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Cosa succede se digiuno e mi alleno?

Cosetta De luca
Cosetta De luca
2025-10-19 04:18:19
Numero di risposte : 21
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Allenandoci a digiuno, le riserve di glicogeno si sono ridotte notevolmente durante la notte di digiuno, il che fa sì che, quando ci mettiamo in movimento, il nostro corpo debba ricorrere prima a utilizzare i grassi. Questo potrebbe sembrare lo strumento migliore per ridurre la percentuale di grasso corporeo e perdere peso. Potrebbe anche avere un impatto positivo sulla nostra capacità aerobica, con il digiuno che potrebbe essere un buon metodo per migliorare il VO2max. L’allenamento a digiuno deve essere fatto a bassa intensità. Utilizzare i grassi limita la capacità di rendimento nelle attività di massima intensità. Bisogna considerare che, se si esagera con l’intensità senza riserve di glicogeno, la fatica e la perdita di energia diventeranno un problema, con effetti negativi del digiuno sull’allenamento, ed è sconsigliato per chi ha problemi di ipoglicemia, diabete o problemi legati ai livelli di zucchero nel sangue. L’allenamento a digiuno può avere alcuni benefici metabolici, favorendo l’ossidazione dei lipidi, ma non è più efficiente a intensità elevate e potrebbe essere controproducente.
Armando Mancini
Armando Mancini
2025-10-07 01:04:47
Numero di risposte : 31
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L’allenamento a digiuno è un’attività fisica di tipo aerobico che viene svolta al mattino appena svegli, senza aver fatto colazione. L’allenamento a digiuno del mattino sfrutta infatti il lasso di tempo che intercorre tra la cena della sera e la prima colazione. Gli esperti di fitness affermano che l’allenamento a stomaco vuoto al mattino favorisca il dimagrimento e contribuisca così ad aiutare l’organismo a bruciare più velocemente i grassi, rispetto ad un allenamento a stomaco pieno. Essendoci poco glicogeno a disposizione, il corpo risponde bruciando più massa grassa. Dopo il digiuno notturno, l’attività aerobica di prima mattina permette perciò di bruciare maggiori quantità di adipe superfluo e innalzare notevolmente il ritmo cardiaco. Tutte queste abitudini, portano ad un forte incremento del metabolismo basale durante tutta la giornata, migliorando in modo lento ma costante il metabolismo dell'individuo.

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Andrea Messina
Andrea Messina
2025-09-29 18:37:52
Numero di risposte : 30
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Gli studi dimostrano che l’organismo al risveglio è sprovvisto di riserve energetiche: il glicogeno stoccato nel fegato viene esaurito per mantenere il corretto livello di glucosio nel sangue durante la notte. Il glicogeno muscolare non è utilizzabile, in quanto si rende disponibile solo in presenza di adrenalina, ormone che viene prodotto in caso di pericolo o forte stress emotivo. L’utilizzo del metabolismo dei grassi come fonte energetica si attiva solo dopo 15’-20’ di attività, solo se l’attività è di medio-bassa intensità circa 120-140 bpm, e comunque non supera mai il 20% del fabbisogno energetico complessivo. Se pratichiamo sport in condizione di ipoglicemia, il corpo sarà obbligato a trovare una fonte alternativa di energia a quella che solitamente deriva dai carboidrati assunti con l’alimentazione. Il meccanismo più efficiente e performante è rappresentato dalla gluconeogenesi, processo attraverso il quale l’organismo scompone gli aminoacidi ottenuti dal catabolismo muscolare per produrre autonomamente il glucosio necessario. Nel medio-lungo termine, questo comportamento porta ad un deterioramento del tono muscolare con conseguente peggioramento della performance, allungamento dei tempi di recupero e maggior probabilità di incorrere in infortuni muscolari.