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In che modo lo sport contribuisce al ruolo di inclusione sociale?

Annalisa Monti
Annalisa Monti
2025-10-21 06:46:33
Numero di risposte : 25
0
Lo sport, sia quello competitivo che quello non agonistico, va oltre il mero valore fisico: spesso, ha anche la funzione di avvicinare chi non conosce la disabilità e consentire a tantissime persone di superare muri ancora oggi difficili da abbattere. Conoscere e capire è il primo passo per l’abbattimento delle barriere sociali. La pratica dell’attività sportiva, infatti, consente di stringere nuove amicizie e migliora la salute percepita. Aspetti che sono importantissimi per tutti i soggetti disabili, ma in modo particolare per i minori, spesso colpiti da disagio psicologico oltre che fisico. Lo sporta apporta notevoli benefici ai soggetti disabili. A vantaggi come il miglioramento dell’umore e dell’autostima si aggiungono notevoli benefici dal punto di vista sociale.
Franca Bianchi
Franca Bianchi
2025-10-15 23:43:48
Numero di risposte : 30
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Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo. Lo sport contribuisce in modo significativo alla coesione economica e sociale e a una società più integrata. Tutti i componenti della società dovrebbero avere accesso allo sport: occorre pertanto tener conto delle esigenze specifiche e della situazione dei gruppi meno rappresentati, nonché del ruolo particolare che lo sport può avere per i giovani, le persone con disabilità e quanti provengono da contesti sfavoriti. Lo sport può anche facilitare l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine straniera, e sostenere il dialogo interculturale. Lo sport promuove un senso comune di appartenenza e partecipazione e può quindi essere anche un importante strumento d’integrazione degli immigrati. Le attività sportive senza scopo di lucro che contribuiscono alla coesione sociale e all’inserimento sociale delle categorie vulnerabili possono essere considerate servizi sociali d’interesse generale. Lo sport ha una forte attrattiva per i cittadini europei, la maggioranza dei quali pratica con regolarità un’attività sportiva. Esso è anche fonte di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza e contribuisce così allo sviluppo e alla realizzazione personale. La partecipazione a una squadra, principi come la correttezza, l’osservanza delle regole del gioco, il rispetto degli altri, la solidarietà e la disciplina rafforzano la cittadinanza attiva.

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Sonia Bruno
Sonia Bruno
2025-10-09 10:41:12
Numero di risposte : 36
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Lo sport è uno strumento importante di inclusione e coesione sociale. Oltre a insegnare le basi del lavoro di squadra, la bellezza dello stare insieme, la necessità di rispettare le piccole regole quotidiane, lo sport promuove una maggiore conoscenza di sé e dell’altro. E quando inclusivo, lo sport è l’antidoto più forte che abbiamo a disposizione per vincere qualsiasi tipo di discriminazione. Grazie all’attività di centri e associazioni che lavorano per l’inclusività si creano dei benefici reali per le persone. Come educatori abbiamo il compito di portare a stretto contatto le due realtà, quella dello sviluppo tipico e no, finché non diventeranno una sola. E lo sport è una chiave importantissima per raggiungere questo obiettivo. Le tre fasi dell’inclusione sociale attraverso lo sport sono: inserimento, integrazione, inclusione. Queste tre azioni vanno di pari passo con altrettanti step, ugualmente importanti: intervento individuale, piccolo gruppo, inserimento nel gruppo allargato.
Loretta Giuliani
Loretta Giuliani
2025-09-29 06:43:28
Numero di risposte : 20
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Oltre alle politiche governative per l’integrazione e la lotta alle disuguaglianze, anche lo sport può rappresentare una leva di sviluppo sociale in contesti o territori svantaggiati, e di inclusione per rifugiati politici, minori stranieri non accompagnati o in famiglie ad alta conflittualità, diversamente abili ed ex-detenuti. Un forum – spiega Caterina Gozzoli, direttore di Asag e coordinatore scientifico di Cattolicaper lo Sport - che non rappresenta solo l’ideale proseguimento della sesta Conferenza dei ministri e dei direttori generali responsabili per l’educazione fisica e lo sport (Mineps VI) di Kazan, Russia tenutasi lo scorso mese di luglio, ma soprattutto un’occasione per confrontarsi su come il settore pubblico e privato possano creare sinergie per far sì che lo sport sia davvero uno strumento di inclusione sociale. Significative le testimonianze di Fiona May, campionessa del mondo e argento olimpico nel salto in lungo, Klaudio Ndoja, cestista e capitano della Virtus Bologna e Isalbet Juarez, velocista specializzato nei 400 metri piani, che hanno raccontato il loro arrivo in Italia, tra difficoltà e speranze, prima di diventare atleti di alto livello perfettamente integrati. Tre storie molto diverse tra loro, ma simili a quelle di tante altre persone. Lo sport non è comunque solo riscatto o inclusione sociale, ma anche cultura, come emerso già durante il Forum Nazionale tenutosi nello scorso mese di ottobre sempre in Università Cattolica. Lo ha confermato Marco Arpino, campione del mondo di fioretto, ora direttore dei Progetti Speciali del Coni: «È fondamentale non sottovalutare il valore culturale delle discipline sportive, intese come un ambiente dove poter far crescere l’essere umano in tutte le sue caratteristiche». Come ha sottolineato anche Milena Bertolini, c.t. della Nazionale femminile di calcio: «Lo sport è inclusione sociale a 360 gradi». E se la pratica sportiva può essere una macchina che favorisce l’inclusione sociale, il calcio ne è il motore principale. In fondo, il messaggio è chiaro: «Ai ragazzi bisogna insegnare che far segnare un compagno di squadra è molto più bello che dribblare l’avversario».

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Giulietta Lombardi
Giulietta Lombardi
2025-09-21 23:16:49
Numero di risposte : 27
0
Il provvedimento, che mira a valorizzare il ruolo sociale dello sport, rappresenta un passo avanti significativo verso una società più inclusiva e coesa. L’attività sportiva non solo rafforza la salute fisica e psicologica, ma contribuisce a rimuovere ostacoli sociali e a costruire un tessuto comunitario più solidale. La memoria presentata da FISH sottolinea l’importanza di rendere lo sport accessibile a tutti, attraverso misure che includano programmi specifici per le persone con disabilità, la formazione di personale qualificato e la definizione di standard minimi per i servizi sportivi adattati. La promozione dello sport come veicolo di inclusione sociale e coesione è una priorità che condividiamo pienamente. Lo sport è un diritto ed un’opportunità per tutti.
Erminio Bernardi
Erminio Bernardi
2025-09-21 21:54:32
Numero di risposte : 30
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Lo sport funge da catalizzatore per l'inclusione sociale e l'integrazione delle minoranze, attraverso un linguaggio universale che supera le barriere socio-economiche e culturali. Lo sport possiede un linguaggio universale che trascende confini nazionali, culturali, religiosi e socio-economici. Attraverso la pratica sportiva gruppi diversi possono interagire, condividere esperienze e costruire ponti di comprensione reciproca. In questo contesto, lo sport diventa uno strumento vitale per promuovere l'integrazione di individui e gruppi minoritari, contribuendo significativamente all'abbattimento di barriere sia fisiche che psicologiche. Un esempio emblematico del potere dello sport nell'inclusione sociale è il programma 'Sport Without Borders', che mira a promuovere l'integrazione delle minoranze e l'inclusione sociale attraverso lo sport. L'impegno nel settore dello sport orientato verso l'inclusione sociale non solo offre soddisfazioni professionali e personali ma apre anche la strada a numerose opportunità di carriera. L'intersezione tra sport, inclusione sociale e integrazione delle minoranze rappresenta un ambito di crescita costante che richiede professionisti preparati, appassionati e impegnati in un percorso di miglioramento continuo della società. Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Lo sport ha il potere di ispirare, il potere di unire le persone come poche altre cose. L'impiego dello sport come strumento di inclusione sociale e integrazione delle minoranze non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un'opportunità unica di soddisfazione professionale e sviluppo della carriera per chi nei campi dell'educazione e della gestione sportiva desidera fare la differenza.

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