Il test di Conconi è un test di medicina sportiva, che serve a valutare qual’è la soglia anaerobica di un individuo, tramite la misurazione della frequenza cardiaca.
Il prof. Francesco Conconi, ideatore dell’omonimo test, dopo anni di sperimentazione, concluse che le pulsazioni cardiache aumentavano in modo direttamente proporzionale alla velocità nella corsa, in parole più semplici, più una persona corre veloce, più il suo cuore aumenta i battiti.
La cosa curiosa, in questi esperimenti, fu che ad un certo livello di velocità le pulsazioni non aumentavano più la loro frequenza in modo direttamente proporzionale, ma cominciavano ad aumentare meno; Conconi ideò un grafico, nel quale si evidenziava il punto di deflessione, quel preciso momento in cui l’aumento di velocità non era più proporzionale all’aumento dei battiti.
In questi grafici, in ordinata si mette la frequenza cardiaca FC, e in ascisse la velocità di corsa V;
Dove i due parametri si incontrano sul grafico si segnano dei punti, quando i parametri aumentano proporzionalmente, determinano una sequenza di punti che sale con una pendenza piuttosto notevole, creando un angolo di circa 45°; quando la velocità continua ad aumentare, ma la frequenza dei battiti aumenta meno intensamente, la sequenza di punti comincia a subire un’inclinazione, e nel punto in cui la direzione cambia viene registrato il punto di deflessione, che dovrebbe determinare appunto la soglia anaerobica, o soglia di lattato.
Come si esegue il test di Conconi Per capire nel dettaglio l’esecuzione di questo test, è necessario premettere che se ne possono fare diversi, con metodologie differenti: in palestra, nel campo di atletica, autonomamente su un percorso a scelta.