Attività ludico-motoria: la definizione corretta
Quando parliamo di attività ludico-motoria intendiamo, nell’ambito della podistica, gare sportive non agonistiche e non competitive.
Gli atleti che vi partecipano, dunque, non sono tesserati e non sono iscritti a società o enti di promozione sportiva, ma si radunano per concorrere, individualmente o collettivamente, per scopi puramente ricreativi e non competitivi.
Inoltre, è definita amatoriale una corsa ludico-motoria quando i corridori non rappresentano Federazioni, Discipline associate o Enti riconosciuti dal Coni e svolgono l’attività in questione al semplice scopo di mantenere uno stato di benessere psico-fisico.
Nell’ambito della podistica, la corsa a carattere ludico-motorio, come dice il termine stesso, è atta a un puro svago dell’atleta, che consegue benessere salutare attraverso il movimento.
Un esempio perfetto e semplice per comprendere il concetto è il jogging, su pista, al parco o in riva al mare, o le sempre più popolari Run 5.30, corse che radunano folle di appassionati con partenza, appunto, alle 5.30 del mattino.
Sono comprese all’interno di questa tipologia di gara tutte le attività cui partecipano studenti o alunni tramite organizzazione scolastica o parascolastica e chi partecipa a giochi sportivi studenteschi precedenti alle fasi nazionali.
Infine, le corse ludico-motorie possono essere patrocinate da enti riconosciuti da Coni e Federazioni senza che, però, siano considerate competitive: chi partecipa, infatti, non deve rientrare nella definizione di “atleta agonista”, così come definito nel D.M. 18/02/1982.