La frequenza cardiaca ideale durante un allenamento dipende da diversi fattori: dal tipo di attività svolta, dall'età, dal livello di forma fisica e da eventuali patologie.
L'ideale è il range tra il 50% e l'85% della frequenza cardiaca massima durante la corsa, e più in generale, durante l'esercizio.
La frequenza cardiaca massima è di circa 220 battiti al minuto (bpm) meno l'età della persona.
Quando ci si inizia ad allenare si dovrebbe mirare al livello minimo dell'intervallo di frequenza cardiaca (50% della propria frequenza cardiaca massima) e aumentarla gradualmente nel tempo (verso l'85%).
Una normale frequenza cardiaca a riposo è di 60-100 bpm.
In alcune circostanze, una frequenza cardiaca a riposo più bassa è un indicatore di buona forma fisica.
Gli agonisti e gli atleti più preparati, ad esempio, possono arrivare fino a 40 bpm.
Se una persona nota uno di questi sintomi, dovrebbe rallentare e concentrarsi sulla respirazione costante.
Se una persona avverte sempre dolore al petto con l'esercizio, dovrà immediatamente interrompere la corsa o l'esercizio e rivolgersi ad un medico.
Se una persona sta assumendo farmaci che rallentano la frequenza cardiaca o influenzano il modo in cui il cuore risponde all'esercizio, o se ha una storia di aritmia cardiaca, infarto o altri problemi cardiovascolari, dovrebbe consultare il medico specialista prima di iniziare qualsiasi tipo di allenamento, benchè seguito e controllato.
Il modo più semplice per misurare la frequenza cardiaca durante la corsa consiste nell'indossare un orologio da polso o un cardiofrequenzimetro che rileva il battito cardiaco.
Il metodo più semplice per testare la frequenza cardiaca manualmente senza calcoli complessi, inoltre, è contare la frequenza del polso.