In fisica e in altre scienze d’osservazione, metodo basato sull’effetto stroboscopico, il quale deriva dalla visione intermittente di un corpo in moto periodico e consiste nell’apparente rallentamento, sino alla quiete, del corpo medesimo.
Consente l’osservazione, a frequenza apparente molto ridotta, di un moto periodico senza recare disturbo al fenomeno stesso.
Si effettua illuminando il corpo in movimento con uno speciale illuminatore a lampi di luce, nel quale è presente un disco rotante dotato di una serie regolare di fori.
Per una comoda osservazione delle varie fasi del moto conviene che la frequenza d’osservazione sia maggiore della frequenza minima di persistenza delle immagini retiniche, cioè maggiore di circa 10-15 Hz.
Allorché la frequenza d’osservazione coincide con la frequenza del moto il corpo appare in quiete.
Fotografia stroboscopica è una tecnica fotografica basata sulla ripresa di soggetti in movimento, illuminati da lampi di luce in rapida successione prodotti da particolari lampeggiatori elettronici in grado di produrre serie di lampi della durata di circa un microsecondo ciascuno.
Il fotogramma risulta impressionato da una serie di immagini del medesimo soggetto che ne scandiscono il movimento.