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Per quale motivo lo smart working è importante per la pubblica amministrazione?

Furio Barbieri
Furio Barbieri
2025-08-20 09:55:26
Numero di risposte : 33
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Uno dei principali vantaggi dello smart working nel pubblico impiego è l’aumento della produttività. Lo smart working ha accelerato la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, un processo che in Italia è spesso stato lento e farraginoso. Per permettere ai dipendenti di lavorare da remoto, è stato necessario investire in nuove tecnologie, piattaforme cloud e strumenti di collaborazione online. La sfida per le amministrazioni è trovare un equilibrio tra flessibilità e controllo, garantendo che la produttività non sia solo un’illusione, ma un risultato misurabile e sostenibile. Lo smart working ha messo in luce il divario tecnologico tra le regioni più avanzate e quelle meno sviluppate, creando disuguaglianze nell’erogazione dei servizi pubblici. La domanda è: la PA riuscirà a colmare queste lacune e a sfruttare appieno le potenzialità della digitalizzazione? Per molti, il lavoro da remoto ha rappresentato un’opportunità per migliorare l’equilibrio tra vita professionale e personale. La flessibilità negli orari e l’assenza di spostamenti hanno ridotto lo stress e permesso di conciliare meglio gli impegni familiari. Dal punto di vista organizzativo, lo smart working ha costretto le amministrazioni a ripensare i modelli di gestione del personale. Come valutare le prestazioni dei dipendenti in assenza di un controllo diretto? Come garantire la collaborazione tra team distribuiti sul territorio? Queste sono solo alcune delle domande a cui le PA devono rispondere per evitare che il lavoro agile si trasformi in un caos gestionale.
Lia Grasso
Lia Grasso
2025-08-10 20:37:31
Numero di risposte : 38
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Il lavoro agile promuove l’uso delle tecnologie e utilizza lo smart working come leva per la trasformazione digitale, rafforzando al contempo i sistemi di misurazione e valutazione delle performance basate sui risultati e sui livelli di servizio. I vantaggi del lavoro agile sono numerosi e riguardano la valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse umane, la razionalizzazione delle risorse e l’aumento della produttività, con un conseguente miglioramento dei servizi offerti. Inoltre, consente una riduzione dell’assenteismo fisiologico e valorizza il patrimonio immobiliare delle pubbliche amministrazioni. Il lavoro agile influisce positivamente anche sui temi della sostenibilità. La Direttiva fornisce le linee guida per una nuova organizzazione del lavoro, finalizzata a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti.

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Mariagiulia De luca
Mariagiulia De luca
2025-08-01 04:12:10
Numero di risposte : 21
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Lo smart working oggi è regolato da diverse leggi e, soprattutto, dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) approvato di recente. Queste norme hanno messo dei paletti precisi. Il punto fondamentale è questo: lo smart working non è più una possibilità per tutti come durante l'emergenza. Oggi è riservato principalmente a specifiche categorie di lavoratori che possono farne richiesta. La presenza del POLA raddoppia le tue possibilità di ottenere lo smart working. Non è garantito a tutti: se il dirigente ritiene che le mansioni non siano compatibili (es. front office, pratiche fisiche giornaliere), può negare l’accesso al lavoro agile. L’uso eccessivo o improprio può diventare un problema di performance o organizzazione se non gestito bene e creare problemi alla produttività aziendale. La normativa attuale si concentra quasi esclusivamente su queste categorie per garantire l'accesso a chi ne ha più bisogno. Le amministrazioni danno la precedenza assoluta a queste situazioni.
Cosetta De luca
Cosetta De luca
2025-07-24 09:14:45
Numero di risposte : 21
0
Lo smart working è una modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. Il decreto legislativo 81 del 2017 è la stessa legge che ha dato vita allo smart working e ha previsto che tutte le disposizioni contenute in questa legge venissero applicate anche nei rapporti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Con l’avvento dell’emergenza epidemiologica di Covid-19, il lavoro agile è diventato progressivamente anche per le pubbliche amministrazioni una modalità ordinaria di lavoro nelle varie fasi dell’emergenza. Durante lo stato d’emergenza fu previsto l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di applicare lo smart working al 50% del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte da remoto. Si rimanda poi alla possibilità da parte del ministro competente, in questo caso quello della Pubblica Amministrazione, di stabilire modalità organizzative, criteri e principi in materia di lavoro agile, anche prevedendo il conseguimento di precisi obiettivi quantitativi e qualitativi. Secondo la direttiva del ministero della pubblica amministrazione del 29 dicembre 2023, comunque “si ritiene necessario evidenziare la necessità di garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza.”

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Santo Martino
Santo Martino
2025-07-24 06:52:25
Numero di risposte : 26
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Lo smart working porta ad aziende e dipendenti/lavoratori numerosi vantaggi. I principali vantaggi che lo smart working porta ad aziende e dipendenti/lavoratori sono: Maggiori guadagni economici. In una situazione normale, se il 70% della forza lavoro attualmente impiegata in Italia lavorasse costantemente in smart working, questo si tradurrebbe, alla luce dell’aumento di produttività, in circa 13,7 miliardi di euro in più all’anno. Migliore qualità della vita. Una delle grandi difficoltà legate al lavoro è, senz’ombra di dubbio, quella della conciliazione tra orari lavorativi e vita privata. Tutto ciò con lo smart working scompare. I lavoratori possono beneficiare di: Riduzione dei tempi di trasferimento; Miglioramento del rapporto vita lavorativa/vita privata. Due significativi vantaggi che si traducono, in sostanza, con dipendenti molto più motivati e produttivi. Basti pensare che, in media, uno smart worker risparmia circa 60 minuti al giorno evitando i tempi di trasferimento. Cosa che si traduce, sull’anno, in un risparmio di tempo calcolata in 40 ore: 40 ore da poter impiegare come meglio si preferisce. Meno spostamenti e meno veicoli e mezzi pubblici in strada si traducono con: Riduzione delle emissioni di CO2; Riduzione del traffico in strada. Quantificando, questi due “semplici” elementi potrebbero comportare una diminuzione delle emissioni pari a 135 chili di CO2 all’anno per persona. Al di là della situazione specifica di emergenza, sempre più aziende e pubbliche amministrazioni lo stanno implementando e, si pensa, lo faranno sempre di più. I dati sulla diffusione dello smart working in Italia ci parlano di un trend che, per una serie di cause contingenti, resta in ascesa e fa rilevare dei buoni numeri, specialmente nella pubblica amministrazione.