Per il corridore velocista, quello in palestra è un allenamento di preparazione generale.
In palestra è quindi possibile allenare la velocità in maniera indiretta, previa stimolazione della forza - fibre a contrazione rapida.
Ovviamente, il focus è maggiormente incentrato sulla muscolatura primariamente coinvolta nel gesto specifico.
I mezzi più utilizzati in palestra sono: Squat e Squat profondo ½ Squat normale e veloce ½ Squat jump Balzi successivi verticali.
Lo squat consiste in una serie di piegamenti o "accosciate" degli arti inferiori, con la coscia che arriva ad essere parallela al pavimento, mentre nello squat profondo si arriva quasi a toccare i talloni con il sedere.
Il sovraccarico previsto varia dal 100% al 150% del peso corporeo dell'atleta.
Utile per sviluppare la forza massima.
½ Squat e ½ Squat veloce Questa volta il piegamento non permette alla coscia di arrivare parallela al terreno ma si ferma qualche grado prima, 30° invece che 45°, angolo molto più correlato con l'azione di corsa.
Il sovraccarico varia dal 150% al 250% del peso corporeo dell'atleta.
Utile per sviluppare la forza esplosiva.
½ Squat jump Consiste in una rapida successione di semipiegamenti in estensione con balzo al seguito, con un carico del 50% del peso del corporeo, metodica utile soprattutto per sviluppare la forza esplosivo-elastico-riflessa.
Sempre per sviluppare la forza elastico-riflessa si utilizzano i balzi verticali a piedi pari, tenendo sempre vigile l'azione sul piede dell'atleta, il quale deve essere reattivo, rapido e con la punta rivolta verso l'alto in gergo "piede a martello".
Il rimbalzo deve far acquisire la massima elevazione possibile.
Non dimentichiamo che la corsa si allena correndo: tecnica del gesto e cambi di ritmo sul Run
Sul Run andremo a curare invece la tecnica di corsa facendo delle ripetute cosi' composte: 5 x (2' a 15 km/h e 1' a 20 km/h) recupero fra le serie 3' a 7 km/h.
durante l'esercitazione faremo attenzione al gesto tecnico, curando l'azione del piede che poggia sul terreno senza poggiare il tallone, le braccia che oscillano a pendolo, il collo e le spalle che rimangono decontratte compiendo un movimento quanto più naturale possibile.