Gli atti di vandalismo contro opere d'arte in Italia includono vari episodi.
Il 20 aprile 1978 un caso di vandalismo colposo danneggiò il dipinto di Giovanni Bellini "Madonna col bambino" a Piove di Sacco, Padova, quando ignoti tentarono di rubare l'opera e i frammenti del cristallo di protezione la danneggiarono gravemente.
Le fontane di Roma sono state oggetto di ripetuti atti vandalici, come la fontana dei Fiumi nel 1998, la Fontana delle Api nel 2004, la Fontana della Navicella nel 2005, la Fontana della Barcaccia nel 2007, la Fontana dei Navigatori nel 2010 e la fontana del Moro nel 2011.
Il 15 aprile 1993, il vandalo Pietro Cannata danneggiò il cinghiale del gruppo scultoreo "Ercole e Caco" di Baccio Bandinelli a Firenze, Piazza della Signoria, facendolo cadere e sdentandolo.
Il 19 ottobre 2007, un sedicente post-futurista gettò un secchio contenente un colorante rosso nel bacino di marmo della Fontana di Trevi a Roma, senza provocare danni ai monumenti ma causando spese per la pulizia.
Il 13 ottobre 1993, Pietro Cannata tornò a colpire, prendendo di mira l'affresco di Filippo Lippi "Le esequie di Santo Stefano" all'interno della cattedrale di Santo Stefano a Prato, utilizzando un pennarello nero indelebile.
Il 31 ottobre 2004, un uomo si arrampicò su uno dei tabernacoli di Orsanmichele a Firenze per urinare e, mentre si teneva aggrappato alla scultura, staccò un pezzo del mantello di "San Marco", una copia dell'opera di Donatello.
Il 12 luglio 1993, uno squilibrato imbrattò il lato inferiore dell'affresco "Il trasporto del corpo di san Cristoforo" di Andrea Mantegna con la scritta "Santa Giustina" nella chiesa degli Ermitani a Padova.
Il 24 gennaio 1989, un uomo su una sedia a rotelle gettò del liquido infiammabile contro il dipinto "Madonna di Foligno" di Raffaello nei Musei Vaticani, tentando poi di dar fuoco al quadro con un accendino.
Il 14 settembre 1991, Pietro Cannata inaugurò la sua carriera di vandalo seriale, scheggiando tre dita del piede del "David" di Michelangelo con un martello nella Galleria dell'Accademia a Firenze.
Il 21 maggio 1972, l'australiano Laszlo Toth danneggiò la "Pietà" di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vaticano, vibando quindici martellate contro l'opera e staccando il braccio sinistro della Vergine, sfregiando il volto, il naso e le palpebre.