La colazione gioca un ruolo critico: scegliere gli alimenti giusti può aiutare a mitigare l’impennata glicemica mattutina, migliorare il profilo metabolico giornaliero e ottimizzare il controllo glicemico nel lungo termine.
Non basta considerare solo l’indice glicemico di un alimento, va valutata anche la quantità di carboidrati effettivamente ingerita.
Un alimento con IG moderato, ma consumato in grande quantità, può comunque provocare un picco glicemico significativo.
Integrazione di proteine e grassi sani: questi macronutrienti rallentano lo svuotamento gastrico e modulano la risposta insulinica post-prandiale.
Assunzione di fibre solubili: le fibre rallentano l’assorbimento dei carboidrati e migliorano il controllo glicemico.
Minimizzazione degli zuccheri semplici e dei prodotti raffinati: evitare succhi di frutta, cereali zuccherati, biscotti, marmellate convenzionali, pane bianco.
Un esempio di colazione mediterranea a basso indice glicemico è costituito da pane integrale a lievitazione naturale, un uovo sodo o strapazzato, mezzo avocado o 5–6 olive e una tazza di tè verde o caffè senza zucchero.
Il pane integrale a lievitazione lenta ha un IG più basso del pane bianco commerciale, le proteine dell’uovo e i grassi monoinsaturi dell’avocado modulano il picco glicemico.
Altri esempi di colazione sono colazione vegetale a basso carico glicemico, porridge d’avena con proteine e grassi buoni.
Colazione vegetale a basso carico glicemico: yogurt greco intero non zuccherato, frutti di bosco, un cucchiaio di semi di lino o chia e cannella in polvere.
Lo yogurt greco ha un contenuto proteico elevato e basso contenuto di carboidrati, i frutti di bosco hanno un impatto glicemico moderato e un alto contenuto di polifenoli, le fibre dei semi rallentano l’assorbimento.
Porridge d’avena con proteine e grassi buoni: fiocchi d’avena integrale cotti in acqua o latte vegetale non zuccherato, una manciata di noci o nocciole e spezie come cannella o zenzero.
L’avena contiene β-glucani, fibre solubili che riducono il picco glicemico, le noci apportano acidi grassi insaturi e proteine.
Cereali industriali, cornflakes, riso soffiato, spremute di frutta o frutta disidratata, pane bianco, brioche, dolci da forno, marmellate, miele, zucchero aggiunto, latte vaccino intero in quantità eccessive.
Un singolo pasto, per quanto ben bilanciato, non può compensare uno stile di vita alimentare scorretto.
La gestione dell’iperglicemia mattutina richiede un approccio integrato: attività fisica regolare, anche leggera, che migliora la sensibilità insulinica notturna, distribuzione adeguata dei carboidrati durante la giornata e valutazione farmacologica.
Attività fisica regolare, anche leggera, che migliora la sensibilità insulinica notturna, distribuzione adeguata dei carboidrati durante la giornata: meglio evitare grandi carichi serali.
Valutazione farmacologica: se l’iperglicemia mattutina persiste nonostante una dieta ottimale, potrebbe essere necessario rivedere il piano terapeutico, in accordo con il diabetologo.