Savasana, la posizione del cadavere che chiude ogni lezione di yoga che si rispetti, è considerata la posizione più difficile da mantenere.
Vi chiederete cosa ci sia di difficile nello stare sdraiati supini, con le braccia e le gambe leggermente aperte e gli occhi chiusi mentre si respira profondamente.
Se lo pensato forse è perché non l’avete mai provata.
Anche se siete bravissimi ad eseguire le posizioni yoga più avanzate, a piegarvi all’indietro, a fare le inversioni e le torsioni, è facile che troviate difficoltà proprio nella posa di Savasana che consiste nel rimanere svegli mentre ci si abbandona a un rilassamento profondo.
E siccome non è che si possa “ordinare” alla propria mente di rilassarsi, capirete bene perché Savasana è considerata la posizione yoga più difficile.
Ci sono giorni in cui è più semplice lasciarsi andare, farsi trasportare dal flusso, avvertire un senso di beatitudine e sentirsi connessi con tutto ciò che ci circonda.
Altre volte l’impresa ci risulta più complicata e capita spesso che durante la posizione continuiamo a mantenere la mente attiva, a pensare agli impegni che ci aspettano,a cosa cucinare, a che cosa ci aspetta al lavoro o in famiglia o a valutare ciò che gli altri pensano di noi, al punto che quando arriva il momento di sciogliere la posa riportando l’attenzione sul corpo e riprendendo a muoverlo si ha la sensazione di non esserci mai realmente entrati.
Siate comodi.
Cercate di rendere l’esperienza più confortevole possibile usando cuscini, coperte e coprendo gli occhi con una mascherina.
Più sarete comodi più riuscirete a rilassarvi e quindi abbandonarvi a questa pratica riscontrandone i benefici.
Prima di entrare in Savasana fate un profondo respiro: così invierete al vostro sistema nervoso parasimpatico il messaggio che ci si può rilassare e lasciarsi andare.
Controllate se ci sono tensioni.
Come fareste con uno scanner, visualizzate nella vostra mente tutte le parti del vostro corpo e immaginate che diventino via via più pesanti.
Fate attenzione soprattutto alla mascella, alle spalle e alle anche, che sono le zone dove più spesso tendiamo ad accumulare le tensioni.
E ora lasciatevi andare, senza giudicare (e senza addormentarvi).
Anche se la vostra mente continua a vagare non attaccatevi ai pensieri perché non fareste altro che rinforzarli.
Concentratevi invece sul vostro respiro e su quei momenti di quiete che affiorano tra i pensieri.