Scegliere gli alimenti giusti può aiutare a mitigare l’impennata glicemica mattutina, migliorare il profilo metabolico giornaliero e ottimizzare il controllo glicemico nel lungo termine. Non basta considerare solo l’indice glicemico di un alimento, va valutata anche la quantità di carboidrati effettivamente ingerita. Un alimento con IG moderato, ma consumato in grande quantità, può comunque provocare un picco glicemico significativo. Integrazione di proteine e grassi sani rallentano lo svuotamento gastrico e modulano la risposta insulinica post-prandiale. Assunzione di fibre solubili rallentano l’assorbimento dei carboidrati e migliorano il controllo glicemico. Minimizzazione degli zuccheri semplici e dei prodotti raffinati, come succhi di frutta, cereali zuccherati, biscotti, marmellate convenzionali, pane bianco.
Il pane integrale a lievitazione lenta ha un IG più basso del pane bianco commerciale, le proteine dell’uovo e i grassi monoinsaturi dell’avocado modulano il picco glicemico. Lo yogurt greco ha un contenuto proteico elevato e basso contenuto di carboidrati, i frutti di bosco hanno un impatto glicemico moderato e un alto contenuto di polifenoli, le fibre dei semi rallentano l’assorbimento. L’avena contiene β-glucani, fibre solubili che riducono il picco glicemico, le noci apportano acidi grassi insaturi e proteine.
Cereali industriali, cornflakes, riso soffiato, spremiti di frutta o frutta disidratata, pane bianco, brioche, dolci da forno, marmellate, miele, zucchero aggiunto, latte vaccino intero in quantità eccessive andrebbero evitati o consumati con estrema cautela a colazione. La gestione dell’iperglicemia mattutina richiede un approccio integrato: Attività fisica regolare, anche leggera, che migliora la sensibilità insulinica notturna, distribuzione adeguata dei carboidrati durante la giornata, valutazione farmacologica.