Dopo un breve periodo di regolari allenamenti di nuoto, diciamo di almeno 3 volte a settimana per almeno 1 ora, potrebbe capitare che la bilancia non segnala una apprezzabile perdita di peso e che però, allo specchio, ci si vede più tonici e definiti.
È la conseguenza di un allenamento ben fatto, che ha ridotto certamente la massa grassa, ma al contempo ha anche aumentato la massa muscolare.
Per dimagrire nuotando e in generale facendo sport occorre bruciare più calorie di quante se ne assumono con il cibo durante il giorno, o comunque in un’unità di tempo data, per esempio nell’arco di una settimana.
Idealmente, per dimagrire con il nuoto, bisogna nuotare a un ritmo tale per cui la frequenza cardiaca è compresa tra il 60% e il 70% della propria frequenza cardiaca massima.
In questo modo si ha la certezza di bruciare i grassi, cioè intaccare le riserve energetiche che costituiscono la massa grassa.
Non è tanto la velocità assoluta alla quale si nuota ma quella relativa alla propria frequenza cardiaca che permette o meno di dimagrire.
Non è il lavoro blando, continuato e prolungato che permette di dimagrire ma è un tipo di allenamento che si avvicina il più possibile a un Interval Training ad Alta Intensità.
Quindi nuotare in modo blando e per un tempo prolungato non permette di dimagrire e non permetterà di farlo nemmeno sul lungo periodo.
Se si vuole dimagrire con il nuoto bisogna nuotare a ritmo intenso, intervallando alcune vasche a velocità sostenuta a periodi di recupero.
Ed è chiaramente con l’allenamento regolare che si riescono ad aumentare l’intensità, o velocità, alla quale si nuota, e il numero di vasche consecutive che si riescono a fare ad alto ritmo, e a ridurre i tempi di recupero, innescando quindi un circolo virtuoso di allenamenti sempre più intensi e sempre più in grado di bruciare i grassi.