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Quali sono le normative per il riscaldamento nel 2025?

Costanzo Coppola
Costanzo Coppola
2025-07-15 23:34:45
Numero di risposte : 31
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Dal 2025 comincia il processo di transizione energetica, con il quale verranno aboliti i combustibili fossili e favorite le energie rinnovabili. Dal 1° gennaio è in vigore la normativa europea diretta all’eliminazione dei combustibili fossili per il riscaldamento domestico, soprattutto del gas. Per questo motivo, l’Unione Europea ha stabilito che non si potranno più usare le caldaie e i fornelli a gas negli immobili di nuova costruzione. 2025: abolizione dei Bonus e delle agevolazioni economiche e fiscali per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas; 2028: gli immobili della Pubblica Amministrazione non potranno più usare i combustibili fossili; 2030: il consumo energetico residenziale dovrà diminuire del 16%; 2035: i consumi dovranno essere tagliati del 22%, anche tramite interventi di ristrutturazione sugli immobili, per renderli meno impattanti; 2040: le nuove costruzioni non potranno più usare impianti a gas, come caldaie e fornelli.
Isabella Martini
Isabella Martini
2025-07-02 18:54:56
Numero di risposte : 31
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Le nuove normative impongono che gli edifici residenziali raggiungano almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Per gli edifici pubblici e commerciali, i tempi sono ancora più stringenti, con l’obbligo di adeguarsi agli standard più elevati già entro il 2027. Obbligo di Riqualificazione Energetica: Gli edifici con prestazioni energetiche inferiori alla classe E dovranno essere ristrutturati per migliorare il loro rendimento. Crescita del Mercato della Riqualificazione Energetica: L’obbligo di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici porterà a una forte domanda di materiali isolanti, impianti di riscaldamento a basso consumo (come le pompe di calore) e tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (come il fotovoltaico). Aumento dei Costi di Costruzione e Ristrutturazione: L’adeguamento degli edifici agli standard richiesti comporterà investimenti iniziali elevati.

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Eugenio Bianco
Eugenio Bianco
2025-07-02 18:05:54
Numero di risposte : 26
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Il nuovo DM “Requisiti Minimi” sostituisce il decreto del 26 giugno 2015, recepisce le più recenti direttive europee e introduce criteri tecnici più rigorosi, con impatti diretti sul lavoro di progettisti, imprese e certificatori. Il testo integra la Direttiva (UE) 2018/844 – EPBD III e anticipa alcuni contenuti dell’EPBD IV, tracciando la rotta verso edifici a emissioni quasi zero (nZEB) entro il 2030. Le nuove prescrizioni si applicano sia alle nuove costruzioni sia agli interventi di ristrutturazione importanti, con l’obiettivo di uniformare le prestazioni energetiche italiane agli standard europei. Il decreto introduce anche nuove regole per il coefficiente H’T (scambio termico globale medio), che non è più fisso ma proporzionato al rapporto tra superfici vetrate e superfici disperdenti, premiando i progetti coerenti con la morfologia dell’edificio. L’entrata in vigore è prevista 180 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attesa per l’inizio del 2026.
Loris Pellegrini
Loris Pellegrini
2025-07-02 14:41:55
Numero di risposte : 22
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L’inverno 2024-2025 segue una normativa nazionale che suddivide il territorio in sei diverse zone climatiche, con date e orari specifici per ciascuna di esse. Le normative nazionali regolano l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento basandosi sulle zone climatiche. Zona Climatica Date di accensione Date di spegnimento Ore massime al giorno A 1 dicembre 15 marzo 6 ore B 1 dicembre 31 marzo 8 ore C 15 novembre 31 marzo 10 ore D 1 novembre 15 aprile 12 ore E 15 ottobre 15 aprile 14 ore F Nessuna limitazione Nessuna limitazione Nessuna limitazione Se possiedi un impianto di riscaldamento autonomo, hai una maggiore flessibilità ma devi comunque rispettare alcune indicazioni. Non tutti gli edifici devono attenersi alle stesse limitazioni. Oltre a rispettare le norme sulle tempistiche, è importante adottare alcune pratiche per ottimizzare l’uso del riscaldamento e ridurre le spese. È bene ricordare che il rispetto delle norme è obbligatorio e che possono essere effettuati controlli da parte delle autorità locali per verificare la corretta applicazione delle regole. Se hai dubbi o vuoi conoscere in dettaglio la normativa per la tua zona, consulta il sito del tuo comune o dell’Agenzia Nazionale per l’Energia e l’Ambiente, dove troverai tutte le informazioni aggiornate.

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Tazio Martini
Tazio Martini
2025-07-02 13:43:51
Numero di risposte : 29
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Le nuove normative previste per il 2025 complicano ulteriormente il quadro, rendendo essenziale informarsi per fare scelte sostenibili e convenienti. Le novità introdotte dal 2025 segneranno un cambio di passo: gli incentivi per le caldaie a gas saranno eliminati, mentre soluzioni ibride o interamente rinnovabili godranno di nuove agevolazioni fiscali. Passare a sistemi più sostenibili non sarà solo un obbligo imposto dalle normative, ma anche un’opportunità per ridurre i costi sul lungo periodo. Davanti a queste trasformazioni, è essenziale riflettere su quale sistema di riscaldamento sia davvero più vantaggioso, sia dal punto di vista economico che ambientale. Una scelta consapevole oggi potrebbe fare la differenza per il tuo bilancio familiare e contribuire a un futuro più sostenibile.
Antonino Verdi
Antonino Verdi
2025-06-16 06:59:19
Numero di risposte : 26
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L’art. 3, comma 1, DPR 74/13, stabilisce i valori massimi della temperatura ambiente. Durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare: a) 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; b) 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici. L’art. 4, comma 2, suddivide l’Italia in 6 zone climatiche e in ciascuna di essa è consentito un certo numero di ore giornaliere e un determinato arco temporale di accensione. ZONA A: 6 ore giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo ZONA B: 8 ore giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo ZONA C: 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo ZONA D: 12 ore giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile ZONA E: 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile ZONA F: nessuna limitazione. Al di fuori di tali periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. La durata giornaliera di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno.

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Giovanni Giordano
Giovanni Giordano
2025-06-04 23:04:57
Numero di risposte : 32
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L’accensione e lo spegnimento del riscaldamento in Italia è regolato dal DPR numero 412 del 1993, che stabilisce periodi e fasce orarie in base alle zone climatiche del Paese. Il fine principale è quello di contenere i consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale, ottimizzando l’uso degli impianti termici in base alle reali necessità climatiche. L’Italia è suddivisa in sei zone climatiche, indicate con le lettere dalla A alla F, in base ai gradi-giorno, un parametro che tiene conto della temperatura media annua di una determinata località. Come accennato, le date di spegnimento del riscaldamento variano a seconda della zona climatica di appartenenza. Ecco quando è previsto lo spegnimento dei termosifoni per il 2025, zona per zona: Zona A: 15 marzo. Zona B: 31 marzo. Zona C: 31 marzo. Zona D: 15 aprile. Zona E: 15 aprile. Zona F: nessuna limitazione. Nei condomini con impianti centralizzati è necessario rispettare queste date, mentre chi possiede un impianto autonomo può spegnerlo in base alle proprie esigenze. Tuttavia, per garantire il risparmio energetico, è sempre consigliato risparmiare e ottimizzare l’uso del riscaldamento nei periodi più miti.
Penelope Marchetti
Penelope Marchetti
2025-06-04 22:23:45
Numero di risposte : 25
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Con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2025, sono stati introdotti nuovi obblighi e incentivi per l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti. Tra le principali direttive troviamo: Limitazioni sulle temperature massime: per contenere i consumi, sono stati imposti nuovi limiti sulla temperatura massima negli ambienti domestici. Stop ai vecchi impianti: a partire dal 1° gennaio 2025, gli impianti di riscaldamento obsoleti dovranno essere sostituiti con tecnologie più avanzate, come la pompa di calore. Obbligo di efficientamento energetico: nelle prime case e nelle nuove costruzioni è necessario adottare soluzioni a basso consumo per ottenere permessi e agevolazioni fiscali. Monitoraggio dei consumi: l’installazione di sistemi di controllo smart diventa sempre più incentivata per ottimizzare l’uso dell’energia domestica. L’obiettivo principale delle normative sull’efficienza energetica 2025 è quello di ridurre i consumi energetici nelle abitazioni e favorire l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale. Questo comporta vantaggi sia per i cittadini, che beneficiano di costi ridotti sulle bollette, sia per l’ambiente, grazie alla minore emissione di gas serra. Le direttive mirano a: Promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile, come il solare termico e le pompe di calore. Ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e incentivare soluzioni più sostenibili. Migliorare la qualità degli edifici attraverso interventi di isolamento termico e installazione di impianti di riscaldamento efficienti. Garantire maggiore consapevolezza energetica tramite incentivi per l’adozione di tecnologie smart per il controllo dei consumi.

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Hector Ferrara
Hector Ferrara
2025-06-04 21:38:25
Numero di risposte : 25
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L’utilizzo dei riscaldamenti sul territorio italiano è disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013. In tale documento, sono stati fissati i periodi di accensione nel corso dell’anno per ciascuna delle 6 zone climatiche italiane. Ecco qui di seguito la tabella riassuntiva di date e orari di utilizzo del riscaldamento, validi anche per la stagione 2024-25: Zona climatica Periodo di accensione 2024-25 Orario consentito A 1° dicembre – 15 marzo 6 ore giornaliere B 1° dicembre – 31 marzo 8 ore giornaliere C 15 novembre – 31 marzo 10 ore giornaliere D 1° novembre – 15 aprile 12 ore giornaliere E 15 ottobre – 15 aprile 14 ore giornaliere F nessuna limitazione nessuna limitazione Come detto, tale contesto “emergenziale” è rientrato e pertanto dal 2024-25 si è tornati a date ed orari ordinari, indicati nella tabella sovrastante. Quanto indicato sopra è ovviamente soggetto a possibili eccezioni, come stabilito dallo stesso decreto del 2013. Innanzitutto, tutte queste disposizioni non si applicano a: edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici; Inoltre, è bene ricordare che, in caso di condizioni metereologiche particolarmente rigide, le Amministrazioni comunali possono consentire l’accensione degli impianti di riscaldamento anche in periodi di tempo più ampi, seppur con dei limiti da rispettare. Infine, l’utilizzo giornaliero può essere suddiviso in due o tre sezioni orarie, purché comprese tra le ore 5:00 e le ore 23:00. In caso di caldaia centralizzata a livello condominiale, tali orari vanno deliberati dall’Assemblea dei condòmini.
Vera Basile
Vera Basile
2025-06-04 20:05:57
Numero di risposte : 30
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La normativa che regola lo spegnimento dei termosifoni in Italia è il Decreto del Presidente della Repubblica italiana n. 412 del 1993. Secondo questa normativa, le date di accensione e di spegnimento dei caloriferi variano in base alle differenti zone climatiche in cui è suddiviso il territorio dell'Italia. L'Italia è divisa nelle seguenti sei zone climatiche: A, B, C, D, E, F. Le date da rispettare per spegnere i termosifoni, a seconda delle diverse zone climatiche e delle condizioni ambientali, sono le seguenti: Zona A: 15 marzo, Zona B: 31 marzo, Zona C: 31 marzo, Zona D: 15 aprile, Zona E: 15 aprile, Zona F: nessuna limitazione. Occorre ricordare che queste date possono essere soggette a variazioni decise a livello comunale, specialmente in caso di condizioni climatiche particolarmente rigide.

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