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Cosa ha portato l'inverno?

Luisa Conte
Luisa Conte
2025-09-21 19:13:29
Numero di risposte : 38
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L'assenza di neve sulle Alpi e l’aumento delle precipitazioni sotto forma di pioggia stanno mettendo a dura prova il turismo invernale e l’approvvigionamento idrico. Un inverno con temperature così elevate ha conseguenze significative su vari settori. La mancanza di freddo può influenzare negativamente le coltivazioni, alterando i cicli produttivi e favorendo la diffusione di parassiti. Le località sciistiche stanno affrontando gravi difficoltà a causa della scarsità di neve naturale. La riduzione della neve sulle montagne potrebbe portare a una minore disponibilità d’acqua in primavera e estate.
Stella Russo
Stella Russo
2025-09-21 17:41:21
Numero di risposte : 32
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Il 2025 è iniziato all’insegna del fenomeno climatico conosciuto come La Niña, che ha portato l’aumento di perturbazioni atlantiche nel Mediterraneo e l’arrivo di masse di aria fredda sull’Italia. Un ritorno all’inverno tradizionale. L’inizio del 2025 è infatti caratterizzato da abbondanti nevicate, con fenomeni più marcati sulle regioni settentrionali e appenniniche. Queste condizioni climatiche potrebbero essere potenziate da un veloce aumento delle temperature nella stratosfera sopra al Polo Nord che indebolirebbe il vortice polare, favorendo la discesa di masse d’aria fredda verso il Mediterraneo e quindi anche verso l’Italia. Un ritorno all’inverno tradizionale.

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Tazio Damico
Tazio Damico
2025-09-21 14:30:47
Numero di risposte : 29
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È stato un inverno lungo e pesante, quello passato: i medici di famiglia ricordano ancora le sale d’attesa piene, le chiamate notturne, i bambini con la febbre alta ed i nonni che faticavano a riprendersi. Per moltissimi italiani, la scorsa stagione influenzale è stata una delle più dure degli ultimi decenni. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, nel nostro paese più di 16 milioni hanno contratto sindromi influenzali, una soglia mai superata finora: più di un quarto della popolazione si è ammalato almeno una volta. A gennaio, nel cuore dell’inverno, si sono toccati picchi di oltre 17 casi ogni mille assistiti: numeri che hanno intasato i pronto soccorso ed aumentato la pressione sulle terapie intensive. Non era solo l’influenza: a peggiorare il quadro si sono aggiunti virus respiratori come RSV, rhinovirus e persino nuove ondate di SARS-CoV-2, che hanno reso la stagione passata un banco di prova per il sistema sanitario. Quello che colpisce non sono solo i numeri, ma la rapidità con cui i contagi sono esplosi.