Dal punto di vista fisico un atleta diversamente abile ’ha necessità’ di migliorare tre aspetti coordinativi e condizionali che sono fondamentali per limitare le conseguenze di una disabilità fisica:
Aumentare i livelli di forza muscolare, in modo particolare la forza della muscolatura del tronco.
Migliorare la capacità di escursione articolare, si a livello di mobilità che di stabilità ad end-range.
Aumentare i livelli di coordinazione generale, integrando propriocezione, equilibrio e coordinazione oculo-manuale.
Aumentare i livelli di forza muscolare, in modo particolare la forza della muscolatura del tronco è un aspetto fondamentale nella preparazione fisica di un atleta paralimpico.
Indipendentemente dal grado di limitazione funzionale, la forza della muscolatura del core e della muscolatura stabilizzatrice oltre che di quella della muscolatura motoria primaria è essenziale per migliorare la capacità di prestazione ma anche per aumentare l’efficienza nel movimento.
3 elementi da considerare Esistono tre elementi da tenere in considerazione quando si affronta l’allenamento della muscolatura stabilizzatrice in un atleta portatore di disabilità che nel loro complesso contribuiscono a rendere l’allenamento funzionale alle esigenze di un soggetto portatore di handicap:
Allenare la catena crociata
Utilizzare la muscolatura prossimale del tronco
Facilitare il trasferimento di forza
3 distretti muscolari Tre distretti muscolari di particolare importanza nell’allenamento della forza dell’atleta paralimpico in un’ottica di funzionalità orientata verso il miglioramento della capacità di prestazione sono i seguenti:
La muscolatura del deltoide.
Dei glutei.
La muscolatura dell’avambraccio.
Un quarto distretto muscolare è quello dell’ileopsoas, un forte flessore dell’anca con funzione motorie importanti nell’atleta con disabilità.
Aumentare la capacità di escursione articolare, si a livello di mobilità che di stabilità ad end-range, è fondamentale nell’allenamento dell’atleta con disabilità.
Si tratta di un approccio complesso che include esercizi di mobilità attiva ed esercizi di potenziamento muscolare con sovraccarichi eseguita a range di escursione articolare particolarmente spinti.
Tipi di Esercizi per ATLETA PARALIMPICO
Esercizi di mobilità attivi come esercizi di stretching dinamico ed esercizi di facilitazione neuromuscolare propriocettiva (PNF) rappresentano le basi di un approccio funzionale alla mobilità articolare.
È opportuno considerare l’importanza di un approccio integrato che consideri eventuali disparità tra arti e limitazioni strutturali.
Esercizi di mobilità con sovraccarico utilizzando piccoli attrezzi, elastici o semplicemente esercizi a corpo libero sono altrettanto importanti per aumentare la stabilità attiva in condizioni di range of motion instabile o per posizioni angolari specifiche.
In questo contesto è utile considerare l’inserimento di esercizi isometrici a diverse posizioni angolari nel rispetto di quelle che sono le caratteristiche biomeccaniche del gesto tecnico di gara.
Aumentare i livelli di coordinazione generale, integrando propriocezione, equilibrio e coordinazione oculo-manuale.
Tanto l’allenamento della forza quanto quello della mobilità articolare e bene che includono una componente di propriocezione, equilibrio e coordinazione generale.
Esercizi di di tipo open-skill sono un’ottima soluzione per creare un contesto di lavoro che sia realmente funzionale.
È fondamentale inserire tanto esercizi di equilibrio statico quanto esercizi di equilibrio dinamico che includano aspetti fondamentali del gesto tecnico di gara.
Allenare la coordinazione oculo-manuale e/o oculo-podalica con l’uso di piccoli attrezzi è altrettanto importante per migliorare aspetti coordinativi generali e facilitare l’apprendimento di gesti motori adattati.