Il glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali di uso comune, tra cui grano, orzo, farro, segale. La celiachia o l’intolleranza al glutine non celiaca sono delle condizioni serie, per cui bisogna senz’altro rivolgersi al medico, e in seguito prendere dei provvedimenti nutrizionali. La celiachia porta alla perdita della funzionalità della mucosa intestinale, quindi è una condizione seria. L’intolleranza al glutine non celiaca invece è una condizione più difficile da diagnosticare. In realtà sembra che non sia proprio il glutine a scatenarla, ma altre proteine presenti nel grano. Di base, c’è un’alterazione della flora batterica. Non è detto che si debba togliere il glutine per sempre, sicuramente un regime gluten-free aiuta tanto a gestire i sintomi. Togliere per un paio di settimane alimenti contenenti glutine, e insieme al quello anche altri carboidrati e fibre irritanti aiuta tanto. Il glutine, anche se non provoca lui stesso l’infiammazione, in un contesto in cui l’ambiente intestinale è alterato “getta benzina sul fuoco”. La dieta senza glutine ha diverse conseguenze, che chiaramente di fronte ad un pericolo più importante come una celiachia, passano necessariamente in secondo piano. Gli alimenti più comunemente usati senza glutine come riso, patate e mais hanno un alto indice glicemico. Significa che se inseriti in un pasto non bilanciato alzano in maniera repentina la glicemia, provocando un necessario e conseguente rilascio di insulina. Questo creerà qualche ora dopo un senso di fame incontrollata, che chiamerà altri zuccheri, e cosi via, predisponendo all’incremento di peso e “stressando” le cellule beta del pancreas, quelle che producono insulina. I prodotti industriali senza glutine, su cui ci si butta istintivamente perché indubbiamente pratici, sono meno palatabili e con una consistenza meno appagante. Per questo, vengono aggiunti tantissimi zuccheri industriali, tra cui lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, grassi di discutibile origine e additivi vari. Un uso inconsapevole e continuativo di questi prodotti predispone alla steatosi epatica e alla sindrome metabolica creando altri problemi seri per la salute. Quindi, togliere il glutine può avere senso, sia per sempre in caso di celiachia, che per poche settimane nel caso di altri tipi di problemi.