I principali sintomi di troppa fatica possono essere raggruppati in tre insiemi: Mentali: sonnolenza, letargia, difficoltà a concentrarsi; Fisici: perdita di forza, di resistenza, di mobilità; solitamente, DOMS più intensi e prolungati; maggior suscettibilità ai traumi; Comportamentali: alterazione dell'appetito – con inappetenza o, viceversa, desiderio incontrollato per certi alimenti – compromissione del normale ritmo sonno-veglia, perdita della libido e riduzione dell'attività sessuale, diminuzione del tono dell'umore.
L'overreaching è descritto con una certa coerenza tra gli sportivi che ne soffrono: sensazione di mancanza di energie in allenamento, svogliatezza, calo della forza e della resistenza, DOMS acuti, rigidità nei movimenti, riduzione drastica dell'autonomia nelle sessioni ecc.
I sintomi sono quindi prevalentemente riconducibili alla prestazione in sé e per sé.
La sua remissione è abbastanza veloce, ma ripristinare la tendenza alla "crescita della prestazione" può non essere facile.
L'overreaching viene spesso considerato l'anticamera dell'overtraining.
Ciò può essere vero se ignorato e cronicizzato La fatica o affaticamento dello sportivo corrisponde a uno stato di stanchezza generalizzata ("esaurimento" psico-fisico) che non trova rimedio "esclusivamente" nel riposo o nel sonno.
La fatica può influire sulla capacità fisica e mentale di svolgere compiti prestabiliti, come gli allenamenti e il lavoro, ma non solo.
È particolarmente evidente negli atleti che si spingono ai limiti della resistenza ed è comune anche tra le persone che svolgono lavori estremamente impegnativi.
L'insorgenza della fatica può essere rapida o acuta (< 30 giorni), o il risultato di effetti cumulativi dopo settimane o mesi di sforzo fisico o cronica (almeno 6 mesi); la condizione intermedia è definita prolungata (almeno 30 giorni).
In tutti i casi, si parla di overreaching o sovraffaticamento - che, talvolta, può essere l'anticamera dell'overtraining o sovrallenamento.