A cosa serve la realtà aumentata?

Mattia Guerra
2025-08-01 19:09:14
Count answers
: 2
La Realtà Aumentata si può quindi definire come l’inserimento di informazioni digitali in tempo reale nell’ambiente in cui si trova l’utente.
La natura di tali informazioni virtuali, calate nel mondo reale, è varia e molteplice.
Dipende dagli ambiti e dagli obiettivi della singola applicazione.
I contenuti digitali più tipici della Realtà Aumentata comunque sono: video immagini tracce audio modelli 3D statici, o con animazioni link a contenuti online
Questa integrazione, indipendentemente dalla natura specifica delle informazioni digitali, produce di conseguenza un “arricchimento” della realtà.
Ad esempio si potrà inquadrare una macchina industriale e vedere intorno ad essa dati di funzionamento, video di manutenzione, gli ultimi problemi riscontrati eccetera.
Tali oggetti possono essere ad esempio delle opere d’arte a cui collegare informazioni come autore, anno, tecnica eccetera, oppure un tavolo, dove posizionare un oggetto tridimensionale osservabile sullo schermo dello smartphone.
Per aumentare le informazioni dell’ambiente circostante, la tecnologia AR deve riconoscere gli oggetti e le immagini provenienti dalla fotocamera.
Attualmente questa tecnica di riconoscimento non è precisa quanto la prima, ma con il miglioramento continuo dei suoi algoritmi, in pochi anni sostituirà completamente l’utilizzo dei marcatori.
La Realtà Aumentata è una tecnologia che può avere molti usi pratici, come ad esempio fornire informazioni aggiuntive su oggetti o luoghi, o creare esperienze immersive e interattive.

Marieva Coppola
2025-08-01 18:11:33
Count answers
: 0
Applicazioni di elezione della r. a. sono tutte quelle situazioni in cui è necessario un supporto manualistico contestuale alle operazioni effettuate, in cui devono essere fornite indicazioni nel luogo e al momento opportuni, come, per es., nel caso della manutenzione oppure dell’assemblaggio in una catena di montaggio.
Nella sua espressione più completa, un sistema di r. a acquisisce continuamente la scena osservata attraverso una telecamera solidale con il visore e ne analizza il contenuto con algoritmi di visione artificiale per determinare il punto di vista dell’osservatore rispetto a essa.
Questo dato permette di proiettare, attraverso il visore, la grafica di arricchimento della realtà in modo da collimare perfettamente nel sistema occhio-scena e fornire così le indicazioni ‘agganciate’ alla posizione cui si riferiscono indipendentemente, entro certi limiti, dal punto di osservazione.
La combinazione reale-virtuale in optical see-through avviene attraverso display semitrasparenti, ma questa tecnica introduce la problematica di dover considerare anche la posizione dell’occhio dell’osservatore per la corretta collimazione.
Più semplicemente, invece, in video see-through si sceglie di riprodurre come background dell’applicazione il video acquisito in tempo reale dalla telecamera, su cui è sovrapposta la grafica di annotazione view-dependent.

Noemi Marini
2025-08-01 18:05:34
Count answers
: 2
Posizionare uno schermo davanti agli occhi permette di aumentare la realtà e avere le mani libere. Senza interrompere il flusso di lavoro, chi indossa un dispositivo può accedere a manuali, video di formazione, specifiche del progetto e app appositamente sviluppate. Quando lo indossi, Magic Leap fa una scansione della stanza e crea di fatto, e quasi in tempo reale, un modello grezzo di quella stanza. Quindi, quando inizi a mettere degli oggetti nell’ambiente, è più semplice mappare l’esperienza in uno spazio del mondo reale. Più questi visori riescono a integrarsi con l’ambiente, compresa la parte dei rumori dell’ambiente, più l’esperienza sembrerà reale. Fatta eccezione per i mirini, l’utilizzo dell’AR per loro si limita ai contesti notturni, quando serve per vedere l’ambiente.