La terapia si deve protrarre per tre, quattro mesi dopo il raggiungimento del livello normale di emoglobina.
Il ferro è più facilmente assimilabile nei cibi di origine animale.
La dose giornaliera raccomandata per un adulto è 14 mg.
Il fabbisogno giornaliero varia però a seconda dell'età, del sesso e di condizioni particolari come la gravidanza e l'allattamento.
In generale, però, le donne necessitano di assumere quantitativi maggiori rispetto agli uomini.
Solitamente non si ha bisogno di assumere integratori di ferro perché basta l’assunzione giornaliera degli alimenti che lo contengono.
Ma ci sono particolari situazioni in cui gli integratori di ferro rappresentano un valido aiuto per evitare che un’eventuale carenza di ferro possa sfociare in anemia.
Gli integratori più diffusi contengono compresse a base di sali organici ferrosi, da assumersi preferibilmente a stomaco vuoto per favorirne l'assorbimento.
Alcuni farmaci, come le tetracicline, i chinolonici e gli antiacidi, limitano l'assorbimento del ferro e devono pertanto essere assunti a distanza di almeno due ore.