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Quando il cibo diventa un'ossessione?

Arduino Rizzi
Arduino Rizzi
2025-08-23 06:48:59
Numero di risposte : 31
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L'ortoressia nervosa è un’ossessione patologica per il cibo biologicamente puro che si manifesta con importanti restrizioni dietetiche, un’eccessiva preoccupazione per gli ingredienti e le tecniche utilizzate per la lavorazione del cibo, la diminuzione di relazioni sociali, l’isolamento e la malnutrizione. L'ortoressia nervosa è un’ossessione patologica per il cibo biologicamente puro che si manifesta con importanti restrizioni dietetiche, un’eccessiva preoccupazione per gli ingredienti e le tecniche utilizzate per la lavorazione del cibo, la diminuzione di relazioni sociali, l’isolamento e la malnutrizione.
Osvaldo Pellegrini
Osvaldo Pellegrini
2025-08-17 03:12:59
Numero di risposte : 27
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Il cibo diventa un'ossessione quando una persona sviluppa comportamenti patologici che definiscono un disturbo psichico, l’ortoressia nervosa. L’ortoressia nervosa è la fissazione per la qualità del cibo, un concetto che integra sia le sue proprietà nutritive sia la sua percepita “purezza”. Il soggetto ortoressico è convinto che questa qualità sia necessaria e funzionale alla sua salute e al suo benessere fisico. A definire il disturbo sono anche i comportamenti messi in atto, primo fra tutti l’evitamento rigoroso degli alimenti ritenuti impuri, ma anche i rituali, a volte molto complessi, per abbinare o non abbinare i cibi tra loro, o per ingerirli in determinati momenti della giornata. Lontano dai pasti, il soggetto affetto da ortoressia nervosa investe molto tempo e denaro in attività che riguardano la sua alimentazione. Un aspetto importante da considerare è che i soggetti ortoressici non raggiungono effettivamente il loro obiettivo di un migliore benessere. Al contrario, spesso hanno uno stato di salute precario, perché evitando intere categorie di cibi possono andare incontro a serie carenze nutrizionali. Nei casi estremi, a lungo termine si possono avere anche problemi più seri. L’ortoressia nervosa non ha ricevuto finora un riconoscimento ufficiale come diagnosi psichiatrica, anche se rappresenta spesso un problema significativo per il soggetto, con un rischio di malnutrizione, perdita di relazioni sociali e scarsa qualità della vita.

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Fiorentino Giuliani
Fiorentino Giuliani
2025-08-05 06:32:18
Numero di risposte : 35
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Un campanello d’allarme è il tempo mentale dedicato all’alimentazione. Se più della metà dei pensieri giornalieri ruota attorno al cibo, alla sua qualità e alle conseguenze di ciò che si mangia, potrebbe esserci un problema. Il criterio principale è la flessibilità. Chi ha un rapporto sano con il cibo può adattarsi a situazioni inaspettate senza provare disagio. Chiedetevi: “se per un giorno non potessi seguire la mia dieta abituale, come mi sentirei?”. Se la risposta è forte disagio, senso di colpa o paura, allora siamo oltre la semplice attenzione alla salute. L’impatto sulla vita sociale è un altro segnale critico: evitare inviti a cena o rifiutare cibo cucinato da altri per timore di “sbagliare” è un segnale di ossessione. Molti giustificano restrizioni estreme con motivazioni pseudo-salutistiche, come “Non mangio carboidrati la sera perché rallentano il metabolismo”. Se queste affermazioni diventano regole rigide, il problema non è più la scelta alimentare, ma la perdita di flessibilità. Quando l’attenzione alla qualità del cibo si trasforma in ansia e rigidità, il confine tra scelta salutare e disturbo alimentare si assottiglia.
Lauro Costantini
Lauro Costantini
2025-08-05 05:30:07
Numero di risposte : 44
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Quando il mangiare sano diventa un’ossessione, possono insorgere complicazioni anche gravi. Significato di ortoressia è quel particolare disturbo del comportamento alimentare di cui soffre chi, nell’intento di ottenere una dieta che sia il più possibile sana, con un comportamento di tipo ossessivo finisce per ottenere l’effetto opposto. Il comportamento tipico di chi soffre di questo disturbo è l’eliminazione progressiva dalla propria dieta di tutti gli alimenti ritenuti pericolosi per la salute, col risultato talvolta di eliminare anche quelli utili. L’ortoressico è perfettamente in grado di passare il proprio fine settimana a cucinare verdure per la settimana seguente, calcolando al milligrammo le dosi e le combinazioni per pranzi, cene e colazioni. L’ortoressia non comporta solo disagi di tipo psicologico e sociale, ma anche problemi fisici. Escludere dalla propria dieta un numero elevato di alimenti vuol dire perdere peso e mangiare in maniera poco equilibrata. In questo modo si mettono alla prova tutti gli organi: l’ortoressia può causare demineralizzazione dell’apparato scheletrico; disturbi anche gravi dell’apparato cardiovascolare; carenze vitaminiche.

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