Alla luce di quanto detto, si può concludere che dopo due-tre giorni di digiuno le condizioni dell’organismo iniziano a peggiorare e iniziano ad instaurarsi situazioni sempre più critiche. Ciononostante, ciò non significa che non si sopravviva. Esistono esempi, per quanto estremi, di persone che sono sopravvissute anche settimane senza mangiare. Tuttavia, non è possibile dare una risposta univoca su quanti giorni si può stare senza mangiare, in quanto molto dipende da una combinazione di fattori. La salute generale, l’età, le condizioni ambientali, le riserve energetiche, come il grasso presente nel corpo, e i livelli d’idratazione sono tutti elementi che non possono essere tralasciati. In genere, infatti, è l’idratazione l’elemento a cui non si può rinunciare: senz’acqua la sopravvivenza diventa molto più critica. Secondo gli esperti, un essere umano può sopravvivere da tre a cinque giorni senza idratazione: non si intende solo acqua o liquidi, ma anche alimenti che possono sopperire alla mancanza di idratazione come frutta e verdura. Anche in questo caso, tuttavia, per determinare esattamente quanto tempo si può rimanere senza idratazione vanno considerati diversi fattori, tra cui condizioni di salute, età, sesso, livello di attività fisica e clima. Se si fa molta attività fisica e in condizioni di caldo estremo, il tempo di sopravvivenza si riduce drasticamente, in quanto il corpo perde fluidi più rapidamente.