Gli autori di questo studio hanno effettuato una ricerca sistematica nelle principali banche dati elettroniche medico-scientifiche, tra cui PubMed, Scopus, Web of Science e Google Scholar, fino al 30 ottobre 2017, per individuare le evidenze corrispondenti ai criteri di inclusione.
La metanalisi dei dati di quattro studi ha indicato che l’assunzione di preparati a base di tè verde esplica effetti significativi sulle concentrazioni ematiche di alanina aminotransferasi (-12,81 U / L, IC 95%: da -18,17 a -7,45) e aspartato aminotransferasi (-10,91 U / L; IC 95% da -19.66 a -2.17).
Un effetto positivo del tè verde è stato osservato anche sull’indice di massa corporea (-2,08 kg/cm2, IC 95%: da -2,81 a -1,36), sui livelli di trigliceridi (-31,87 mg/dl, IC 95%: -40,62 a -23,12 ), colesterolo totale (-27,57 mg/dl; IC 95%: -36,17 -18,98) e colesterolo LDL (-14,15 mg/dl; IC 95%: -23,69 a -4,60);
nessun effetto significativo è stato rilevato sulle concentrazioni ematiche del colesterolo HDL (7,41 mg/dl, IC 95%: -1,49 a 16,30) e sul modello omeostatico per la stima della resistenza insulinica (-4,06, IC 95%: -10,22 a 2,09).
Da questa revisione sistematica con metanalisi degli studi disponibili sull’azione del tè verde in questo ambito si riscontrano quindi potenziali benefici della supplementazione di Camellia sinensis sul fegato grasso non alcolico.