La chetosi è la capacità di utilizzo dei grassi come fonte primaria di energia al posto dei carboidrati.
Normalmente l’organismo, assumendo zuccheri, accantona glucosio in eccesso sotto forma di grassi.
Quando gli zuccheri vengono a mancare si attiva un meccanismo per il quale sono i grassi ad essere trasformati in glucosio, ma questo comporta la produzione da parte del fegato di tre cataboliti, i cosiddetti corpi chetonici: l’acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico.
La chetogenesi è un fenomeno che si verifica fisiologicamente durante il digiuno o l’esercizio fisico prolungato, ma può essere “riprodotto” forzatamente per fini terapeutici riducendo la quantità di carboidrati assunti con la dieta.
L'assunzione limitata di carboidrati nella dieta chetogenica può rappresentare uno shock per il corpo che, quando esaurisce le sue riserve di carboidrati e passa all'uso di chetoni e grassi come carburante, potrebbe manifestare sintomi simil-influenzali: la cosiddetta keto-flu o influenza da corpi chetonici.
Questa si manifesta con mal di testa, vertigini, affaticamento.
Eliminare gli alimenti fonte di carboidrati può portare a carenze nutrizionali di vitamine e minerali.
In particolare, alcuni studi suggeriscono che la dieta chetogenica non fornisce adeguate quantità di calcio, vitamina D, magnesio e fosforo.
Ne risente anche l’apporto di fibre e quindi il microbiota intestinale: questo può comportare disturbi gastrointestinali come nausea, costipazione e stitichezza.
Infine, possono verificarsi alitosi da acidosi, ipoglicemia, perdita di capelli, ridotta tolleranza al freddo e iperlipidemia.