I benefici arrivano da un’attività regolare e costante ma blanda, con almeno due o tre sedute alla settimana.
Ripetute e scatti però non sono da demonizzare, anzi: basta farli con le dovute precauzioni.
Accelerano la produzione di acido lattico e migliorano la capacità anaerobica su una base di attività aerobica data dall’attività di fondo.
L’acido lattico che viene prodotto nella fase anaerobica lattacida serve ai muscoli per abituarsi a lavorare con scarsità di ossigeno ed è utile per chi fa gare e competizioni.
Anche un maratoneta settantenne sano si allena con interval training, ma è bene che sia monitorato dal punto di vista della salute cardiovascolare.
Migliora la ventilazione polmonare, e quindi l’ossigenazione, aumenta la portata cardiaca e la gettata sistolica, contrastando l’indurimento dell’aorta e riducendo la pressione arteriosa.
I benefici per il cuore dati dalla corsa sono molti.
L’attività fisica fatta per evitare la sedentarietà e favorire la vascolarizzazione generale ha un effetto benefico pari ad un farmaco ed è, al pari di un farmaco, in grado di ridurre i fattori di rischio nelle persone ipertese, diabetiche o ipercolesterolemiche, con benefici a livello di pressione arteriosa e di glicemia.
Fare attività fisica con carichi maggiore espone a rischi maggiori, ma dipende da come viene fatta e con quali carichi di lavoro settimanali.