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Qual è la vitamina D per le ossa?

Max Moretti
Max Moretti
2025-10-08 10:36:35
Numero di risposte : 24
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La vitamina D gioca un ruolo importante in numerose funzioni biologiche, dal metabolismo del calcio e del fosfato alla crescita fisiologica delle ossa e dello scheletro. Tutti sanno, anche nella cultura popolare, che la vitamina D è necessaria per mantenere una buona funzionalità delle ossa. Per la vitamina D l'assunzione non sarebbe per nulla necessaria, salvo in casi eccezionali come: livelli inferiori a 20 ng/mL e sintomi di ipovitaminosi. L’ esposizione alla luce solare e l’apporto dietetico rappresentano i principali fattori che determinano i livelli plasmatici di vitamina D. In generale, per la vitamina D, come per tutte le altre vitamine, il rischio fratture non si riduce, basta una dieta varia ed equilibrata per mettere a disposizione tutto ciò di cui il nostro organismo ha bisogno.
Elio Ferraro
Elio Ferraro
2025-09-30 12:45:41
Numero di risposte : 22
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La vitamina D è un regolatore del metabolismo del calcio e per questo è utile nell’azione di calcificazione delle ossa. La vitamina D contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue. La carenza di vitamina D incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura e alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea esternamente è integra ma all’interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente. La mancanza di Vitamina D rende inoltre i denti più deboli e vulnerabili alle carie.

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Osvaldo Pellegrini
Osvaldo Pellegrini
2025-09-30 11:03:42
Numero di risposte : 27
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La vitamina D è essenziale all’organismo e favorisce il processo di mineralizzazione delle ossa. Aumenta l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio. Mantiene i livelli di fosforo e calcio stabili nel sangue. Diminuisce l’eliminazione di calcio tramite l’urina. La vitamina D, come ogni vitamina, è fondamentale al buon funzionamento del nostro organismo. Riveste un ruolo essenziale nel monitoraggio dei pazienti che presentano disturbi quali: Disturbi del metabolismo e del calcio; Rachitismo; Ipocalcemia, Osteodistrofia nutrizionale e renale; Ipoparatiroidismo; Osteoporosi. La carenza di vitamina D comporta nei bambini il rischio di rachitismo, malattia caratterizzata da una difettosa mineralizzazione dell’osso, che lo rende più fragile e deformabile, e ne determina le tipiche deformità. Negli adulti, invece, si può riscontrare osteomalacia, un’intensa forma di decalcificazione ossea, denti più deboli e più predisposti a carie, altri danni all’apparato scheletrico e abbassamento delle difese immunitarie.
Giuliana Barone
Giuliana Barone
2025-09-30 09:37:57
Numero di risposte : 14
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Il calcio e la vitamina D lavorano insieme per proteggere le ossa: il calcio le aiuta a mantenerle forti, mentre la vitamina D aiuta il tuo corpo ad assorbire efficacemente il calcio a livello intestinale e fissarsi cosi nel tessuto osseo. Il calcio e la vitamina D sono importanti per la salute delle ossa perché possono: ● Aiutare a mantenere le ossa forti ● Rallentare l’insorgenza dell’osteoporosi Le ossa rappresentano l’impalcatura che sostiene il corpo umano, svolgendo anche ruoli di protezione di organi interni da possibili traumi (come la scatola cranica, la gabbia toracica e il bacino). L’unico modo in cui si manifesta questa patologia è una frattura spontanea, dovuta ad un aumento della fragilità ossea. Gli alimenti e le bevande che contengono molta vitamina D includono: ● Olio di fegato di merluzzo ● Latte, burro (particolare quello svizzero) ● Salmone o sgombro ● Tonno in scatola ● Sgombro ● Acciughe ● Cereali integrali ● Tuorlo d’uovo (da allevamenti all’aperto o di origine biologica) Per quanto riguarda la vitamina D, va ricordato che il 10-20% viene da fonti alimentari, mentre il restante 80-90%, dall’esposizione solare. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia a seconda dell’età. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di 400-600 U.I./die, in assenza di fattori di rischio. Le dosi possono variare e arrivare fino a 1.000 unità al giorno in presenza di fattori di rischio o deficit.

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