L’acqua è il componente principale del corpo umano e rappresenta circa il 76% della massa muscolare.
Dopo i 50 anni, il declino della massa magra è quindi -come conseguenza – accompagnato da una diminuzione del contenuto d’acqua dell’organismo che può arrivare – passando dai 20 agli 80 anni – fino a una perdita di 4 l per gli uomini e di 6 l per le donne.
E’ evidente quindi come questa riduzione di serbatoio di acqua possa – durante allenamenti intensi – creare più facilmente una condizione di disidratazione rispetto ad un atleta più giovane.
Al di là dello specifico impegno sportivo, per fortuna anche in questo ambito, conta non solo la quantità ma anche la qualità.
E infatti la perdita di massa muscolare sembra responsabile solo di una piccola parte dell’indebolimento muscolare, suggerendo che la forza negli individui over50 sia più correlata alla qualità del muscolo che alla sua quantità.
Qualità che è strettamente legata al livello di idratazione, che incide a sua volta sulla forza, funzionalità e – in caso di mancanza – sulla fragilità muscolare.
L’acqua all’interno delle cellule è infatti il mezzo in cui avvengono tutte le reazione cellulari, è responsabile del trasporto di sostanze nutritive e dell’eliminazione di quelle di scarto, permette lo stoccaggio del glicogeno, lega le proteine citoplasmatiche determinando il volume cellulare, agisce da lubrificante tra le giunture, attraverso il liquido sinoviale.