Un’adeguata gestione del sonno rappresenta dunque un presupposto necessario per l’espressione del potenziale performativo di ogni atleta e dovrebbe essere inclusa nel programma di allenamento.
Una notte senza sonno, così come l’accumulo di debito di sonno nel corso di diverse notti consecutive, possono avere un impatto significativo sugli atleti e portare conseguenze negative per le loro prestazioni fisiche e cognitive.
L’abilità di un atleta di raggiungere il massimo potenziale e ottenere successo è influenzata da diversi fattori, tra cui la condizione fisica, l’alimentazione e il sonno.
Nonostante l’importanza riconosciuta da sportivi e allenatori di un’ottimale gestione del sonno per massimizzare la performance, i disturbi del sonno sono comuni negli atleti sia durante periodi di allenamento regolare che come risposta a carichi di lavoro intensi.
La privazione di sonno in particolare, anche quando parziale e distribuita su più notti, può influenzare diversi aspetti della prestazione atletica.
Gli esercizi di potenza muscolare e di natura anaerobica sono più suscettibili agli effetti negativi, mentre l’esercizio aerobico e di forza sembrano subire impatti minimi.
Anche la componente cognitiva risente anche della mancanza di sonno, con rallentamento dei tempi di reazione, nel movimento motorio fine, nella memoria, nella capacità di prendere decisioni in tempi brevi e nell’umore.
L’insonnia e la ridotta durata sono le cause più comuni.
Da una revisione sistematica della letteratura condotta da Bonnar e colleghi, è emerso come gli interventi più efficaci per migliorare la prestazione siano quelli basati sull’aumentare la durata del sonno giornaliera degli sportivi, anche ricorrendo al pisolino pomeridiano.
Per ottimizzare le prestazioni, sono stati sviluppati interventi mirati a migliorare l’igiene del sonno ed estendere il tempo passato a letto da ogni atleta.
Una revisione sistematica della letteratura condotta da Bonnar e colleghi suggerisce che estendere la durata del sonno, anche attraverso pisolini pomeridiani, rappresenta la strategia più efficace di gestione del sonno volta a massimizzare la prestazione atletica.