Allenarsi a digiuno è una buona idea?
L’idea dell’allenamento a digiuno nasce dal fatto che essendo a stomaco vuoto, il corpo non ha ancora ristabilito le riserve di glicogeno, quindi per raccogliere energia sotto sforzo accederà prima ai composti lipidici e ai grassi.
A livello teorico può portare dei vantaggi, se fatto con una frequenza non eccessiva, ma ovviamente non può essere una scelta prioritaria che perdura nel tempo.
Può essere un modo per incentivare la perdita di grasso, ma all’interno di un programma di allenamento che prevede soprattutto sforzo a stomaco pieno.
Prima di tutto, chiaramente ne risente la prestazione.
Si avrà una forte perdita di performance, inoltre non avendo il giusto bagaglio di energia aumenta anche il rischio di fare sforzi eccessivi e di farsi male.
A livello fisico possono esserci i classici mancamenti o svenimenti, ma se si sta attenti non si dovrebbe arrivare a questo punto.
Bisogna continuare il percorso dietetico che si sta facendo in quel momento, quindi: se si sta seguendo una dieta ipocalorica, bisogna continuare con quella, stessa cosa se si sta seguendo una dieta normocalorica.
Bisogna mangiare entro 20 minuti dalla fine dell’allenamento a digiuno, facendolo però con i quantitativi che avremmo assunto in una normale giornata, senza aumentare le quantità.
Le tipologie di cibo dipendono dall’orario in cui ci si allena, ma in generale servono alimenti che possano reintegrare zuccheri velocemente: ad esempio cereali, la classica fetta di pane con marmellata o miele, oppure una galletta.