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Cosa mangiare quando si fa la cura ormonale?

Graziella Colombo
Graziella Colombo
2025-10-10 16:55:02
Numero di risposte : 37
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Quello su cui c’è maggiore significatività riguarda la necessità dell’evitare il sovrappeso, in particolar modo il grasso viscerale, che contribuirebbe, tra le altre cose, ad alimentare un altro importante fattore da tenere sotto controllo che è lo stato infiammatorio. L’insulina, ad esempio, viene stimolata dal consumo di zuccheri, ma anche dal consumo di latticini e di prodotti con elevato contenuto di grassi saturi come carni fresche e lavorate e formaggi. Per quanto riguarda l’argomento infiammazione, sarebbero alimenti che la favoriscono ancora una volta gli zuccheri semplici, gli alimenti che contengono grandi quantità di acidi grassi omega 6 come la frutta secca e tutti gli alimenti di origine animale ad eccezione del pesce. I fattori di crescita come IGF-1 sono sempre stimolati dalle proteine, in particolare da quelle animali, e contenuti soprattutto nel latte. Ad oggi il consumo di alimenti che contengono soia nell’ambito di un’alimentazione sana in pazienti operati di tumori ormone sensibili, sono risultati protettivi, ma nonostante questo ancora si preferisce adottare cautela evitando gli eccessi e di consumarli contemporaneamente all’assunzione della terapia ormonale. In ultimo, in termini generali è importante evitare gli eccessi calorici e favorire i cereali integrali la verdura di stagione, i semi oleaginosi e porzioni moderate di legumi e praticare attività fisica quotidiana.
Fabiano Negri
Fabiano Negri
2025-10-10 15:56:21
Numero di risposte : 28
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Una dieta vegana a ridotto contenuto calorico sotto stretto controllo medico potrebbe contribuire a rallentare la progressione della malattia. Una dieta mima-digiuno a base vegetale potrebbe essere alla base di una nuova strategia terapeutica. La dieta ipocalorica ha ridotto i livelli di glucosio in circolo ma soprattutto la leptina, l’ormone che regola la sazietà, l’insulina e il fattore di crescita insulino-simile. La dieta mima digiuno porterebbe dunque a un cambiamento metabolico che, come già emerso dagli esperimenti condotti in cellule in coltura e in topolini con tumore della mammella, potrebbe associarsi a una minor progressione del cancro, a un potenziamento dell’efficacia delle terapie ormonali e a un recupero della sensibilità al trattamento nei casi in cui si sia instaurata una resistenza ai farmaci.

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Primo Costantini
Primo Costantini
2025-10-10 13:50:32
Numero di risposte : 30
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Cibi integrali e non raffinati, introduzione di alimenti che favoriscano la sensibilità dei recettori verso la leptina, come pesce e uova. Carboidrati, che nel complesso devono rappresentare il 51% della dieta, nella prima parte della giornata. Proteine, che devono rappresentare il 20% della dieta, sia a pranzo sia a cena, prevalentemente sotto forma di proteine vegetali. Lipidi per una quota totale del 29%. Colazione per lo più salata. Verdura cruda finemente tagliata a inizio pranzo, e verdura cotta a inizio cena. Ordine dei piatti finalizzato al controllo della sensibilità insulinemica, ad esempio consumando verdura e proteine prima del pasto che apporta i carboidrati.