di incarico gratuito, pertanto non può ricevere rimborsi in qualità di volontario. Pertanto il compenso per il presidente non è disciplinato dalla normativa sul lavoro sportivo, si deve quindi far riferimento alle norme statutarie che regolamentano la materia del trattamento economico dei membri del consiglio direttivo. Qualora volgesse l’attività di tecnico sportivo come volontario – invece - troverebbe piena applicazione l’art. 29 per quanto riguarda i rimborsi spesa. Le condizioni necessarie sono quindi: 1) avere fatto uno spostamento fuori dal comune in cui ha sede la struttura sportiva con la quale si collabora, 2) che lo spostamento sia fatto su richiesta o autorizzazione della Asd /Ssd per motivi legati alle attività istituzionali della stessa. In questo caso è opportuno che si stili un verbale a cura del direttivo o della assemblea dei soci che renda testimonianza della decisione di affidare tale incarico alla persona in oggetto, la durata dell’incarico, le modalità generali e che nulla osta che tale incarico coincida con la stessa persona del presidente.
Carmela Farina
Carmela Farina
2025-07-21 16:18:46
Numero di risposte : 28
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Il compenso del presidente di un’ASD deve essere gestito in modo da non compromettere lo status di non lucratività dell’associazione. Il compenso erogato al presidente, se previsto, deve essere deliberato in maniera trasparente dall’assemblea dei soci e riportato nei documenti ufficiali dell’associazione. È importante sottolineare che ogni forma di remunerazione deve essere giustificata da un effettivo rapporto di lavoro o collaborazione. Deve essere inoltre commisurata alle effettive responsabilità e al tempo dedicato alla gestione dell’associazione. Stabilire criteri chiari e trasparenti per la determinazione del compenso, considerando il budget dell’associazione e le attività svolte dal presidente. Documentare adeguatamente tutte le decisioni relative al compenso e le operazioni di pagamento. Verificare periodicamente la conformità delle pratiche adottate con le normative fiscali e contributive in vigore. Per le ASD, l’approccio alla remunerazione dei ruoli direttivi, inclusa la figura del presidente, deve essere guidato da principi di trasparenza, equità e responsabilità. È essenziale che queste entità promuovano una cultura di gestione etica. Ogni decisione finanziaria, compresa la determinazione e l’erogazione del compenso, deve essere presa nell’interesse dell’associazione e dei suoi membri.

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