Gli acidi grassi hanno una serie di funzioni importanti e sono presenti soprattutto nei pesci come il salmone, le sardine, le acciughe, le aringhe, la trota e il tonno. La proprietà principale sembra essere quella antinfiammatoria e poiché sono numerose le malattie che dipendono dalla presenza di mediatori dell’infiammazione. Una loro modulazione può essere un buon modo per controllarle. Interferiscono poi positivamente sui percorsi di segnalazione intracellulare, limitando ad esempio l’influenza delle cellule infiammate su quelle circostanti, e anche sull’attività di fattori attivi sull’espressione di alcuni geni. Una serie di azioni quindi molto diverse tra loro ma generalmente limitanti l’infiammazione e con effetto dipendente dalla dose. Comunque in modo ben diverso dai farmaci antinfiammatori e quindi senza effetti collaterali di rilievo. Molti degli studi controllati con placebo sull’olio di pesce nelle malattie infiammatorie croniche rivelano benefici significativi, tra cui una ridotta attività della malattia e un uso ridotto di farmaci antinfiammatori. Il consumo regolare di pesce contenente Omega3 riduce poi il rischio di morte per malattie cardiovascolari, il campo forse più indagato a questo proposito, alterando i fattori lipidici ed emostatici riducendo il rischio di trombosi.