L'integrazione è un processo attraverso il quale gli individui diventano parte integrante di un sistema sociale, aderendo ai valori che ne definiscono l'ordine normativo.
Sul piano microsociologico, è una funzione del processo di socializzazione, consistente nella formazione della personalità sociale dell'individuo attraverso la trasmissione dei modelli culturali e di comportamento dominanti, cui provvedono la famiglia, la scuola e i gruppi primari.
Sul piano macrosociologico, nell'approccio struttural-funzionalista di T. Parsons, è un prerequisito del sistema sociale, volto ad assicurare legami stabili fra i suoi membri mediante il rafforzamento dei meccanismi di controllo sociale.
Inizialmente l'idea dell'integrazione nasce sui temi della disabilità, progressivamente si è allargata ad altri temi ad iniziare dai vari aspetti dell'immigrazione, delle politiche sociali in favore delle persone più svantaggiate e della ricerca di soluzioni per la creazione dei nuovi valori e del nuovo comune patto di convivenza della società civile, rimuovendo le cause dei conflitti e dei disagi.
Sentirsi parte di una collettività è una conquista e quindi integrarsi positivamente sotto il profilo psicologico, culturale ed economico nell'ambiente in cui si vive è un processo che riguarda tutti i suoi componenti ma in maggior misura i minori appartenenti a nuclei familiari in difficoltà, gli adulti con residue o recuperate capacità di vita autonoma, gli immigrati, i soggetti disabili e gli anziani in difficoltà.