Chi può controllare le timbrature?

Matilde De Santis
2025-07-25 03:09:10
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Il datore di lavoro ha l’obbligo di utilizzare i dati dei dipendenti solo ai fini delle attività indicate.
Il software per la rilevazione presenze archivi in modo puntuale tutti i dati raccolti e li protegga da accessi illeciti al sistema.
In seguito alla richiesta da parte di un dipendente o dell’Ispettorato del Lavoro, il software deve consentire l’estrazione dei dati in un formato di agile lettura e di analisi per tutti.
Ogni dipendente ha diritto a prendere visione, in qualsiasi momento, dei dati che lo riguardano.
Un software rilevazione presenze, secondo quanto specificato nel GDPR, deve, dunque, essere costantemente aggiornato e reso sicuro attraverso l’applicazione di corrette misure di protezione.
La raccolta e l’elaborazione di questi dati, infatti, deve rispettare elevati standard di sicurezza.
Il Garante Privacy ha emesso parere favorevole alle app che utilizzano il GPS per rilevare la presenza al lavoro, ma ha stabilito dei limiti imprescindibili.
Il software per la rilevazione presenze a distanza deve essere attivato dal dipendete quando questo inizia la propria giornata lavorativa e solo in quel momento inizia la trasmissione dei dati, che deve durare solo per l’arco di tempo in cui viene svolto il lavoro.
Il lavoratore ha diritto all’oblio, vale a dire a vedere cancellati definitivamente i propri dati se la loro funzione è esaurita, con l’obiettivo di evitarne la diffusione.
Il mancato rispetto, da parte del datore di lavoro, di quanto prescritto dal GDPR comporta sanzioni severe, che possono arrivare fino a 20 milioni di Euro o fino al 4% del fatturato dell’azienda.