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Chi può essere accompagnato in ospedale?

Benedetta Giordano
Benedetta Giordano
2025-08-16 02:53:19
Numero di risposte : 22
0
I familiari, parenti o affini che accompagnano i pazienti all’effettuazione di prestazioni sanitarie o che li assistono, possono richiedere al personale incaricato della struttura in cui si svolge la prestazione, l’attestazione di accompagnamento, assistenza, per gli usi consentiti dalla legge. Possono fare richiesta: • Il paziente sottoposto alla prestazione; • I familiari, parenti o affini che hanno accompagnato/assistito il paziente: genitore, figlio, marito/ moglie, convivente ecc. Il legame di parentela dovrà essere autocertificato dall’interessato tramite sottoscrizione del modulo, sotto la propria responsabilità.
Pablo Marini
Pablo Marini
2025-08-08 13:53:34
Numero di risposte : 30
0
È consentito l’accesso del paziente accompagnato dai due genitori, asintomatici per febbre o sintomi di infezioni respiratorie. In caso di visite ambulatoriali ed esami diagnostici è consentito l’ingresso a massimo due accompagnatori per ogni paziente, asintomatici per febbre, tosse o sintomi respiratori. Durante i Day Hospital è permesso un solo accompagnatore per ogni paziente, salvo situazioni particolari e asintomatici per febbre, tosse o sintomi respiratori. Nei casi di ricovero è sempre garantito a un genitore di restare accanto al proprio figlio, è consentito l’ingresso di un altro genitore o di un visitatore, secondo gli orari definiti dalle Unità Operative e compatibilmente con lo svolgimento delle attività assistenziali. Anche altri bambini possono entrare come visitatori, se accompagnati da un genitore. Nelle Terapie Intensive è permesso l’ingresso di un genitore per paziente, su indicazione del personale sanitario, compatibilmente con le necessità assistenziali.

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Giordano Vitali
Giordano Vitali
2025-07-26 18:01:19
Numero di risposte : 21
0
È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso. Gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura.
Damiano Ferraro
Damiano Ferraro
2025-07-26 17:22:19
Numero di risposte : 30
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I pazienti insicuri possono essere accompagnati in ospedale. I pazienti anziani in attesa di cure non urgenti possono essere accompagnati in ospedale. Il servizio di accompagnamento in ospedale ha l‘obiettivo di accompagnare i pazienti nei reparti senza stress e di semplificare le formalità allo sportello.

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Marzio Bruno
Marzio Bruno
2025-07-26 16:52:26
Numero di risposte : 19
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Gli accompagnatori potranno assistere i pazienti con disabilità in pronto soccorso ed in ospedale. È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto e fatta eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura. Al comma 5 per la prima volta si riconosce all'accompagnatore la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità. Bene gli specifici segnali di attenzione inseriti nelle nuove misure previste nel nuovo Dpcm sull’emergenza Covid-19 tra cui la possibilità per gli accompagnatori delle persone con disabilità di poterle assistere anche nei reparti di pronto soccorso e di degenza delle strutture ospedaliere. Per troppi mesi le persone con disabilità e i loro familiari hanno dovuto fare i conti con la paura del ricovero, vivendo l’angoscia di un possibile – e talvolta reale – abbandono.
Gaetano Rossetti
Gaetano Rossetti
2025-07-26 16:32:37
Numero di risposte : 33
0
I pazienti possono chiedere al medico una stima dell’intervallo di 1-2 ore in cui aspettarsi la visita. I chirurghi potrebbero fare le visite al mattino molto presto se hanno in programma interventi chirurgici al mattino. Il medico può visitare alcuni pazienti più volte al giorno, se la loro condizione è grave o sta peggiorando. In alcuni casi, il medico può essere accompagnato da un infermiere, un farmacista, un medico tirocinante o una combinazione di professionisti sanitari. I pazienti (o chi li rappresenta) possono richiedere la presenza di parenti e amici durante la visita.

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Evita Orlando
Evita Orlando
2025-07-26 15:18:48
Numero di risposte : 22
0
I pazienti minorenni che accedono in Ospedale devono essere accompagnati da almeno uno dei genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale (tutore). La presenza di almeno uno dei due genitori (o tutore), è fondamentale per il rilascio del "consenso informato" per la maggior parte delle procedure. La necessaria presenza di un genitore/tutore vale anche per la dimissione del paziente. In casi eccezionali, in cui i genitori si trovino all'estero o siano assenti per gravi motivi, il medico curante prende in considerazione la dimissione del minore in presenza di un adulto delegato da chi esercita la responsabilità genitoriale. Il delegato dovrà sempre avere con sé un documento di riconoscimento valido.
Rosolino De luca
Rosolino De luca
2025-07-26 13:33:54
Numero di risposte : 38
0
Alla prima visita è ammessa, di norma, la presenza di un unico genitore o del legale rappresentante, salvo eccezioni e deroghe di seguito riportate. Il/i genitore/i o il legale rappresentante o altro adulto autorizzato (minori stranieri) sono tenuti a: identificarsi con un documento di identità e autocertificare per iscritto la propria responsabilità genitoriale. Nel caso specifico del minore straniero privo di rappresentanti legali con o senza permesso di soggiorno, la prestazione può essere erogata in presenza di un accompagnatore adulto (non legale rappresentante), autorizzato dal tutore legale o comunque dalla struttura di accoglienza. In deroga a quanto espresso, la prestazione può essere erogata al minore stesso, anche in assenza di genitore accompagnatore. È obbligatoria la presenza di entrambi i genitori / Tutori per le seguenti prestazioni specifiche: Fanno eccezione i minori con tutore legale, per i quali sarà quest’ultimo a presenziare ed eventualmente a firmare il consenso e i minori stranieri privi di legali rappresentanti, per i quali sarà l’accompagnatore autorizzato dal tutore e/o dalla struttura di accoglienza a presenziare ed eventualmente a firmare il consenso.

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Serse Marchetti
Serse Marchetti
2025-07-26 13:14:39
Numero di risposte : 28
0
In caso di visite ambulatoriali ed esami diagnostici è consentito l’ingresso a massimo due accompagnatori per ogni paziente, asintomatici per febbre, tosse o sintomi respiratori. Durante i Day Hospital è permesso un solo accompagnatore per ogni paziente, salvo situazioni particolari e asintomatici per febbre, tosse o sintomi respiratori. Nei casi di ricovero è sempre garantito a un genitore di restare accanto al proprio figlio, è consentito l’ingresso di un altro genitore o di un visitatore, secondo gli orari definiti dalle Unità Operative e compatibilmente con lo svolgimento delle attività assistenziali. Anche altri bambini possono entrare come visitatori, se accompagnati da un genitore. Nelle Terapie Intensive è permesso l’ingresso di un genitore per paziente, su indicazione del personale sanitario, compatibilmente con le necessità assistenziali. È consentito l’accesso del paziente accompagnato dai due genitori, asintomatici per febbre o sintomi di infezioni respiratorie.
Luce De luca
Luce De luca
2025-07-17 02:29:52
Numero di risposte : 27
0
I pazienti minorenni che accedono in Ospedale devono essere accompagnati da almeno uno dei genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale. La presenza di almeno uno dei due genitori, è fondamentale per il rilascio del consenso informato per la maggior parte delle procedure. L'obbligo della presenza di almeno uno dei genitori non esclude il coinvolgimento dei minori nel percorso assistenziale e decisionale che riguarda la loro salute. La necessaria presenza di un genitore/tutore vale anche per la dimissione del paziente. In casi eccezionali, in cui i genitori si trovino all'estero o siano assenti per gravi motivi, il medico curante prende in considerazione la dimissione del minore in presenza di un adulto delegato da chi esercita la responsabilità genitoriale. La persona di fiducia che prende in carico il minore in dimissione dovrà avere con sé una delega scritta di affidamento del paziente. Il delegato dovrà sempre avere con sé un documento di riconoscimento valido.
Olimpia De rosa
Olimpia De rosa
2025-07-10 15:35:35
Numero di risposte : 31
0
L'articolo 11, del nuovo Dpcm per la prima volta riconosce al caregiver la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità. È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto. Però introduce una importante eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura.
Furio Barbieri
Furio Barbieri
2025-06-30 00:02:54
Numero di risposte : 33
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Servizio di accompagnamento in ospedale Sempre più spesso i pazienti insicuri arrivano in ospedale senza un accompagnatore. Per le persone la visita e le relative formalità sono molto stressanti. In alcuni casi devono anche sopportare lunghi tempi di attesa. Il servizio di accompagnamento in ospedale ha l‘obiettivo di accompagnare questi pazienti nei reparti senza stress e di semplificare le formalità allo sportello. Soprattutto i pazienti anziani, in attesa di cure non urgenti, sviluppano un senso di impotenza e abbandono. Il servizio di accompagnamento al pronto soccorso si occupa di queste persone e delle loro esigenze e fa da tramite con il personale ospedaliero.
Ninfa Marino
Ninfa Marino
2025-06-29 23:36:58
Numero di risposte : 26
0
Possono fare richiesta: Il paziente sottoposto alla prestazione; I familiari, parenti o affini che hanno accompagnato/assistito il paziente: genitore, figlio, marito/ moglie, convivente ecc. Il legame di parentela dovrà essere autocertificato dall’interessato tramite sottoscrizione del modulo, sotto la propria responsabilità. I familiari, parenti o affini che accompagnano i pazienti all’effettuazione di prestazioni sanitarie o che li assistono, possono richiedere al personale incaricato della struttura in cui si svolge la prestazione, l’attestazione di accompagnamento, assistenza, per gli usi consentiti dalla legge.
Filomena De rosa
Filomena De rosa
2025-06-29 22:12:39
Numero di risposte : 34
0
Un paziente che soggiorna in un istituto di cura ha diritto all’assistenza e alla consulenza per tutta la durata della sua degenza. Può ricorrere al sostegno dei familiari o di una persona esterna e mantenere il contatto con la famiglia e gli amici. Su espressa richiesta del paziente, una persona ad esso vicina o un accompagnatore esterno può assisterlo nelle pratiche legate alla sua ospedalizzazione o al suo ricovero. L’accompagnatore esterno offre al paziente i propri consigli e un sostegno morale e umano. Esso può contribuire a colmare un’assenza di relazioni sociali, in particolare se il paziente non riceve alcuna visita dalla propria cerchia familiare e di conoscenti / amici. L’accompagnatore esterno può aiutare il paziente nelle sue scelte e assisterlo nelle pratiche legate alla sua ospedalizzazione o al suo ricovero. Non può però sostituirsi a lui nelle scelte e non può in nessun caso rappresentarlo. Quando una persona è ricoverata a scopo di assistenza, ha il diritto di far capo a una persona di fiducia di propria scelta, che l’assisterà durante il proprio soggiorno. Si possono ricevere visite di chiunque durante il soggiorno in un istituto di cura. Sì, a meno che vi siano controindicazioni mediche gravi, un paziente può ricevere visite da tutte le persone che desidera vedere nelle ore previste per le visite, per tutta la durata del soggiorno in un istituto di cura.
Elisa Giuliani
Elisa Giuliani
2025-06-29 20:38:56
Numero di risposte : 21
0
Alla prima visita è ammessa, di norma, la presenza di un unico genitore o del legale rappresentante, salvo eccezioni e deroghe di seguito riportate. Nel caso specifico del minore straniero privo di rappresentanti legali con o senza permesso di soggiorno, la prestazione può essere erogata in presenza di un accompagnatore adulto, autorizzato dal tutore legale o comunque dalla struttura di accoglienza. Il/i genitore/i o il legale rappresentante o altro adulto autorizzato sono tenuti a identificarsi con un documento di identità. In deroga a quanto espresso, la prestazione può essere erogata al minore stesso, anche in assenza di genitore accompagnatore, per i seguenti casi: Prestazioni per la tutela della procreazione consapevole, Prestazioni per l'interruzione volontaria della gravidanza, Prestazioni per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, Prestazioni per l'accertamento di abuso, Prestazioni per gli accertamenti diagnostici / trattamenti terapeutici in caso di tossicodipendenza. È obbligatoria la presenza di entrambi i genitori per le seguenti prestazioni specifiche: Perizie neuropsichiatriche, Vaccinazioni, Prestazioni per l’accertamento di HIV, Prestazioni per indagini genetiche. Fanno eccezione i minori con tutore legale, per i quali sarà quest’ultimo a presenziare ed eventualmente a firmare il consenso e i minori stranieri privi di legali rappresentanti, per i quali sarà l’accompagnatore autorizzato dal tutore e/o dalla struttura di accoglienza a presenziare ed eventualmente a firmare il consenso.
Ciro Serra
Ciro Serra
2025-06-29 20:27:07
Numero di risposte : 32
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In alcuni casi, il medico può essere accompagnato da un infermiere, un farmacista, un medico tirocinante o una combinazione di professionisti sanitari. I pazienti possono chiedere al medico una stima dell’intervallo di 1-2 ore in cui aspettarsi la visita. Avere una qualche idea del momento in cui il medico passerà può essere utile se parenti o amici desiderano essere presenti. I familiari possono essere di aiuto nell’assistenza in ospedale, ma devono coordinarsi con il personale ospedaliero per renderla il più efficace, sicura ed efficiente possibile. I pazienti possono chiedere al medico una stima dell’intervallo di 1-2 ore in cui aspettarsi la visita. Avere una qualche idea del momento in cui il medico passerà può essere utile se parenti o amici desiderano essere presenti. richiedere la presenza di parenti e amici durante la visita (specialmente quando una persona non è in grado di comunicare o comprendere la situazione a causa di demenza o un altro disturbo grave) affidare a un parente il ruolo di tenere informati gli altri parenti e gli amici di ciò che avviene, in modo che il medico o gli altri membri del team ospedaliero non debbano ripetere le stesse informazioni In alcuni casi, il medico può essere accompagnato da un infermiere, un farmacista, un medico tirocinante o una combinazione di professionisti sanitari.
Enrica Ruggiero
Enrica Ruggiero
2025-06-29 18:28:38
Numero di risposte : 21
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È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto e fatta eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura. Al comma 5 per la prima volta si riconosce all'accompagnatore la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità. Bene gli specifici segnali di attenzione inseriti nelle nuove misure previste nel nuovo Dpcm sull’emergenza Covid-19 tra cui la possibilità per gli accompagnatori delle persone con disabilità di poterle assistere anche nei reparti di pronto soccorso e di degenza delle strutture ospedaliere. Per troppi mesi le persone con disabilità e i loro familiari hanno dovuto fare i conti con la paura del ricovero, vivendo l’angoscia di un possibile – e talvolta reale – abbandono. Ho chiesto al Governo di intervenire, considerando il prezioso ruolo del caregiver che assicura alla persona con disabilità assistenza e sostegno, nel quadro di un rapporto di reciproca conoscenza, confidenza ed affidamento unico ed insostituibile.